Nello Donnarumma, sindaco di Palma Campania, è stato arrestato e posto ai domiciliari oggi 9 gennaio nell’ambito di un’inchiesta su corruzione e appalti truccati. Donnarumma è anche vice commissario provinciale di Napoli per Fratelli d’Italia. Il suo ingresso nel partito risale al 2020, quando fu presentato in pompa magna in una conferenza stampa a Napoli: presenti a prendersi il merito dell’arruolamento di Donnarumma in FdI c’erano Francesco Lollobrigida e Andrea Delmastro, all’epoca capogruppo alla Camera e commissario di FdI a Napoli, oggi ministro dell’Agricoltura e sottosegretario alla Giustizia nel governo di Giorgia Meloni.

In totale sono 8 le persone indagate: due agli arresti domiciliari, tre sottoposte al divieto di dimora e altre tre al divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno. I reati ipotizzati sono corruzione, turbata libertà degli incanti, falso in atto pubblico, depistaggio e subappalto non autorizzato. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Nola e condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e della stazione di Carbonara di Nola. Tra i destinatari dell’ordinanza, oltre al sindaco, figurano due dipendenti comunali e cinque imprenditori. Le indagini sono state condotte tra il 2021 ed il 2022 e hanno permesso di svelare la gestione irregolare del Comune, caratterizzata – secondo l’accusa – da un sistematico asservimento dei pubblici poteri ad interessi particolaristici e di natura clientelare.

In particolare, si legge in una nota, le indagini hanno permesso di raccogliere numerosi indizi sull’illecito svolgimento delle procedure di gara, tra cui quelle sulla manutenzione stradale, la cura delle aree verdi, i lavori di ristrutturazione di alcuni edifici scolastici e le operazioni di carotaggio su fondi interessati dallo sversamento di rifiuti: le procedure, secondo l’accusa, erano truccate in modo da favorire specifici imprenditori, spesso figure gradite alla componente politica dell’ente locale, che interveniva direttamente.

Gli elementi acquisiti hanno portato il Giudice per le indagini preliminari a individuare episodi di corruzione in cui l’asservimento della funzione pubblica, correlata all’aggiudicazione di appalti di lavori, servizi e forniture, avrebbe avuto luogo in cambio di denaro o altre utilità, come il tornaconto di carattere elettorale connesso all’assunzione, da parte degli imprenditori beneficiari dell’appalto, di soggetti segnalati dai pubblici ufficiali.