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‘Napoletanità’, musica e folklore nel nuovo album di Lello Traisci: cantore del Volturno

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Lello Traisci come Sant’Alfonso de’ Liguori che nel 1754, per far sì che il popolo potesse cantare nella lingua che comprendeva, scrisse in lingua napoletana un brano destinato alla liturgia cattolica nel periodo natalizio.

In effetti si pensa che sia il primo canto cattolico scritto in dialetto.

A. M. de Liguori era un avvocato affermato, figlio di una facoltosa famiglia ed aveva studiato musica per cui riuscì a comporre questo capolavoro, decidendo anche di riproporlo in italiano apportando qualche variazione sia al tema musicale che al testo.

Così nacque Tu Scendi dalle stelle……

A 30 anni A. M. de Liguori divenne prete e poi vescovo di Sant’Agata de Goti. In effetti egli ha composto molti altri brani in napoletano per le varie liturgie, fu proclamato santo per le sue innumerevoli opere di carità per aiutare i bisognosi, donando tutto ciò che era in suo possesso e invogliando chi possedeva ricchezze a fare lo stesso.

Un altro brano proposto ed eseguito da Traisci è  A ‘nferta, che ha origini antichissime e viene collocato nella zona della costiera sorrentina, ma di cui non si conosce chi sia il compositore, anche se il testo viene attribuito ad un certo Prospero Cafiero.

Il genere del brano è una zingarata con  testo composto da 3 settenari e un quaternario, mentre la melodia è in 6/8 ed è composta da 70 strofe.

Il brano si cantava come buon augurio per il muovo anno.

La tradizione vuole che si andasse, in giro a cantare questa canzone per ottenere un offerta da nobili, commercianti e datori di lavoro con il lancio di una pietra ai piedi della persona a cui si voleva augurare un buon anno.

La fama raggiunta di questo brano fu tanta che venne inserito nella famosa commedia La cantata dei

pastori.

Il terzo brano è una poesia del noto Ferdinando Russo scrittore e poeta napoletano, che si distinse

da altri poeti del tempo per la sua caratteristica di scrittura popolare e schietta molto vicina agli

intercalari popolari.

Egli ha scritto noti testi di canzoni del repertorio classico napoletano come: Scetate, Tammurriata Palazzola, Serenata a Pusilleco.

Il nostro cantautore è rimasto colpito in particolare da questa ultima poesia, che col tempo è stata musicata e spesso durante le festività natalizie la ascoltiamo in qualche kermesse musicale con il titolo “A Madonna d’ è mandarine”.

L’altro canto è Madonna de la grazia, un canto molto antico che rappresenta il modo di appropriarsi dei canti della liturgia cattolica da parte del popolo cantandoli in dialetto.

Bisogna dire che le feste del Natale e della Pasqua sono le ricorrenze più sentite da parte del popolo per il loro significato legato alla rigenerazione della vita.

Infatti, nella cultura popolare il Natale coincide con il solstizio d’inverno, in quanto anticamente – secondo il calendario giuliano – il 25 dicembre veniva considerato il giorno in cui nasceva i sole.

Non a caso ai tempi dell’imperatore Aureliano in questa occasione si celebrava il rito pagano del sol invictus, ovvero la celebrazione del ​sole.

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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