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Formazione professionale. Before You Go, per una migrazione consapevole e regolare

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Mentre l’Europa si organizza per fermare l’immigrazione clandestina, c’è chi, attraverso vie legali, riesce a trovare lavoro e riscatto lontano della propria terra. Parliamo di Ismail, Anis e Abdelhamid, tre ragazzi tunisini giunti regolarmente in Italia a fine luglio per lavorare in una impresa edile di Spoleto, in provincia di Perugia. Si tratta dei primi giovani arrivati nel nostro Paese grazie al progetto BeforeYouGo, programma di formazione professionale e civico-linguistica lanciato nel 2021 da Tamat, organizzazione non governativa da 30 anni attiva a Perugia. Il progetto, finanziato dall’Ue, è stato attivato in sei Paesi (Albania, Costa d’Avorio, Mali, Marocco, Senegal, Tunisia) e punta a favorire una migrazione consapevole e regolare. “Le persone intenzionate a migrare vengono formate in precedenza e preparate all’ingresso in Italia”, spiega Nadia Zangarelli, responsabile del progetto che in Tunisia ha visto la collaborazione del Cesf (Centro edile per la sicurezza e la formazione) di Perugia, che si occupa di formazione e sicurezza per l’edilizia. Grazie a questa collaborazione sono state individuate delle imprese umbre interessate ad assumere 14 tunisini formati nell’ambito del progetto, tra cui appunto Ismail, Anis e Abdelhamid. Per loro il percorso è iniziato nel 2021 in Tunisia, dove hanno partecipato ai corsi di formazione che gli hanno permesso di essere inseriti nelle liste di prelazione del Decreto Flussi (mille le quote riservate a personale formato all’estero su occupazioni specifiche). Una volta arrivati in Italia, uno di loro ha ottenuto un contratto a tempo indeterminato, mentre gli altri due un contratto di apprendistato. “I ragazzi sono stati supportati nel momento del match con le aziende – sottolinea Zangarelli -. Cesf, in collaborazione con Tamat, ha lavorato sulla comunicazione e l’informazione nelle aziende che, una volta manifestato interesse, sono state messe in contatto con i giovani a seconda delle loro capacità e disponibilità”.

Il 23 settembre è arrivata dal Marocco anche una quarta ragazza che sta per iniziare un lavoro come assistente familiare a Rapallo (in provincia di Genova). Anche lei è stata formata da Tamat a Marrakech, suo paese d’origine, ed è stata supportata nell’accompagnamento e nell’arrivo in Italia dal partner del progetto ‘Famiglia Point’.

Come per gli altri, anche per lei ci sono delle pratiche burocratiche da compiere. “I ragazzi di BeforeYouGo arrivano in Italia con un un visto d’ingresso per motivi di lavoro – spiega la referente del progetto -, ma una volta qui, entro cinque giorni, devono inviare la domanda alla piattaforma Unilav e ottenere il codice fiscale. Successivamente, entro otto giorni dall’arrivo, devono convertire il visto d’ingresso in permesso di soggiorno per motivi lavorativi, andando allo Sportello unico dell’immigrazione della Prefettura di riferimento”.

Oltre a questi quattro ragazzi, Tamat ha accompagnato un altro giovane marocchino, formato in mediazione culturale e lingua italiana, che verrà assunto da un avvocato di Foligno. Lui però non è ancora arrivato in Italia: ha infatti ottenuto il nulla osta, ma sta ancora aspettando il visto d’ingresso. “Una volta che il datore di lavoro carica la domanda – spiega Zangarelli -, c’è un periodo d’attesa di 30 giorni per l’emissione del nulla osta da parte del Ministero. Poi bisogna attendere altri 20 giorni per la trasmissione del nulla osta all’ambasciata di riferimento, per ottenere il visto sul passaporto”.

Delle 240 persone formate da Tamat dal 2019 ad oggi, solo 14 hanno avuto il nulla osta per lavorare in Italia e solo quattro sono già nel nostro Paese. “Ci sono molti altri ragazzi formati che sono già stati scritti nelle liste di prelazione del Ministero del Lavoro che sono pronti per essere assunti – sottolinea Zangarelli -. Recentemente abbiamo trovato un imprenditore edile, residente a Roma, che ha caricato la domanda di assunzione per altre 11 persone, ma ad oggi purtroppo a livello burocratico, abbiamo un impasse, quindi solo un ragazzo ha ottenuto il nulla osta mentre per gli altri 10 stiamo aspettando la risposta da mesi”.

Il progetto Before You Go è terminato a fine settembre, ma il lavoro di Tamat e Arcs Culture solidali (coordinatrici del progetto) e degli altri enti e associazioni italiane che hanno partecipato (come Fondazione Ismu, Solidarietà e cooperazione Cipsi, Arci nazionale, Coopermondo Confcooperative, Informa Scarl, Libera Cittadinanza Ovale e Ases) prosegue e continuando a lavorare insieme per garantire a tutti i beneficiari del progetto un futuro migliore. “Abbiamo giovani formati in agroecologia, mediazione culturale e assistenza familiare che provengono da Mali, Marocco, Tunisia, Senegal e Costa d’Avorio che aspettano di poter lavorare in Italia” conclude Zangarelli -. Chiunque fosse interessato ad offrirgli un lavoro può contattare Tamat via mail (segreteria@tamat.org) chiamando alla sede di Perugia (075.5055654)”.

(Precedentemente pubblicato su La Voce)

(Fonte: AgenSIR – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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