Caiazzo. Tutti alla Cappella della località S.Angelo domenica sera per l’epilogo della festa ‘tripatronale’
Hanno fatto le cose alla grande anche quest’anno
i componenti del comitato festeggiamenti in onore della Madonna Addolorata, san Nicola da Bari e lo sant’Antonio di Padova (quest’ultimo “aggregato” dallo scorso anno su pressante istanza popolare), venerati alla stregua di patroni e protettori dai residenti nell’amena località caiatina di Sant’Angelo presso la cappella loro dedicata.
Cappella di nome ma vera e propria chiesetta rurale (nella foto in alto, di repertorio) ove il culto religioso viene esercitato regolarmente, in particolare la domenica, quando è preferita anche da tanti caiatini del centro che privilegiano la riservatezza e magari aborriscono da certi “sfarzi”, altrove ormai consueti.
Ma anche per l’amenità del luogo, tuttora pressoché incontaminato -nonostante le mastodontiche cementificazioni, decisamente inopportune ma purtroppo immancabili nell’intero comprensorio rurale del cosiddetto buon vivere- soprattutto nelle zone più impervie, come quelle del monte Grande, elevato molto più del castello cittadino, da dove pertanto si domina gran parte del prospiciente territorio e soprattutto ove si può godere di una frescura decisamente ambita nei giorni più roventi di questa afosissima estate, che peraltro volge all’epilogo.
Come, del resto, gli stessi festeggiamenti, iniziati domenica scorsa con la sentita processione dei venerati busti per le vie del contado, alla quale ha partecipato anche il sindaco Tommaso Sgueglia, e che si concluderanno a tarda sera di domenica 3 settembre con uno spettacolo a sorpresa, seguito dall’immancabile sparo dei fuochi pirotecnici, ben visibili anche da buona parte del centro caiatino e di alcuni paesi limitrofi.
Fuochi tradizionali ma sempre più contestati, tanto da invocare il diniego, agli organizzatori delle varie feste, di qualunque offerta, dai fedeli che preferirebbero una più utile sorte per la somma, letteralmente “bruciata” in pochi minuti, e dagli stessi animalisti, giustamente preoccupati per la sofferenza, non solo degli amici a quattro zampe, ma di tutta la specie animale, provocata dai violenti quanto rumorosi boati che squarciano la quiete, tipica in particolare dell’ameno comprensorio rurale caiatino ove comunque tutti sono invitati in particolare nella serata di domenica.
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