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RAI, fuori Saviano. Pd e Movimento 5 Stelle: ‘Ora intervenga l’Antimafia’

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Saviano: Via 4 puntate dello scrittore “anti-Salvini”.

Una bufera tutta politica che ora potrebbe arrivare in commissione Antimafia, come chiedono Pd e 5 Stelle. Parliamo della cancellazione del programma di Roberto Saviano, Insider, quattro puntate già registrate che sarebbero dovute andare in onda a novembre il sabato sera su Rai3.
E che invece, dopo l’attacco della destra allo scrittore per le parole usate verso Matteo Salvini (“è un ministro della Mala Vita”), la Rai ha deciso di cancellare. “Saviano non è in palinsesto”, ha annunciato l’ad Roberto Sergio al Messaggero, senza dare spiegazioni, anche se la scelta sarebbe da ricondurre a una violazione del codice etico dell’azienda.
Quel che pare evidente è che l’ad si sia mostrato sensibile alle sirene del centrodestra nei confronti dello scrittore. “Il programma di Filippo Facci è stato cancellato per una frase infelice sulla ragazza presunta vittima di stupro, perché allora non si cancella Saviano, che ha insultato un ministro?”, è stato il refrain dei giorni scorsi da parte del centrodestra.

Ma ora il caso può arrivare in Antimafia. A chiederlo sono due esponenti del Pd in commissione, Andrea Orlando e Walter Verini, cui si è associato anche il M5S, con Federico Cafiero De Raho.

“Dobbiamo occuparcene perché è un gravissimo segnale nei confronti di un simbolo della lotta alla mafia e alla criminalità organizzata”, afferma Verini.

Richiesta per ora rispedita al mittente dalla presidente, Chiara Colosimo (FdI). “Trovo imbarazzante che la commissione debba occuparsi di decisioni aziendali della Rai: noi trattiamo di criminalità organizzata, non di palinsesti televisivi”, risponde Colosimo.

La vicenda Saviano, per diversi osservatori, ha il sapore di un effetto collaterale del caso Facci, con la destra che è saltata sopra la vicenda del giornalista di Libero per pretendere la cacciata dello scrittore napoletano, che da tempo ha un conto aperto con Salvini. Riuscendoci.

“È una decisione politica. Hanno elaborato un codice etico che risponde ai desiderata di chi – Salvini – nel 2015 scriveva ‘cedo due Mattarella per mezzo Putin’”, ha detto ieri Saviano.

Aggiungendo che “i due casi non hanno punti di contatto perché Facci ha attaccato una persona inerme per difendere il potere, mentre io ho attaccato il potere”.

E spiegando di “aver preso in prestito l’espressione ministro della Mala Vita da Gaetano Salvemini”.

La domanda è: Saviano sarebbe stato cacciato senza il caso Facci?

“Inaccettabile la par condicio tra chi attacca un ministro e chi decide di attaccare una donna vittima di violenza sessuale”, sottolinea il presidente della Fnsi, Vittorio Di Trapani.

In Viale Mazzini, però, si parla anche, e molto, dell’infornata dei vicedirettori e delle promozioni che saltano fuori anche dopo il fischio finale.

È successo a Rainews, dove i vice presentati da Paolo Petrecca erano 6, salvo poi diventare 7 per l’aggiunta di Tindara Caccetta, in quota PD.

Una partita tutta interna ai dem che non si accontentavano di avere come vice “solo” Enrica Toninelli.

 (di Gianluca Roselli Fonti: Fatto Quotidiano -Cronache Agenzia Giornalistica, News archiviata in TeleradioNews  ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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