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Piana M.Verna. Rimboschimento: contenzioso senza fine per il Comune che dopo 15 anni ‘sgancia’ altre migliaia di euro

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santabarbara-10x15-lino-piana-ex-sindaco-11ferraro-10x15-nicola-2Si trascina da ben quindici anni il contenzioso con ditta “Flora Ambiente”:una storia iniziata nel 2000 e che ebbe quello che all’epoca si riteneva fosse l’epilogo nel novembre 2009, quando il sindaco pro tempore, Raffaele Santabarbara (nella foto a sinistra) incaricò l’avvocato Francesca Landolfi di tutelare gli interessi dell’Ente nel procedimento avviato dallo stesso Comune nei confronti della Srl “Flora Ambiente”, con sede in Napoli, per ottenere la rescissione contrattuale dei lavori affidati alla suddetta ditta, che, secondo quanto riferito anche dall’ex consigliere regionale Nicola Ferraro, era in odore di camorra.

Furono stanziati 1.800 euro per la professionista, che qualche tempo fa ha scritto al Comune per relazionare sul suo operato ma anche per far sapere che, in considerazione del valore della causa, dell’andamento del giudizio, dell’attuale stato del procedimento, nonché delle ulteriori attività che dovranno essere svolte prima dell’esito, si prospetta una parcella maggiore rispetto a quella inizialmente indicata nell’atto di Giunta nel 2009.

Per conseguenza, al fine di procedere nelle successive fasi giudiziarie, il Comune di Piana di Monte Verna ha dovuto predisporre una integrazione di spesa pare ad ulteriori 1.800 euro.

LA STORIA RACCONTATA DA NICOLA FERRARO

Elezioni provinciali 2005, Nicola Ferraro (nella foto a destra) sarebbe stato avvicinato per essere convinto ad appoggiare Nicola Cosentino.
Lo riferì lo stesso Ferraro, nel pomeriggio del 25 giungo dello scorso, nell’aula al piano terra del tribunale di Santa Maria Capua Vetere nel corso dell’udienza del processo per concorso esterno a carico dell’ex parlamentare del Pdl.
Prima delle Provinciali, io ero nell’Udeur e il nostro candidato era Sandro De Franciscis.
Gennaro Coronella di Alleanza Nazionale e Paolo Romano di Forza Italia vennero da me a chiedermi di desistere dal votarlo.
In cambio, mi dissero, l’onorevole Cosentino avrebbe parlato con il prefetto di Napoli e con il ministro Pisanu per risolvere la situazione relativa all’interdittiva antimafia che la mia azienda aveva ricevuto pochi mesi prima”.
Ferraro è stato interrogato per ore dal pm della Dda Alessandro Milita circa i suoi presunti contatti con Cosentino.
L’ex consigliere regionale ha però dichiarato di non aver accettato l’invito di abbandonare De Franciscis e di averlo comunque sostenuto: “Così De Franciscis vinse le Provinciali, e forse anche grazie ai miei voti”, ha affermato in aula.
Rispondendo alle domande di Milita, Ferraro ha parlato della gara d’appalto per la gestione del servizio di raccolta rifiuti per conto del Consorzio di Bacino “Caserta 4” svoltasi a cavallo tra il 1999 e il 2000.
La gara fu vinta dai fratelli Orsi, concorrenti dell’ex consigliere dell’Udeur.
Lui però avrebbe cercato di ‘spuntarla’ chiedendo aiuto a Cosentino: “Mi recai da Cosentino per chiedergli un aiuto per la gara d’appalto visto che gli Orsi non avevano alcun requisito, né mezzi e competenza, ma lui non mi aiutò; dopo l’aggiudicazione provvisoria incontrai gli Orsi nella segreteria politica di Cosentino. Così decisi di rompere con lui e passare con l’Udeur.
Sono convinto che Cosentino avrebbe favorito me, e non gli Orsi, se fosse stato libero di decidere”.
Gli Orsi, secondo Ferraro, non avrebbero avuto i requisiti per vincere la competizione pubblica e si sarebbero serviti di mezzi non proprio leciti: “Per vincere la gara indetta dal Consorzio Ce4, presentarono documenti falsi della Bnl che attestavano che la loro azienda, la Flora Ambiente (che si è occupata anche del rimboschimento a Piana di Monte Verna e nell’Alto Casertano, ndr), costituita solo poco tempo prima, avesse già un fatturato dl alcuni miliardi di lire. Ma non era vero.
Seppi inoltre da mio cugino Nicola Alfiero, che gli Orsi avevano stretto un accordo con i Bidognetti per una tangente mensile sulla raccolta dei rifiuti nei comuni del bacino Ce4 e che le due parti inoltre erano socie al 50% nell’affare”.
I rapporti di affari tra clan, politica e imprenditoria per la gestione del settore dei rifiuti sono al centro di altri due processo in corso a Napoli.

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