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Serie di furti in attività commerciali della città: preso di mira anche un sexy shop. La Polizia di Stato ha eseguito il fermo di indiziato di delitto nei confronti di due cittadini marocchini di 42 e 43 anni – Questura di Firenze

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La Squadra Mobile della Questura di Firenze ha ricostruito almeno quattro colpi messi a segno a cavallo tra la primavera e l’estate, alcuni con la cosiddetta “tecnica del tombino”

Negli scorsi mesi Firenze è stata teatro di una serie di furti messi a segno soprattutto in attività commerciali della città.

L’attività investigativa della Polizia di Stato ha portato ad indagare due cittadini marocchini di 42 e 43 anni, proprio nell’ambito di questi delitti.

Ricostruite le vicende, infatti, nei giorni scorsi la Squadra Mobile della Questura ha eseguito il fermo d’indiziato di delitto disposto, all’esito delle indagini, dalla Procura della Repubblica di Firenze, nei confronti dei due cittadini stranieri accusati, a vario titolo, di furto aggravato in concorso.

Sarebbero almeno quattro gli episodi accertati dagli investigatori, che sarebbero avvenuti a cavallo tra la primavera e l’estate, addirittura due lo stesso giorno, il 6 aprile.

Quella notte le volanti di via Zara, intorno alle 6:00, sono intervenute per due furti messi a segno in due bar poco distanti di via Firenzuola.

Il modus operandi dei colpi sarebbe stato il medesimo: dopo aver asportato un tombino, lo stesso sarebbe stato scaraventato contro le vetrine degli esercizi commerciali, infrangendole.

Secondo gli investigatori, subito dopo uno dei malintenzionati si sarebbe introdotto furtivamente all’interno delle attività, mentre l’altro avrebbe fatto da “palo” a pochi metri di distanza.

Dal primo bar, preso di mira, sarebbero stati portati via oltre 4.000 euro in contanti ed un tablet, mentre dal secondo circa 250 euro contenuti all’interno del registratore di cassa, ritrovato poi dagli agenti lungo la strada.

Il terzo dei colpi messi a segno negli scorsi mesi risalirebbe, invece, alla notte del 5 maggio. In quell’occasione i poliziotti della Questura sono intervenuti per un furto consumato in un bistrò di via Circondaria.

La dinamica dell’evento è subito sembrata molto simile a quella relativa agli episodi di aprile: in questo caso però due uomini avrebbero utilizzato la base in cemento di un ombrellone per mettere fuori uso la porta d’ingresso del locale. Una volta aperta, uno di loro sarebbe entrato portando via circa 300 euro in contanti, mentre l’altro gli avrebbe coperto le spalle restando fuori, assicurando verosimilmente che tutto procedesse senza intoppi.

Nel mirino dell’ultimo colpo, avvenuto il 7 luglio scorso, sarebbe finito, invece, un sexy shop in zona Porta al Prato.

Secondo quanto emerso, nell’occasione un solo uomo si sarebbe introdotto all’interno del locale portando via oltre a 70 euro in contanti, anche due telefoni, due notebook, una cassa audio ed un ingente quantitativo di sex toys.

Le accurate indagini e tutte le laboriose verifiche anche al vaglio delle telecamere di videosorveglianza cittadine effettuate dai Falchi della Squadra Mobile hanno portato ad individuare nei due cittadini stranieri i presunti autori dei gesti, almeno relativamente ai primi 3 colpi.

Per quanto riguarda il quarto episodio, quest’ultimo al momento, sarebbe contestato esclusivamente al 42enne, che si trova attualmente nel Carcere di Sollicciano e per il quale è stata applicata la custodia cautelare in carcere.

Stessa misura anche per il 43enne, che è stato invece rintracciato nei giorni scorsi presso un Centro per i Rimpatri del nord Italia.

Il procedimento è attualmente pendente in fase di indagini preliminari e l’effettiva responsabilità delle persone destinatarie della misura cautelare, in uno con la fondatezza delle ipotesi d’accusa mosse a loro carico, saranno vagliate nel corso del successivo ed eventuale processo. Non si escludono ulteriori sviluppi investigativi e probatori, anche in favore delle persone sottoposte ad indagini.

(Fonte: Polizia di Stato – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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