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Caiazzo. Consiglio comunale al vetriolo concluso fra (provocatori?) applausi della maggioranza che ‘si’ approva tutto

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caiazzo-comune-consiglio-8803-300x200giaquinto-de+rosa-chichierchia-brindisi-tiemp.2012_160-300x200Non si placano le polemiche da parte della minoranza che, dopo la seduta del Consiglio comunale dedicata in particolare all’approvazione dei bilanci

(consuntivo 2015 e previsionale 2016), spara a zero contro il cosiddetto “accrocchio ribaltonista”,francamente da’ l’impressione di reggere solo perché gli antagonisti fanno -si. tanto fumo, ma non sembrano affatto intenzionati a dare una spallata determinante per il tracollo, come d’altronde sembra evincersi anche dal seguente comunicato:

Si è consumato ieri il consiglio Flop del sindaco Sgueglia ribaltonista ( 7 meno 4 fa 3 ) e del gruppo “Bene Comune”.

Il gruppo “Uniti per Caiazzo”, padrone assoluto del Consiglio, ha sviolinato tutte le incongruenze di un bilancio falso e mortificante per la città di Caiazzo amministrata da chi non è stato eletto per farlo.

Scelte politiche che non sono di interesse comune ma che dimostrano di non interpretare le attuali necessità di una comunità: il gruppo “Caiazzo Bene Comune”, inconsapevole di saper interpretare il bene comune, con a capo il sindaco Sgueglia, ha mortificato i cittadini.

Scelte politiche che vanno dagli aumenti dei costi per le spese del personale alle spese legali, agli accertamenti, all’acquisto di immobili, alla rappresentanza ed altre ancora.

Riducendo, di fatto, gli stanziamenti in bilancio per scuole, protezione civile, mensa scolastica (sparito il centro cottura), manutenzione strade comunali e vicinali, manutenzione verde pubblico, investimenti zero per il sociale, per gli anziani, per il rilancio del centro storico, per il commercio per i giovani.

Per il Puc vicino al commissariamento nessuna priorità.

Senza dimenticare la perdita del finanziamento di circa 30.000 euro per la Protezione Civile.

Le tariffe rimaste invariate per l’idrico dal 2005 e le altre dal 2014 ovvero dall’anno precedente al ribaltone del sindaco Sgueglia.

Allora ci domandiamo quale Bene Comune questa amministrazione sta realizzando per i cittadini? Forse solo bene comune per pochi di loro?

NEI DETTAGLI LA DISAMINA DEL CONSIGLIERE COMUNALE PATRIZIA MEROLA

Il Rendiconto 2015, sottoposto all’attenzione di questa Pubblica Assise, evidenzia la gestione finanziaria operata dal gruppo di maggioranza “Caiazzo Bene Comune”. 

Tale documento di natura contabile rappresenta il resoconto  di scelte amministrative operate nel previsionale ed evidenzia la capacità di gestione e di programmazione dell’organo politico, ma soprattutto il riscontro finanziario della gestione dell’anno 2015. 

Quella che prima facie potrebbe sembrare una mera gestione ordinaria di numeri in poste in entrata ed uscita, evidenzia come il gruppo di maggioranza ha impoverito le casse dell’Ente e le tasche dei contribuenti.

Ma passiamo ad esaminare alcuni aspetti più salienti:

Nella sezione dedicata alla Incidenza della Spesa Corrente Pro Capite è evidente  come nell’anno 2015 la spesa sostenuta dall’Ente per l’ordinaria gestione abbia inciso massicciamente sul prelievo fiscale ai cittadini. 

In definitiva con una POPOLAZIONE pari a 5.720 ed una SPESA CORRENTE pari ad € 4.876.041,33, ogni cittadino caiatino ha sostenuto l’attività finanziaria dell’Ente con  un esborso che ammonta ad € 852,45 da moltiplicare per ogni componente della famiglia, ciò significa che una famiglia di quattro persone ha dovuto contribuire nella gestione dell’Ente con un esborso pari ad € 3.410,00 annui. 

Una bella cifra se si tiene conto della particolare congiuntura economica e soprattutto della deficienza dei servizi che ha caratterizzato tutto il 2015. 

Ricordiamo la sospensione della mensa scolastica per l’anno scolastico 2015/16, il verde pubblico incolto, i commercianti al tracollo finanziario per il ritardo nella consegna dei lavori di rifacimento del centro storico e i disagi arrecati ai residenti, l’assistenza  alle categorie più deboli completamente inesistente nel nostro territorio.

Come si giustifica la richiesta di tale sforzo alla cittadinanza se non si è in grado di assicurare i servizi e la stabilità nella gestione amministrativa? 

Ricordo che questa nuova compagine di “Bene Comune”, costituitasi per volere di pochi e non come espressione di una volontà popolare, aveva promesso di ridurre la pressione fiscale dichiarandosi disponibile in caso contrario a dare le dimissioni: ebbene, cosa aspetta? 

I tempi sono maturi, abbiamo capito quali sono le loro capacità gestionali ed amministrative. 

Abbiamo perso tutto ciò che faticosamente era stato realizzato negli anni con i sacrifici dei contribuenti, si pensi ad esempio alla riduzione della percentuale di conferimento scesa  al di sotto del 65%. 

Una gestione in continuo affanno e priva di programmazione, che ha fatto costante ricorso all’ANTICIPAZIONE DI CASSA, con oneri per le casse comunali e per tutti i contribuenti.  Ma non finisce qua!

Passiamo ad esaminare le Entrate Tributarie

L’Ente incassa dai cittadini un importo complessivo pari ad  € 2.464,735,23, per imposte, tasse e tributi speciali, anche questa una bella cifra, tenuto conto che l’offerta dei servizi è assolutamente carente sotto ogni aspetto. 

Tuttavia questo rendiconto mostra altri aspetti alquanto oscuri che sono già stati sottoposti all’attenzione del  Consiglio Comunale nella seduta di approvazione del bilancio di previsione 2015 senza sortire alcun effetto. 

Avevamo già parlato delle nostre perplessità circa la delibera TASI i costi di gestione dei servizi e le aliquote. 

Dopo un primo anno di assoluto rodaggio, e mi riferisco all’anno 2014 in cui fu introdotta per la prima volta la TASI, la maggioranza avrebbe dovuto, sulla scorta della verifica fattuale del gettito di entrata, operare una riduzione delle aliquote e non un aumento dei costi. 

Quello che emerge in tutta evidenza, invece, è che i costi di gestione sono passati da € 269.282,00 ad € 319.947,00 mentre nel bilancio di previsione 2015 era riportato un gettito di entrata di € 350.000,00. 

L’Ente ha incassato circa  € 38.000 in più rispetto ai costi dei servizi previsti in Delibera di Consiglio: come è stata utilizzata questa differenza? 

Come mai, se i costi erano di 319.947 euro, sono state lasciate invariate le aliquote, pur sapendo che si sarebbero incassati 350.000 euro?

Come mai non sono state abbassate le aliquote se il fabbisogno per assicurare i costi dei servizi erano inferiori rispetto al gettito di entrata? 

I nostri amministratori di maggioranza, pur sapendo che tale aliquota avrebbe garantito una maggiore entrata, hanno preferito non abbassare l’aliquota. 

Non possiamo approvare un rendiconto con la consapevolezza che non è stata assicurata con efficienza neanche la gestione ordinaria, che l’Ente con il prelievo fiscale ha chiesto assistenza ai cittadini che hanno contribuito cospicuamente con un esborso pro capite di 852,45 euro, senza ricevere i dovuti servizi, né possiamo votare un rendiconto in cui non è stato salvaguardato il “Bene Comune”, in cui si è preferito non abbassare le tasse, benché fosse stata una prerogativa del Ribaltone, per questi motivi il Gruppo Uniti per Caiazzo esprime un voto contrario e consiglia a chi prende consapevolezza, in questo momento di tale inefficienze, di fare un atto di responsabilità e votare contro per dare un segnale alla cittadinanza che non intende condividere tali decisioni con leggerezza perché la dignità conta più di una poltrona.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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