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Commozione ai funerali di Mario Cerciello Rega. Il “Nucleo Reggia” della sezione di San Nicola la Strada ha accompagnato l’auto con il feretro

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SAN NICOLA LA STRADA – Lunedì, 29 luglio 2019, c’era tanta commozione e rabbia a Somma Vesuviana ai funerali di Mario Cerciello Rega, il vice brigadiere dei Carabiniere ucciso barbaramente con 11 coltellate a Roma. La chiesa di Santa Croce è la stessa dove un mese e mezzo fa aveva sposato la fidanzata Rosa Maria. Sulla bara, la foto del matrimonio e una maglia del Napoli, di cui Mario era appassionato tifoso.

La bara avvolta nel Tricolore, seguita a piedi anche dalla moglie, entra portata a spalla dai Carabinieri nella piazza affollatissima che si ammutolisce e lascia sullo sfondo solo il suono delle campane. La piazza affollata e la piccola chiesa di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana dalle prime ore della mattina traboccava già di parenti, amici, semplici curiosi che non hanno voluto far mancare il loro affetto alla famiglia Ha presieduto la concelebrazione l’arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario militare per l’Italia.

Il feretro è entrato in chiesa salutato da un lungo applauso, portato a spalla da 6 carabinieri, scortati da 4 colleghi in alta uniforme. Alla cerimonia funebre era presente anche un folto gruppo del “Nucleo Reggia” dell’Associazione Nazionale Carabinieri sezione di San Nicola la Strada, coordinato da Andrea Corazza che ha accompagnato l’auto con il feretro del Carabiniere.

“Non potevamo non esserci” – ha commentato Andrea Corazza – “Lunedì eravamo lì per lui e per dirgli grazie. Quanto è accaduto è ingiusto, vorremmo che non accadesse mai più. Mario ha incarnato gli ideali del Carabiniere, il più grande senso dello Stato e del bene comune. Dobbiamo dire “Grazie Mario”, per aver ricordato a me ed a tutti, testimoniandolo con i fatti, chi sia davvero il Carabiniere, cosa davvero debba fare un Carabiniere e quali siano i valori a cui si deve ispirare”.

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