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Attualità

In Terra di Lavoro sventola la bandiera dei 5 Stelle. Il MoVimento, a sorpresa, incassa la percentuale più alta dei votanti (20,82%, in linea con le percentuali campane e superiore al 16,84 della circoscrizione) seguita a stretto giro da Fdi (20,47, che sale al 23.58 nel Sud)

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In Terra di Lavoro sventola la bandiera dei 5 Stelle. Il MoVimento, a sorpresa, incassa la percentuale più alta dei votanti (20,82%, in linea con le percentuali campane e superiore al 16,84 della circoscrizione) seguita a stretto giro da Fdi (20,47, che sale al 23.58 nel Sud).

Al terzo posto c’è il Pd con il 18,92% (primo nel Mezzogiorno a quota 24.32) delle preferenze, quindi Fi che non riesce nell’impresa di tornare a svettare sul podio casertano ma raggiunge i 13,78 (solo il 10,76 nella circoscrizione) punti percentuali. Sbarramento superato, ma solo nella circoscrizione meridionale (4.92), per Stati Uniti d’Europa che a Caserta raggiunge il 6,16% posizionandosi davanti a Alleanza Verdi e Sinistra al 4,85%, un risultato quest’ultimo non certo di marginale importanza se si considera ad esempio che nella città capoluogo ha conquistato il 7,58% delle preferenze. Ma considerando che il numero dei seggi da assegnare a ogni partito (18 alla circoscrizione Sud) deve tener conto di quanti spettano a ciascuna lista a livello nazionale – in relazione ai voti ottenuti – e quanti toccano quindi a ogni partito a livello delle singole circoscrizioni, i conti non sono così scontati per gli otto casertani in lizza.


LE PREFERENZE
E così l’assessore regionale Nicola Caputo, che a Caserta colleziona 11.329 preferenze e in Campania 39.345 superando i 42mila voti nella circoscrizione, non riesce a ritornare a Bruxelles perché il partito non supera il 4%. Mentre trova la riconferma la democratica Pina Picierno, vice presidente del Parlamento Europeo uscente, forte dei 121.599 voti totali di cui 54.062 in Campania e 12.942 nel Casertano. Un incremento di preferenze rispetto a 5 anni fa quando totalizzò 79mila voti superando i 9mila in Terra di Lavoro. Un incremento (ringraziamento speciale al sindaco di Bari) che però non le ha permesso di sorpassare il napoletano Raffaele Topo che solo a Caserta ha incassato 14.438 adesioni assestandosi al primo posto in Campania e al terzo, dopo De Caro e Annunziata, nella circoscrizione con più di 126mila voti. Tutta colpa della guerra fratricida del Pd locale che ha visto ancora una volta Gennaro Oliviero vincere una battaglia. Sì, perché il presidente del consiglio regionale campano non ha fatto mistero della sua simpatia per l’ex sindaco di Villaricca e anzi ha messo in moto una vera e propria campagna elettorale per il suo pupillo. E i risultati sono evidenti anche se, per la verità, non ha avuto partita facile e gli 8.500 voti (1.480 solo a Sessa) del sessano Massimo Schiavone espressione dell’area vicina a Stefano Graziano e già pronto per le Regionali – ne sono una prova, così come il sorpasso della Picierno nel capoluogo dove comunque Topo non ha sfigurato a testimonianza della spaccatura interna al gruppo consiliare.

Fallisce nell’impresa di restare a Strasburgo Valentino Grant, penalizzato dalla presenza di Aldo Patriciello nella lista della Lega ma anche dalla rottura con il deputato Gianpiero Zinzi. Quest’ultimo non si è esposto in campagna elettorale ma i suoi uomini sì e l’indicazione di voto è stata chiara: il senatore leccese Roberto Marti che in Terra di Lavoro ha conquistato 7.615 preferenze contro i 1.981 voti del candidato casagiovese, arrivato a quota 9.372 contro le 36.999 preferenze di 5 anni fa (19.370 solo nel Casertano). Nessuna delusione per l’onorevole Marco Cerreto che ha risposto sì alla chiamata a sorpresa del partito consapevole delle difficoltà della a competizione. Non è stato eletto ma il suo risultato personale non ha deluso e non era affatto scontato. Il deputato di Fdi, infatti, si è posizionato al secondo posto dopo la Meloni (campione di preferenze con 29.646 preferenze) nella sua Terra di Lavoro dove ha totalizzato 9.287 voti. Nell’area meridionale però è sceso in quattordicesima posizione fermandosi a poco più di 14.814 preferenze. Anche Palmeri di Fi non può dirsi amareggiata: ha superato le 17mila preferenze totali, oltre 7.500 solo nel Casertano. D’altronde l’intero partito era concentrato sul leader Fulvio Martusciello che a Caserta – con l’aiuto anche del moderato Zannini, alleato in Provincia e non solo di Fi, – ha totalizzato 18.484 schede rispetto alle 71.935 dell’intera regione campana. Certo, ci si aspettava di più e adesso per gli azzurri ci sarà da lavorare per tentare di imporsi alle regionali dove invece si sperava di arrivare con un risultato, almeno in provincia di Caserta, di gran lunga maggiore rispetto ai cugini meloniani. A incrociare le dita Danilo Della Valle, primo posto a Caserta e quarto nella circoscrizione con 29.212 preferenze (contro i 21.153 di 5 anni fa), che spera finalmente di sedere sugli scranni di Strasburgo: per lui fondamentale potrebbe essere il conteggio dei resti per non rimanere semplicemente il primo dei non eletti. Bisognerà attendere il lavoro della Corte d’Appello sulle sezioni elettorali non scrutinate.
LO SCENARIO
Il risultato elettorale delle Europee avrà dunque una ricaduta sulle regionali e ancor prima sugli assetti politici e amministrativi a vari livelli istituzionali. E allora ci sarà da ragionare su quel 25,76% raggiunto dal Pd nel capoluogo – per il quale il sindaco Marino esulta – che guadagna 2,6 punti percentuali su una platea votante diminuita del 2,14% rispetto alle Europee del 2019. E anche sul fatto che a Capua sembra essere la Lega a farla da padrone con i due candidati Patriciello e Marti che doppiano i colleghi del Pd che con 1.230 preferenze risulta il primo partito in città. E a Marcianise dove, in barba alla mappa politica consiliare, in testa ci sono Pd e 5 Stelle.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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