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Giornata bambini vittime. Don Di Noto: “Sempre più dalla parte dei piccoli ma serve l’impegno di tutti”

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“Stiamo ultimando i preparativi. Domani mattina (oggi per chi legge, ndr) con una bella delegazione di volontari, famiglie, bambini e alcune vittime partiremo alle 3 da Avola, destinazione Roma”. E’ emozionato e contento don Fortunato Di Noto, come sempre alla vigilia della conclusione della Giornata bambini vittime (Gbv) promossa dall’associazione Meter contro la pedofilia e la pedopornografia, che si terrà domani, domenica 5 maggio, in piazza San Pietro con un momento di preghiera, la recita del Regina Caeli e l’atteso saluto da parte di Papa Francesco.

foto editoriali SIR

Giunta alla XVIII edizione, come è nata la Gbv? “Nel 1996, allora giovane parroco della Madonna del Carmine ad Avola (Siracusa) – risponde il sacerdote – mi ero accorto delle orribili immagini pedopornografiche in circolazione e mi ero reso conto della gravità del problema. A questo si aggiunsero alcune confidenze di bambini su cose ‘strane’ fatte loro da adulti e il suicidio di un ragazzo di 14 anni. Lì mi sono posto la domanda:

io, uomo, cristiano, prete, come mi sento interpellato da questa realtà?

Pur non essendo preparato e non avendo strumenti specifici per gestire certe situazioni – i miei studi erano stati altri – ho capito che il Signore mi aveva fatto vedere la sofferenza dei bambini affinché io me ne prendessi cura. Da qui è nato il mio inarrestabile impegno contro ogni forma di abuso”. Don Fortunato racconta di avere scritto allora “una lettera aperta alla Chiesa universale, che venne pubblicata dal Corriere della Sera e di cui parlò anche La Civiltà cattolica nel 1998”, nella quale sosteneva la necessità che anche la Chiesa cattolica affrontasse lo scandalo degli abusi commessi da alcuni dei suoi preti.

La prima Giornata si chiamò “dei fiori recisi”, ma già dall’anno successivo assunse la denominazione attuale e, prosegue il sacerdote, “lo strutturarsi della pedofilia a livello criminale – con le squallide celebrazioni del cosiddetto ‘orgoglio pedofilo’ – e la diffusione della pedopornografia online, che noi avevamo già denunciato alla magistratura in un’epoca in cui non esisteva ancora la Polizia postale, nata nel 1998, imposero un intensificarsi del nostro impegno e impressero un ulteriore slancio alla Gbv che dal 2002 costituisce, dal 25 aprile alla prima domenica di maggio, un appuntamento e un forte richiamo in Italia e all’estero per la Chiesa, la società civile, le realtà politiche e culturali. La Regione Sicilia, con un’apposita legge regionale del 2005, l’ha istituita come appuntamento annuale da celebrarsi in tutta l’isola la prima domenica di maggio”.

Qual è l’obiettivo dell’edizione 2024? “Sensibilizzare sul fatto che pedofilia e  pedopornografia non sono un gioco; che occorre

impegnarsi con determinazione contro ogni forma di violenza, sopruso, indifferenza, e costruire una coscienza responsabile e collettiva

perché ognuno, nessuno escluso, ha un compito imprescindibile e non delegabile e deve fare la propria parte”, la risposta di don Fortunato impegnato da anni con Meter in attività di monitoraggio della rete e segnalazione degli abusi, ascolto delle vittime, formazione ad un utilizzo consapevole del web.

La Giornata ha avuto, come ogni anno, il patrocinio di Senato e Camera dei deputati, della Pontifica Commissione tutela minori, dell’Ufficio fragilità – Servizio tutela minori della diocesi di Noto, oltre all’adesione di diverse realtà tra cui il Copercom (Coordinamento di 29 associazioni cattoliche per la comunicazione). “Ma in questi 28 anni abbiamo ricevuto anche messaggi autografi dei presidenti della Repubblica Scalfaro, Ciampi, Napolitano e Mattarella, e pure dei papi Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco”.

Domani il sussidio liturgico “La Domenica” (distribuito in 900mila copie) contiene un’intenzione specifica di preghiera e una meditazione di don Di Noto. “L’abuso – scrive il sacerdote – è un trauma permanente; è una ferita invisibile con la quale si sopravvive, ma spesso anche visibile a causa delle autodifese che ogni persona mette in atto. Di qui la necessità di comprenderle, accoglierle, condividerle per permettere a quanti sono stati feriti di uscire e di rivedere la luce della vita”.

Ma c’è anche un rosario specifico sui bambini vittime di abuso, elaborato da suor Maria Teresa Borriello, volontaria da vent’anni, scaricabile online e già tradotto in spagnolo e in francese. Perché la mobilitazione ha oltrepassato i confini nazionali: dal 25 aprile sono infatti in corso iniziative anche in Polonia, Repubblica democratica del Congo, Francia.

“Il nostro servizio – sottolinea don Di Noto – è formare una coscienza popolare ed essere ‘diaconi dell’infanzia’, ossia al servizio dei bambini”.

Allora, appuntamento domani alle 10 in Piazza San Pietro. “Con una maglietta gialla – raccomanda il sacerdote -, simbolo della luce del sole che sconfigge le tenebre del male”.

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