Rocca d’Evandro. Per incostanza della madrina al corso, parroco nega la cresima a una ragazza, ora caduta in depressione

Contro tutti i sacri crismi, il parroco don Giorgio ha vietato la cresima ad una tredicenne

adducendo una motivazione ritenuta fasulla, anche perché contestata da un responsabile della Curia Vescovile di Cassino, constatato che la madrina era in possesso del certificato di idoneità.

La tredicenne, figlia di Alberto Folco e di sua madre Giovanna, residenti nel Comune di Rocca D’Evandro, dopo aver assolto per tre lunghi anni agli incontri di catechesi preparatoria al sacramento della cresima, a quattro giorni dalla funzione religiosa si è ritrovata a subire il divieto di partecipazione, impartitole dal parroco don Giorgio il quale, senza tenere conto dei regolamenti ecclesiastici, dinanzi a 35 ragazzi, genitori, madrine e padrini, nel rivolgersi alla tredicenne ha asserito: “Io non ho mai visto questa bella ragazza, ma chi è?”.

Alla risposta esaustiva della sua futura madrina, il parroco, senza tener conto dei regolamenti, che pare non prevedano la partecipazione delle madrine agli incontri di catechesi, ha sbottato:

“Tu la cresima sabato 9 aprile non la fai, visto che la tua madrina non ha frequentato”.

Da quella sera la ragazza è precipitata in uno stato depressivo che non le consentirebbe neanche di cibarsi, nonostante i genitori le siano costantemente accanto per cercare di farle superare il dolore e la mortificazione per non aver preso parte alla cresima insieme ai compagni.

La vicenda, che, per voce di popolo, ha portato alla ribalta la pochissima misericordia del noto parroco don Giorgio, ex economo dell’ex abate Vittorelli, finito nello scandalo per appropriazione indebita e altri capi d’accusa, ha preso il via nel momento in cui, il parroco della parrocchia di san Giuseppe non si è mai reso disponibile, come riferito dai coniugi Folco, ad un incontro.

Infatti tutte le volte che la coppia ha cercato di incontrarlo, per spigare i motivi seri dell’assenza della madrina, ha sempre risposto che era molto impegnato, viene da chiedersi, forse a “contare”….. le pecorelle o altro?

I genitori della ragazza, non appena il noto parroco ha messo a segno la sua azione di presunta viltà nei confronti della loro amata figlia che per tre anni è stata sempre presente agli incontri con colui che dovrebbe distribuire pace, serenità e misericordia, come insegna papa Francesco, si sono subito rivolti alla curia nella persona di don Antonio, il quale in primis avrebbe sancito la negligenza del parroco, dopodiché, interpellato lo stesso mediante una telefonata, fatalità ha voluto che il parroco, come fanno quelli che hanno a cuore i “conti”, ha riferito che non ricordava la faccenda, ma la ragazza poteva andare sabato mattina a fare le prove.

I genitori, constatato che da parte del parroco non era giunta neanche una telefonata di scuse, visto l’affronto ricevuto, hanno preferito non partecipare.

“Per tre lunghi anni- ha riferito la madre della minorenne- insieme a mio marito abbiamo seguito nostra figlia, partecipando al corso anche se io ero in attesa di un bimbo che ora ha quattro mesi.

Abbiamo cercato in tutti i modi di incontrare il parroco, che non si è reso mai disponibile per comunicazioni inerenti il cambio della madrina.

Non ci aspettavamo, da un rappresentante di Nostro Signore, tale comportamento, visto che la madrina, per la legge ecclesiastica, deve solo essere in possesso del certificato di idoneità.

Dinanzi alla comunità il parroco ha inferito sulla nostra famiglia che non ha fatto altro che rapportarsi alle regole atte alla consacrazione della cresima.

Dopo tanta abnegazione, nostra figlia nel giorno delle prove della cerimonia, è stata allontanata con una falsa motivazione”.

Nel dare sostegno ai coniugi Folco, don Antonio, dopo aver riferito la verità sulla motivazione del prelato, da buon pastore delle anime, si è visto in dovere di dire: “siate misericordiosi con il Parroco ”, ma attenti spettatori che da anni assistono impotenti alle performances del parroco hanno dichiarato: “Forse sarà il caso che qualcuno faccia luce su fatti e misfatti che potrebbero essersi verificati nel comprensorio della parrocchia, altro che misericordia: crediamo che sia il momento di una vera indagine, cosi da verificare l’operato di chi la misericordia pur conoscendola non la pratica.

Nella fattispecie, urge che si verifichi se anche altre madrine e padrini, se pure assenti, abbiano potuto contare su di un trattamento di favore.

Tutti noi ci auguriamo che in questi giorni il parroco faccia atto di clemenza scusandosi con la ragazza e genitori, cosi da dimostrare di essere un degno rappresentante di Gesù che predicava l’amore verso il prossimo”.

(Anna Izzo -nella foto la chiesa di san Giuseppe di Rocca d’Evandro – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web© Diritti riservati all’autore)