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Il comitato per la sicurezza chiede a Prefetto e sindaco protocollo d’intesa per il controllo del vicinato

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Nel corso della ultime settimane, a San Marco Evangelista, c’è stata una autentica pandemia di furti in abitazioni. Una escalation criminale che sta mettendo a dura prova i residenti e fra coloro che si accingono a partire per le agognate ferie estive. In molti casi, i rapinatori, che si muovono in gruppi di due e più persone, si introducono addirittura nelle stanze da letto dei proprietari degli immobili. Tra Via Mazzini e Via Rampi, tra le tre e le quattro di notte, sono state “visitate” e ripulite numerose case.

I Carabinieri stanno indagando da settimane sul fenomeno delinquenziale, dopo le numerose denunce presentate dai cittadini di San Marco Evangelista. Infatti, oltre un mese orsono un centinaio di cittadini di San Marco Evangelista ci avevano informato che “….. nonostante le svariate chiamate alle forze dell’ordine da parte dei cittadini di San Marco Evangelista, zona Via San Marco Vecchio e Via delle Rose, e sensibilizzando lo stesso comune che a tuttora non prende una decisione del tipo “Strade Sicure”, in quanto obbiettivo sensibile anche per una discarica aperta sul territorio, si è deciso quindi di costituire un Comitato al fine di sorvegliare la zona sopracitata per i numerosi furti avuti sulle due strade, portandosi anche su Via Grotta zona San Nicola la Strada”.

Lo scorso 3 luglio il neo costituito comitato per la sicurezza ha chiesto a S.E. il Prefetto di Caserta ed al Sindaco di San Marco Evangelista la sottoscrizione di un Protocollo d’inteso per il cosiddetto “Controllo del vicinato”. “Delusi e stanchi per come stanno andando le cose” – ci hanno scritto in redazione – “noi ci siamo attivati per portare avanti qualcosa di concreto. Come Lei vedrà in allegato c’è una richiesta protocollata al Sindaco di San Marco Evangelista e a S.E. il Prefetto di Caserta per sollecitare la definizione di un Protocollo di Intesa volto a normare la costituzione di Comitati di Quartiere per il controllo del vicinato. Questa pratica, come Lei ben saprà, si sta consolidando anche al meridione (vedasi Prefettura di Avellino), preda negli ultimi tempi di efferati attacchi da parte di queste orde di barbari, che senza nessuna pietà, entrano nelle nostre case per saccheggiare tutto ciò che può tornargli utile. Purtroppo le istituzioni e le FF.OO. non riescono ad arginare il fenomeno che sta attanagliando quotidianamente il nostro paese.

La chiave di lettura non è univoca e tante sono le ipotesi sul tavolo e resta di fatto però che siamo costantemente vittime di questi fatti delittuosi. Pertanto diciamo basta! Attendiamo ora che la nostra amministrazione ci aiuti ad avviare questo percorso che porterà al riconoscimento dei comitati per il controllo del vicinato che saranno composti da noi stessi e da chiunque voglia aggregarsi, che gratuitamente daranno uno splendido esempio di civismo urbano”.

La vigilanza di Quartiere è uno strumento di prevenzione contro la criminalità che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona/area/quartiere e la cooperazione con le forze di Polizia. Fare “Vigilanza di Quartiere” significa promuovere la sicurezza urbana attraverso la solidarietà tra i cittadini, allo scopo di ridurre il verificarsi di reati contro la proprietà e le persone. E’ importante ricordare che il ruolo dei cittadini è quello di vigilare sull’ambiente circostanze e non di catturare i ladri, che resta un compito specifico delle Forze di Polizia.

Le Forze dell’Ordine hanno bisogno della comunità per poter essere ancora più efficaci nel punire comportamenti antisociali. Come fare per costituire un Gruppo di Vigilanza di Quartiere ? È sufficiente: •accordarsi tra vicini e costituire un gruppo di mutuo sostegno o comitato, individuando il nominativo di un coordinatore; •compilare l’atto costitutivo; •riconsegnare alle segreterie dei Comuni o al Comando della Polizia Locale, l’atto costitutivo compilato con l’indicazione del Coordinatore.

COSA FA LA VIGILANZA DI QUARTIERE: •Presta attenzione a quello che avviene nella propria area di competenza nella vita quotidiana; •Sviluppa la collaborazione tra vicini applicando un protocollo di mutua assistenza (sostegno ai vicini anziani e soli, ritiro della posta in caso di assenza, sorveglianza reciproca delle case, ecc.); •Crea un canale di comunicazione per scambiare rapidamente informazioni tra vicini (es. catena telefonica); •Individua i «fattori di rischio ambientale» che favoriscono furti e truffe (scarsa illuminazione, accessi vulnerabili, persone sole, ecc.); •Lavora per favorire la rimozione dei «rischi ambientali»; •Collabora con le forze dell’ordine segnalando, tramite un Coordinatore, situazioni inusuali e/o comportamenti sospetti.

COSA NON FA LA VIGILANZA DI QUARTIERE: •La Vigilanza di Quartiere non si sostituisce alle forze di polizia, a cui resterà la prerogativa dell’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati; • non interviene attivamente in caso di reato; • non arresta i ladri; • non fa indagini sugli individui; • non scheda le persone.

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