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Caserta. Politica e camorra: nuovo arresto per Cosentino, favorito in carcere da un agente, pure arrestato

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Nuovo ordine d’arresto in carcere per l’ex sottosegretario di Forza Italia

Nicola Cosentino.

Il politico, detenuto nel carcere di Terni e sotto inchiesta per concorso esterno in associazione mafiosa e per la vicenda del centro commerciale di Casal di Principe, è stato raggiunto da un nuovo provvedimento scaturito dal rinvenimento, nella sua cella a Secondigliano, nelle scorse settimane, di un “Ipod”.

Nella nuova indagine sono coinvolti anche la moglie di Nicola Cosentino, Marisa Esposito, ed il cognato Giuseppe Esposito, che lavora in Regione.

I due sono indagati per concorso in corruzione di pubblico ufficiale.

Arrestato anche l’agente di polizia penitenziaria accusato di aver portato l’Ipod (ma non solo) in carcere a Cosentino.

L’indagine è il proseguo del contesto investigativo che ha già portato all’arresto dell’ex sottosegretario il 3 aprile 2014.

Sulla base di attività tecniche e dinamiche, accertamenti testimoniali e documentali, il gip, allo stato degli atti, ha confermato le indagini che hanno dimostrato come l’ex parlamentare, prima e soprattutto dopo il suo arresto, ha intrecciato rapporti con agenti del corpo della polizia penitenziaria tali da permettergli di ottenere trattamenti di favore durante la sua detenzione nel carcere di Secondigliano.

Alcuni agenti della polizia penitenziaria, illecitamente remunerati attraverso somme di denaro o assunzioni di propri parenti, facevano pervenire al detenuto messaggi dai congiunti di Cosentino o comunque dall’esterno, recapitavano al detenuto beni ed utilità varie, contravvenendo a quanto imposto dalla normativa carceraria, e consentivano talvolta all’ex politico di muoversi addirittura liberamente all’interno dell’istituto carcerario durante le ore notturne.

Gli incontri (ne sono stati censiti 36, monitorati e filmati) con un cognato di Cosentino, mediante i quali uno dei poliziotti penitenziari riceveva i documenti ed i beni da far giungere fraudolentemente nell’istituto di pena, avvenivano presso un distributore di carburanti sito nelle vicinanza del’abitazione dell’agente nel comune di Succivo, dove, al termine dell’attività investigativa, si è proceduto ad effettuare un riscontro il 21 marzo 2015, che ha permesso di acquisire utili ed ulteriori elementi a supporto della tesi investigativa.

In alcuni casi, peraltro, l’assistenza della polizia penitenziaria ed il cognato di Cosentino, dopo essersi contattati utilizzando un linguaggio criptico, si sono incontrati presso l’area di servizio senza procedere a scambi di cose o documenti, dunque all’evidente fine di scambiarsi messaggi verbali riservati.

Un ulteriore riscontro investigativo si è avuto all’esito della perquisizione, disposta, sempre il 21 marzo 2015, all’interno della cella dell’istituto di pena di Secondigliano dove si trovava detenuto Cosentino, il quale veniva trovato in possesso di 30 tipologie di oggetti di cui non è consentito il possesso e di 12 tipologie di oggetti in sovrappiù rispetto a quanto consentito dal regolamento.

L’agente di polizia penitenziaria sottoposto a misura cautelare è risultato altresì in contatto con familiari di altri detenuti affiliati a clan camorristi dell’area napoletana.

Dei provvedimenti emessi dal gip, tre sono di custodia in carcere e riguardano Nicola Cosentino, il cognato Giuseppe Esposito di 54 anni, e l’agente della polizia penitenziaria Umberto Vitale, 43 anni di Succivo.

E’ stato invece imposto l’obbligo di dimora a Caserta la moglie di Cosentino, Maria Costanza Esposito, 51 anni.

L’ARRESTO DELL’AGENTE DI POLIZIA PENITENZIARIA VITALE

Un contatto creato grazie ad un altro politico finito in carcere negli anni scorsi.

E’ quanto emerge dagli atti della nuova ordinanza a carico dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino.

A presentare quest’ultimo al cognato di Cosentino, Giuseppe Esposito, sarebbe stato infatti l’ex sindaco di Orta di Atella, Angelo Brancaccio.

I dialoghi intercettati raccontanti di una serie di appuntamenti avuti dall’agente Umberto Vitale nella segreteria di Cosentino: in cambio dei piaceri al politico in carcere, l’agente ottiene l’assunzione della moglie in una cooperativa. Ma non solo.

Perché i regali riguardano anche altro, come due biglietti per la finale di Coppa Italia di un anno fa tra a Roma tra Napoli e Fiorentina.

Nelle telefonate della moglie di Cosentino, inoltre, si parla anche di una “mazzetta” da consegnare.

Le indagini relative all’emissione dei provvedimenti cautelari eseguiti nella mattinata di mercoledì 29 aprile dai Carabinieri del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Caserta, sono state coordinate e dirette dai Sostituto Procuratore dottor Fabrizio Vanorio e dottor Alessandro D’Alessio, nonché dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli e dal Procuratore Capo Giovanni Colangelo.

Il GIP del Tribunale di Napoli che ha emesso le misure restrittive è la Dottoressa Isabella Iaselli.

<i>(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in @TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)</i>

 

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