Roma Sequestrati 38 milioni al gruppo editoriale Gedi (Repubblica, Espresso, Stampa, Secolo XIX, tre radio e varie testate locali)
Truffati centinaia di giornalisti: altro esempio di come si privatizzano gli utili e si socializzano le perdite.
Alla vigilia delle feste natalizie la Procura di Roma, con l’avallo del gip, ha congelato 38 milioni di euro al gruppo Gedi (che edita La Repubblica, L’Espresso, La Stampa e Il Secolo XIX, tre radio e una serie di testate locali).
Secondo i pm la società, quando era ancora sotto il controllo della famiglia De Benedetti, avrebbe commesso delle irregolarità nelle procedure di prepensionamento di una settantina di dipendenti.
I 38 milioni sottoposti a sequestro preventivo corrispondono alla somma che, secondo l’accusa, è stata sottratta al bilancio dell’Inps.
Tre dirigenti del gruppo: Monica Mondarini, allora ad del gruppo, ora passata alla Cir di Carlo De Benedetti, il direttore delle risorse umane e il capo della divisione Stampa nazionale, sono sotto inchiesta.
L’avvocato di Gedi è l’ex ministro Paola Severino.
La notizia è stata data per prima da La Verità, sui giornali del gruppo, neanche una riga.
Ieri il direttore della comunicazione del gruppo, Andrea Griva, ci ha risposto con garbo e ha sottolineato una dimenticanza nel nostro pezzo del 31 dicembre: «Non ci sono commenti se non forse che poteva essere un servizio al lettore ricordare con maggiore precisione che si tratta di una vicenda originata dalla precedente gestione del gruppo Gedi (quando la proprietà era in capo ai De Benedetti, ndr.) e quindi la fotografia dell’ingegner Elkann non sembrava essere in linea con la verità storica di questa vicenda. Posso aggiungere che la società continua a collaborare con gli inquirenti» [Amadori e Amendolara, Verità].
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