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Valentino Rossi annuncia il ritiro a fine stagione

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Valentino Rossi cerchiamo di ripercorrere, la sua carriera  facendo un riassunto di quella che è stata la sua carriere in MotoGp e non soltanto.

È l’unico pilota della storia ad aver vinto il titolo mondiale in 4 classi differenti: 125 (1), 250 (1), 500 (1) e MotoGP (4), la classe che dal 2002 ha sostituito proprio la 500 (e del quale Rossi è finora l’unico vincitore, avendo vinto tutte e quattro i mondiali dalla sua istituzione), ed il secondo, dopo l’americano Eddie Lawson, a vincere il titolo per due anni consecutivi con due marche diverse (Honda e Yamaha).

Figlio d’arte, suo padre Graziano Rossi ha corso nel motomondiale negli anni ’70, cresciuto a Tavullia, Valentino inizia a prendere confidenza con i motori fin dalla più tenera età, mostrando subito il suo talento.

Nel 1995, a soli sedici anni diventa campione italiano della classe 125, l’anno successivo esordisce nel campionato del mondo (sempre nella 125), ed ottiene la sua prima vittoria nel Gran Premio della Repubblica Ceca a Brno, dopo aver conquistato anche la sua prima pole position. Nel 1997 sempre nella 125, ottiene il suo primo titolo mondiale, correndo con l’Aprilia.

L’anno seguente, sempre su Aprilia, passa alla classe 250. Dopo un primo anno di ambientamento, nel 1999 ottiene anche in questa classe il titolo iridato.

Il 2000 è l’anno del passaggio alla classe regina, la classe 500, e del cambio di moto. Firma, infatti, un contratto con la Honda. Anche nella 500 il primo anno è di studio, ma nel 2001, ultima stagione prima della sostituzione di questa classe con la MotoGP, arriva il terzo titolo iridato. Sempre nel 2001, Rossi si cimenta nella prova più importante del Mondiale Endurance per le case giapponesi: la 8 ore di Suzuka, imponendosi assieme all’allora compagno di marca (e ufficiale Superbike Honda) Colin Edwards.

L’introduzione della nuova classe, nella quale tutti i piloti sono “esordienti”, non costituisce problemi per Valentino, che riesce a imporsi fin dalla prima edizione (2002) e a bissare il titolo iridato l’anno successivo (2003).

Nella stagione 2004 Rossi passa alla Yamaha; inizialmente la mossa solleva qualche perplessità perché la nuova marca è giudicata tecnicamente inferiore alla Honda, nell’arco della stagione precedente ha infatti ottenuto solo un terzo posto. Valentino raccoglie comunque la sfida e porta nel nuovo team, oltre al suo talento, alcuni elementi chiave della sua vecchia squadra, come per esempio l’esperto capotecnico australiano e suo grande amico Burgess. Il risultato è una moto nettamente migliorata, anche se ancora inferiore alla Honda, che Valentino riesce però a portare alla vittoria nel motomondiale 2004, a dodici anni di distanza dall’ultimo titolo di un pilota Yamaha, l’americano Wayne Rainey.

La stagione 2005 vede Valentino andare ancora contro tutti i pronostici, favorevoli alla Honda, dominando l’inizio della stagione. Si laurea campione del mondo con quattro gare di anticipo a Sepang, Malesia, il 25 settembre.

Ecco una parte di quanto dichiarato dal ‘dottore’ in una parte della conferenza stampa, alla vigilia del Gran Premio di MotoGp di Stiria  “Sono contento di essere riuscito ad avvicinare tante persone al motociclismo nella mia carriera. In Italia tante persone hanno iniziato a seguire il Motomondiale per me e questo è il risultato più importante che potessi raggiungere insieme ai risultati. Ho fatto divertire tante persone e credo sia per questo che mi chiamano leggenda. La gente mi riconosce ovunque nel mondo e questo per me è qualcosa di speciale.  Non ho rimpianti. In Ducati è stato difficile, se fossimo riusciti a vincere insieme, pilota italiano su moto italiano, sarebbe stato storico. Mi dispiace non aver vinto il decimo campionato specialmente perché pensavo di meritarlo, per il livello che avevo e la velocità. E’ un momento difficile, molto triste, perché è difficile dire che l’anno prossimo non correrò in moto. Ho fatto questo per più o meno 30 anni e il prossimo anno la mia vita cambierà da un certo punto di vista. E’ stato un percorso lunghissimo, divertente e bellissimo. Sono 25-26 anni nel Mondiale. E’ stato grandioso. Ho avuto momenti indimenticabili con i miei team, con i ragazzi che sono stati con me. Non ho molto altro da dire”.

Oggi il naturale epilogo di un campione che, piaccia o no, resterà nella storia del Motomondiale, dei motori e dello sport italiano grazie ai suoi 9 titoli iridati. Il primo di questi arrivato nel 1997, in 125, per poi replicarlo in 250 nel 1999 e il filotto nella classe regina, tra 500 e MotoGP (2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2008 e 2009).

A oggi sono 423 i gran premi disputati, con 115 vittorie. L’ultima di queste è però quasi un lontano ricordo: il Gran Premio d’Olanda, tenutosi ad Assen nel 2017. 235 i podi complessivi, 65 le pole position e 96 i giri veloci. 6.330 i punti, che però sono un dato che – con tutta probabilità – sarà migliorato da qui a fine anno.

4 le Case con cui ha corso nel Motomondiale: dal 1996 al 1999 Valentino ha difeso i colori dell’Aprilia nelle categorie propedeutiche alla 500 prima e alla MotoGP poi. L’esordio nella 500, poi MotoGP assieme a Honda con le strepitose NSR500 e RC211V, poi il clamoroso passaggio alla Yamaha dal 2004 e quello ancora più clamoroso alla Ducati, nel biennio più buio. Dal 2013 il ritorno in Yamaha, Casa di cui ancora difende i colori nel Motomondiale, ma con il team Petronas.

Nel corso della sua carriera, Valentino ha subito due gravi infortuni. Il primo al Gran Premio d’Italia 2010, al Mugello, dove si ruppe tibia e perone (frattura esposta). Nel 2017, durante un allenamento, si procurò la frattura scomposta di tibia e perone. Il momento più brutto, poi, avvenne a Sepang, in Malesia, il 23 ottobre 2011.

È da inizio stagione che Valentino Rossi risponde alle domande della stampa riguardo al suo futuro: “continuerai o ti ritirerai?” Senza troppe incertezze, il Dottore ha sempre ribattuto che la risposta sarebbe arrivata dai suoi risultati in gara.  Siamo però al giro di boa e qualche somma, basandoci esclusivamente sui numeri, la possiamo tirare. Miglior piazzamento, 10° al Mugello; quattro volte a punti su nove gare; tre ritiri e due zeri. 17 punti accumulati e 19esima posizione in campionato.

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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