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Ferrovia ex Alifana: vittima anche di mal di Eav’? e l’utenza paga, anzi no!…

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Circa tremila dipendenti, più di centomila viaggiatori al giorno e una montagna di debiti

che i cambi di governance ed i piani di risanamento non hanno ancoraconsentito di scalare. L’Eav (società di trasporto controllata dalla Regione che ingloba Circumvesuviana, Sepsa e Metrocampania Nordest) vive un altro periodo di tensione, l’ennesimo da quando la crisi di bilancio è scoppiata in tutta la sua evidenza: non si sa quando verranno pagatigli stipendi, non circolano treni in buono stato, mancano i pezzi di ricambio. Lavoratori e passeggeri sono preoccupati:i primi per il loro futuro, i secondi per la qualità del servizio. Niente di nuovo, se non fosse che stavolta c’è anche una scadenza che incombe: il 31 dicembre. Alla fine del 2015, infatti, scade la moratoria che impedisce ai fornitori che vantano crediti di pignorare i beni dell’Eav. Vuol dire che dal 2016 potrebbe essere consentito l’assalto all’Eav e al suo patrimonio da parte di tutti quelli che devono avere soldi. E sono tanti: il debito ammonta a circa 700 milioni di euro. Se il governo non dovesse “infilare” nel decreto mille proroghe o nella legge finanziaria un nuovo provvedimento, sarebbe il crac. Eav e Regione chiedono un’ulteriore proroga al 31 dicembre 2017, cioè alla scadenza del piano di risanamento redatto dal commissario Pietro Voci, incaricato nel 2012 di salvare il trasporto regionale. “Non si capisce perché la proroga debba scadere due anni prima del piano salvataggio”, dice il presidente Eav Umberto De Gregorio. E il governatore Vincenzo De Luca ne ha parlato pure con i parlamentari campani l’altro ieri. Ma a Roma si discute anche di un altro emendamento pro-Eav: un maxi-prestito di 500 milioni che il governo dovrebbe fare alla Regione, vincolandolo ai trasporti. “Si tratta di non metterli nel bilancio regionale e quindi di non farli rientrare nel patto di stabilità ma in una contabilità speciale”, chiarisce ancora De Gregorio. Un occhio a Roma, dunque, e uno a Napoli, dove i dipendenti attendono lo stipendio di novembre. Non è stato pagato ieri e non sarà pagato nemmeno lunedì: manca la liquidità. Anche questa è una situazione non nuova, ma il Natale è vicino e i sindacati temono che il problema possa ripresentarsi con dicembre e la tredicesima. In più, questo stato di precarietà ha favorito la diffusione di un malessere tra i lavoratori difficile da controllare. È accaduto qualche giorno fa alla Sepsa: una domenica l’azienda ha avuto difficoltà perché i macchinisti hanno rifiutato lo straordinario dopo che era saltato l’accordo sui corrispettivi arretrati.Una protesta spontanea, sfuggita anche alle sigle sindacali, simbolo di uno stato di inquietudine destinato a crescere se la querelle degli stipendi non dovesse risolversi. E con i dipendenti in tensione, inevitabili saranno le ripercussioni sugli utenti,i cui viaggi sono già messi a dura prova da treni obsoleti e guasti continui. Non bisogna, inoltre, dare per remota l’ipotesi del taglio delle corse, anche per l’Alifana, servizio messo a duro prova negli ultimi anni. L’attuale dirigenza, però, non ci sta ad arrendersi: dal 1˚ dicembre parte un piano straordinario contro chi non paga i biglietti. Controlli serrati capitanati dagli stessi funzionari Eav, anche se sulla questione è in atto una trattativa con Cgil, Cisl e Uil che chiedono “un approccio meno mediatico”. L’obiettivo: recuperare una quindicina di milioni in tutto il 2016, chiudendo tutte le falle di un sistema di controlleria che, finora, ha lasciato molto a desiderare e ha fatto la felicità dei portoghesi. E poi l’accelerata sull’alienazione dei beni, per fare cassa. Lunedì verrà firmato il contratto per il fitto dello storico Palazzo Giovene di Girasole, che sorge in via Cisterna dell’Olio. Un capolavoro di architettura del quale l’Eav è proprietario dagli anni ’20: verrà affittato ad una società che ne vuole farne un albergo a cinque stelle nel cuore del centro storico. Un’operazione turistica importante che all’Eav porterà un introito di 300mila euro all’anno.

(Comunicato Stampa – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

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