Caiazzo. Caldaie: pretese e controlli nonostante lo stop del sindaco, che pero non si decide a denunciarli?
Continuano i controlli degli impianti termici e le pretese, anche da chi parrebbe esente,
da parte di alcuni incaricati della Provincia che evidentemente continuano imperterriti la loro azione nonostante lo stop, imposto formalmente dal sindaco, in attesa di chiarire vari punti oscuri, come si evince dalla seguente lettera aperta:
Mi chiamo E. D., abito a Caiazzo, in via **** ed ho 81 anni.
Mio figlio disabile al 100% e beneficiario anche della legge 104, ne ha 51 e vive con me.
Voglio specificare che a casa nostra non abbiamo caldaie, infatti in bagno abbiamo lo scaldabagno, in cucina l’acqua è fredda e ci riscaldiamo con la classica stufetta a gas!
Abbiamo un termo camino che non usiamo, perché non abbiamo le forze di accenderlo, la canna fumaria è bloccata, vi autorizziamo a controllare con un tecnico, noi non abbiamo mai acceso il camino e neppure abbiamo intenzione di accenderlo, mai e poi mai!
Sono venuti i vostri dipendenti, “maleducati ed arroganti” e tengo a precisare che non è per le 61 euro, ma a me non spetta pagare!
Venite di persona a controllare angolo per angolo la mia casa, altrimenti mi rivolgo alla magistratura!
In attesa di una vostra risposta e interessamento porgo cordiali saluti.
Nella stessa giornata un altro caiatino, professionista, ha notificato alla società incaricata dalla Provincia, al presidente e al segretario (garante della legalità) della Provincia, nonché al sindaco di Caiazzo, un nuovo, circostanziato ricorso con numerosi punti “oscuri”, probabilmente meritevoli di attenzione anche da parte della magistratura.
Sembra evidente che in difetto di chiarimenti e conseguente, nuovo preavviso, stavolta tranquillizzante, dello stesso sindaco, la prosecuzione imperterrita dei controlli e delle pretese di pagamento, addirittura con modi “maleducati e arroganti”, soprattutto da chi evidentemente non tenuto, appare anche offensiva della stessa immagine del sindaco e quindi dei residenti che egli rappresenta, ragion per cui è auspicabile un immediato intervento del primo cittadino, se necessario, anche di denuncia penale nei confronti di chiunque avesse disatteso le proprie legittime istanze o, peggio, vessato indebitamente anche un solo suo concittadino.
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