Concezione del Katechon in Alexander Dugin

di Bartolomeo Valentino*

Una nuova svolta nella concezione del katechon in Russia si è verificata dopo il 1991, quando si identificò con il popolo russo che era stato il protettore della classe operaia contro i capitalisti . Ma anche il nazismo ed Hitler erano interpretati come un Anticristo. Nazismo, come si sa, sconfitto alla fine del secondo conflitto mondiale proprio dai russi nella celebre battaglia di Leningrado e dallo stesso popolo ucraino. Ma quale filosofo è stato a rendere sempre più esplicito il concetto di katechon in Russia negli ultimi tempi? E’ stato Alexander Dugin, uno degli ispiratori del putinismo. Dugin ha scritto numerosi articoli sull’argomento, ma il più famoso è stato”Katechon e  Rivoluzione” scritto nel 1997. A sua volta, Dugin rilanciava  la concezione di Katechon di un pensatore tedesco, Karl Smith, che aveva trattato l’argomento nel suo libro “Il nomos e la terra”. Il merito di Dugin, dunque, è stato quello di indicare chiaramente  il Katechon in Russia come una possibilità di difesa dalla minaccia di altre civiltà, in particolare di quella anglo-americana. Secondo Dugin, infatti, il vero Anticristo si identifica con la globalizzazione, con il progressismo e modernismo americano in contrapposizione netta al conservatorismo russo. Da quegli elementi citati è scaturita ogni degenerazione morale, il male sta prevalendo sul bene, l’Anticristo su Cristo. Pertanto, ai russi è lecito intervenire con qualsiasi mezzo pur di contrastare  l’avanzata dell’Anticristo. E’ la stessa posizione della chiesa ortodossa russa, il cui Patriarca,  Kirill, è molto legato ed amico dello stesso Putin.  Kirill  sostiene l’uso della forza militare pur di riportare la vittoria di Cristo, quindi, del katechon, sull’Anticristo. Si comprendono, allora, quali sono i presupposti della Operazione Militare (così è chiamata dai russi quella in Ucraina). Ogni mezzo di intervento è lecito pur di combattere la degenerazione avvenuta in Ucraina sotto la spinta dell’Imperialismo americano. Con queste motivazioni ideologiche, attualmente Putin sta affrontando la “questione ucraina”, supportandola con il richiamo al patriottismo, alla missione della civiltà russa e all’idea della rinascita di una Terza Roma. Putin non perde occasione per sottolineare il patriottismo russo, citando la vittoria sul nazismo, che egli è ancora atterrito dall’idea che possa risorgere in Ucraina. Non a caso parla di una denazificazione e lo stesso Presidente ucraino è definito un nazista. E’ un costante richiamo ad una Russia investita dalla storia, come un Katechon, a svolgere una difesa dell’intera umanità. La Russia è il vero katechon in questo momento storico. Deve rendersi protagonista e caricarsi delle relative responsabilità di fronte al mondo intero, non solo alla sola Russia.  Putin ha trovato.quindi, in Kirill un grande sostenitore.

*già Professore di Anatomia II Università di Napoli-Cultore di Morfopsicologia e Linguaggi Extraverbali

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