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Una piazza per Carlo di Borbone

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Il cortile della Reggia, “capostipite” delle Ville Vesuviane del Miglio d’Oro, diventerà piazza Carlo di Borbone

di Stanislao Scognamiglio e Tonia Ferraro

S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro

PORTICI | CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI – S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro e Capo della Real Casa di Borbone, sabato 24 giugno sarà nella Città vesuviana per presenziare alla intitolazione del cortile del Palazzo, attraversato da un tratto dell’antica strada delle Calabrie, al suo illustre antenato, nonch capostipite della casata, Carlo di Borbone.

La cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 con la visita privata agli appartamenti reali.

A seguire, nella Sala Cinese si terrà l’incontro con le istituzioni, nelle persone del Sindaco Vincenzo Cuomo, l’Assessore alla Cultura Luca Manzo e la Giunta comunale.

La cerimonia sarà conclusa da un vin d’honneur sulla terrazza che affaccia sull’Orto Botanico.

Il prestigioso evento è stato organizzato dalla Delegazione Campania dell’Ordine Costantiniano, e in particolare dal Delegato Donna Federica de Gregorio Cattaneo

La Reggia di Portici fu costruita tra il 1738 e il 1742 per volere da Carlo di Borbone.

Tradizione orale vuole che la coppia reale Carlo e Maria Amalia, sorpresi da una tempesta, furono costretti a cercare riparo. Approdati fortunosamente nei pressi di Villa d’Elbeouf – ospitati dal proprietario dell’epoca, il duca di Cannalonga Giacinto Falletti – furono rapiti dalla bellezza dei luoghi. Ammaliati dalla natura di quest’angolo del Golfo di Napoli, decisero di costruirvi una dimora estiva.

Il sovrano quindi acquistò diverse aree verdi e alcune ville, come quelle del conte di Palena, del marchese Mascabruno e del principe di Santobuono, per impiantarvi la sua residenza immersa in un ampio parco.

La direzione dei lavori fu affidata dapprima all’ingegnere militare Medrano, poi all’architetto romano Canevari.

Per affrescare le sale furono chiamati diversi pittori, tra i quali Giuseppe Bonito.

Molte famiglie aristocratiche, incoraggiate del re, acquistarono terreni o fecero costruire ville nei dintorni della reggia, creando quel caratteristico fenomeno architettonico, oggi noto come Ville Vesuviane, divenuto patrimonio UNESCO.

Parte del Palazzo Reale, successivamente, divenne sede del Museo Ercolanense, voluto da re Carlo per raccogliere i reperti portati alla luce nel corso degli scavi dell’antica città di Hercvlanevm, sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Grazie alla Reggia e al Museo, Portici divenne una delle mete predilette del Grand Tour.

La Reggia presenta una facciata con ampie terrazze e balaustre ed è costituita da una parte inferiore che affaccia su una zona caratterizzata da lunghi viali che portano al mare – in effetti un giardino all’inglese – e da frutteti, e da una superiore, con il bosco soprano, una volta riserva di caccia.

Di grande interesse, parti integranti della Real Villa di Portici, sono:

  • la Cappella Palatina del 1749, che prese il posto del vecchio teatrino di corte, con il maestoso trono su cui poggia la statua dell’Immacolata. L’altare, sorretto da due colonne di marmo rosso provenienti dalla scena del teatro antico di Hercvlanevm. Al suo interno si può ammirale l’organo a canne, realizzato dal De Martino, che venne suonato da un giovane Wolfgang Amadeus Mozart.
  • L’Area della Pallacorda, destinata al gioco del pallone: un’antica forma sportiva, simile alla pelota spagnola.
  • Due facciate principali, divise dal cortile del palazzo, attraversato da un tratto dell’antica strada delle Calabrie, la Strada Statale 18, l’odierna via dell’Università.
  • Il Galoppatoio Reale, primo cavalcatoio coperto al mondo, fatto edificare da Ferdinando IV di Borbone, intorno al 1742, sotto la direzione dell’ingegnere camerale Tommaso Saluzzi. Pochi sanno che Il Galoppatoio austriaco della residenza imperiale di Hofburg venne inaugurato solo tre anni dopo in occasione della visita a Vienna della coppia reale Ferdinando IV e Maria Carolina.
  • Il Parco superiore, che dal 1872 ospita l’Orto Botanico.

Al tempo dei Borbone la Real Villa di Portici, oltre a essere Palazzo Reale, comprendeva il porto borbonico del Granatello, Villa d’Elbeouf, il Real Opificio di Pietrarsa e Palazzo Valle. Anche Villa La Favorita ne faceva parte, anche se oggi si trova nel territorio di Resina, l’odierna Ercolano.

 

L’articolo Una piazza per Carlo di Borbone proviene da Lo Speakers Corner.

(Fonte: Lo Speakers Corner – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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