Piedimonte Matese. Comune, una poltrona per due: residuo assessorato conteso fra Iannotta e Catarcio?

Prosegue l’iter per completare la Giunta comunale a Piedimonte Matese, dopo che il sindaco Vincenzo Cappello “ope legis” è stato costretto ad azzerarla per rispettare la legge cosiddetta delle quote rosa, in ossequio alla quale l’esecutivo deve essere eterogeneo al 40% cioè composto di assessori che rispettino tale percentuale minima per ciascun sesso.

Proprio nel rispetto di tale norma mercoledì il sindaco Vinenzo Cappello ha individuato quale primo assessore esterno Danila Perri, candidata della sua stessa lista non eletta alle comunali del 2012.

Se tale scelta era ampiamente prevista, e un’altra delle due residue deleghe deve essere conferita a una “lady”, all’ultima disponibile aspirerebbero i consiglieri comunali di maggioranza Marcellino Iannotta, Fernando Catarcio e Pinuccio Simonetti.

I primi due già hanno rivestito un incarico assessoriale, mentre Simonetti ha ottenuto solo delle deleghe (poi rimesse) in qualità di consigliere comunale.

A quanto è dato sapere, per motivi diversi, ora ciascuno rivendica la nomina: Iannotta perchè è risultato il primo degli eletti dopo Corrado Pisani che, ricordiamo, ha rimesso l’incarico di vicesindaco, come Antonio Ferrante ha rimesso quello di assessore, per cui entrambi sono da considerarsi improponibili, mentre Alfredo De Rosa, altro consigliere comunale di maggioranza, ha declinato ogni eventuale proposta poichè gli impegni di lavoro non gli consentono di dedicarsi anche alla politica comunale.

Tornando ai due potenziali aspiranti, quindi, mentre Iannotta potrebbe accampare pretese in forza del maggior numero di voti ottenuti nell’ultima consultazione. Catarcio potrebbe rivendicarlo per la corrente dei Socialisti Democratici, che a Piedimonte Matese fa capo a Gennaro Oliviero, consigliere regionale uscente.

Per voce di popolo anche Pinuccio Simonetti sarebbe stato in ambasce, in previsione di un eventuale “rimpasto di medio mandato”, ma le sue eventuli ambizioni sarebbero state comunque vanificate dalla nuova legge sulle “quote rosa” che impone determinate scelte anche se “ob torto collo” da parte dello stesso sindaco.

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