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Legge ‘Bavaglio’: Organi di Stampa e sindacati mobilitati per scongiurarne l’avallo anche dal Senato

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Per la dignità della professione, contro ogni bavaglio: «La censura di Stato protegge i potenti e vuole i cittadini poco informati».La campagna della FNSI ‘per la dignità della professione, contro ogni bavaglio’.

Per la dignità della professione, contro ogni bavaglio: «La censura di Stato protegge i potenti e vuole i cittadini poco informati».

Dopo la riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza, la pdl Balboni sulla diffamazione, la stretta di Nordio sulle intercettazioni, il testo presentato da Enrico Costa per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari «va al di là delle disposizioni europee e vìola l’articolo 21 della Costituzione», rilevano Fnsi, Assostampa e Cdr in un comunicato pubblicato su giornali e siti web e letto in tv e radio martedì 16 gennaio 2024.

«Care lettrici, cari lettori, il 19 dicembre scorso la Camera dei deputati ha approvato una modifica al codice di procedura penale per vietare la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare. Il testo, presentato da Enrico Costa (Azione), è stato votato da tutto l’arco parlamentare, ad eccezione di M5S, Pd e Alleanza Verdi e Sinistra.

Se anche il Senato dovesse approvare la norma, l’autonomia dei giornalisti sarebbe compressa. Saremmo costretti a essere meno precisi, analitici e verificabili nel racconto di un atto che è pubblico come la privazione della libertà personale, con il rischio di sapere molto poco fino all’udienza preliminare, diversi mesi o anni dopo il presunto reato». Inizia così il comunicato sindacale di Fnsi, Assostampa e Cdr pubblicato su giornali e siti web e letto in tv e radio martedì 16 gennaio 2024.

«Solo due esempi di inchieste giornalistiche che hanno trovato, nella libertà di informare, ragioni per arrivare alla verità e dare giustizia: il caso di Stefano Cucchi, la vicenda della funivia precipitata dal Mottarone», proseguimi anni dall’aumento del precariato nel mondo del lavoro giornalistico con pezzi pagati pochi euro, dalle centinaia di stati di crisi con i quali gli editori hanno depauperato le redazioni e dal costante arretramento economico per un contratto ormai fermo da anni. Un giornalista libero è un giornalista che non ha bavagli, ma che è anche sicuro del proprio futuro lavorativo».

E ancora: «Respingiamo con forza il sottinteso che esiste dietro questa norma. I giornalisti raccontano e non inventano, non sono ‘manettari’, ma anzi contribuiscono a rendere vivo il campo della democrazia con il loro lavoro di controllo su ogni potere. E non agiamo nell’illegalità: siamo sottoposti a un insieme di regole penali, civili e regolamentari/ordinistiche che determinano la nostra professione».

Per la Federazione nazionale della Stampa italiana, le Associazioni Regionali di Stampa e i Comitati di redazione, quindi, «questo è l’ennesimo bavaglio all’informazione, oltre che rappresentare un ulteriore squilibrio nel nostro sistema giuridico e costituzionale.

Il testo approvato va al di là delle disposizioni europee e vìola l’articolo 21 della Costituzione.

L’amministrazione della giustizia in privato è sempre una sconfitta per la democrazia. Da qui la richiesta al Presidente della Repubblica Mattarella di non firmare una legge con una norma di questo tipo.

Diciamo no alla censura di Stato e siamo pronti – concludono Fnsi, Assostampa e Cdr – a mobilitarci con tutta la categoria fino allo sciopero generale per rivendicare l’identità e la dignità della nostra professione, ma soprattutto il diritto di voi lettrici e lettori ad avere una giusta e corretta informazione».

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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