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AttualitàCaserta e Sannio

Casertana-Viterbese. In campo solo 9 ‘falchetti’ ma anche medici e funzionari ASL

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Una vera e propria ‘farsa’ andata in scena

allo stadio ‘A. Pinto’, nell’impianto casertano, nell’ultimo turno di Lega pro, serie C, cerchiamo di ricostruire l’accaduto, anche se risulta alquanto arduo in una giornata che di ‘normale’ non ci ha visto niente, assolutamente nulla.

Nove contro undici, costretti comunque a scendere in campo. Questa la sintesi di un pomeriggio surreale per Casertana e Viterbese, partita di Lega Pro, inizialmente prevista per le 17.30, poi rinviata (e regolarmente giocata) alle 18.15 per l’improvviso arrivo allo stadio Alberto Pinto della Asl di Caserta.

Sì, perché oltre ai 15 calciatori (e due dirigenti) assenti per positività al Covid, per la squadra rossoblù, la squadra campana schierava tre giocatori febbricitanti (seppur negativi all’ultimo giro di tamponi), non in condizioni insomma per disputare una partita che sono comunque scesi in campo per disputare il match contro la squadra laziale.

L’Asl ha quindi sottoposto i tre in stato febbrile a un test rapido, prima di dare il via libera all’inizio dell’incontro. Nove contro undici, una partita da ‘oratorio salesiani’ viene da dire.

La squadra rossoblù è comunque scesa in campo stoicamente, disputando una partita che a quel punto è stata poco più che una formalità, ma a non era meglio visto i vari rinvii e le normative covid 19 a quel punto dare la vittoria a tavolino alla Viterbese evitando uno scandalo a dir poco Regionale che potrebbe avere degli strascichi?

Nove contro undici, costretti comunque a scendere in campo nello ‘spettrale’ deserto dell’impianto di viale medaglie d’oro. Questa la sintesi di un pomeriggio surreale per Casertana e Viterbese, partita di serie C inizialmente prevista per le ore 17.30, poi rinviata (e regolarmente giocata) alle 18.15 per l’improvviso arrivo allo stadio Alberto Pinto della Asl di Caserta. Sì, perché oltre ai 15 calciatori (e due dirigenti) assenti per positività al Covid, la squadra campana schierava tre giocatori febbricitanti (seppur negativi all’ultimo giro di tamponi), non in condizioni insomma per disputare una partita. L’Asl ha quindi sottoposto i tre in stato febbrile a un test rapido, prima di dare il via libera all’inizio dell’incontro. Nove contro undici che non è finita in goleada, ma ‘solo’ si far per dire 0-3.

Ma cosa dice il regolamento a tal proposito anche tenendo conto del covid??  Cerchiamo di essere più precisi

In quello che è il regolamento da parte della FIGC, adottato in tutte quelle che sono le Serie professionistiche di calcio, dalla Serie A, alla Lega pro (la vecchia serie C) c’è la possibilità di chiedere il rinvio  di quella che è una sola gara in tutta la stagione, e la Casertana aveva nel frattempo aveva già  bruciato il bonus nella partita della scorsa settimana, contro il Bisceglie. Non si sono fatte attendere le parole del presidente dei rossoblù, ossia il presidente Giuseppe D’Agostino si era pronunciato sulla scandola ‘partita’ ed aveva così spiegato la posizione della società già alle prime ore della mattinata di domenica: “Ci sono ben 15 positivi al Covid. Al cospetto di una situazione di questo tipo, le dinamiche di competizione ed agonismo dovrebbero lasciare spazio a un’inevitabile presa di coscienza. Ed invece —si legge nella nota pubblicata dal club campano — a poche ore dal calcio d’inizio la Casertana FC è costretta a prendere atto del diniego della US Viterbese 1908 rispetto a quello che logica vorrebbe fosse un inevitabile rinvio della partita, che per la stessa Lega Pro non è ritenuto necessario”.

Nella giornata di  lunedì è arrivato poi anche il commento del presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli: «Dispiace a livello umano, ma è la regola Uefa ed è stata già applicata in varie occasioni. La Lega Pro, prima dell’emanazione del regolamento Uefa aveva avanzato una proposta che prevedeva in caso di quattro positivi che il club potesse chiedere il rinvio. Proposta che è stata superata, giustamente, dal regolamento Uefa. La Lega Pro ha recepito il regolamento Uefa ed inserito in aggiunta una deroga, che prevede, per una sola volta nell’arco della stagione che un club possa avanzare richiesta alla Lega di rinviare la partita se si sia in presenza di un numero minimo di quattro calciatori colpiti da Covid-19».

Sulla partita farsa è intervenuto il capitano dei falchi rossoblù, il bomber campano Luigi Castaldo con dichiarazioni a dir poco al vetriolo eccole, “Questo è stato scandaloso e vergognoso. Mi vergogno di far parte di questa Lega. Se questo è il calcio, vuol dire che io non c’entro niente. Mi sento deluso, offeso e preso in giro da tutti. Non ho mai visto una cosa del genere. C’hanno fatto fare tamponi su tamponi in questa settimana ed alla fine siamo stati costretti a scendere in campo in nove. Purtroppo siamo rappresentati malissimo. Prendo le distanze da quelle persone. Il presidente della Viterbese ha messo a rischio anche la sua squadra. Eravamo in nove ed in più tre calciatori erano con la febbre ed abbiamo ritenuto opportuno sottoporli a tampone. Alle due e mezza ho sentito il presidente della Viterbese; mi diceva che non poteva rinviare la partita perché lui ha speso due milioni e non poteva rischiare. Qui si parla della salute delle persone. Abbiamo avuto in squadra quindici positivi. Quando si può parlare di focolaio? Questa è una domanda che vorrei fare all’ASL. Se si trova un positivo in un’azienda, chiudono tutto per quindici giorni. E noi invece possiamo giocare. Possiamo morire! Me ne vergogno. Non presentarci? Si poteva fare. Ma non dovevamo essere noi a decidere se scendere in campo o meno. Non è giusto! Castellammare? Decidere la Lega. Se dobbiamo andare a giocare, andremo. Tanto decidono loro.

Oltre 500 partite e quasi 200 gol Gigi Castaldo è un bomber di provincia che si è tolto tante soddisfazioni in carriera e a 38 anni si è trovato a vivere una situazione a dir poco incredibile ed incresciosa. Castaldo, con dichiarazioni che sono state ‘travasate’ anche sul dal sito ufficiale della Casertana, si è sfogato e ha detto delle parole durissime prosegue così: “Mi vergogno di essere italiano e calciatore. Si è toccato il fondo. Si è giocato con la vita delle persone. Durante la gara mi veniva da ridere. Si è messa una partita di calcio davanti alla vita. Siamo rappresentati malissimo. Non c’è stato buonsenso. Devono vergognarsi tutti. Si è toccato il fondo. Il presidente della Viterbese guarda il proprio tornaconto, ma è una vergogna spingere per scendere in campo nonostante un focolaio del genere. Non parliamo di una partita persa. Qui si è giocato sulla salute delle persone. Devono vergognarsi”

(Fonte: BelvedereNews – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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