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Camere chiuse per lutto: tutto sospeso per Silvio

ONORI AL CONDANNATO – È stata la destra a voler bloccare tutto, per oggi e per i prossimi giorni. La decisione di proclamare il lutto nazionale è prevista dalla legge 36 del 1987 e non ha precedenti tra gli ex presidenti del Consiglio: sono stati previsti solo per la morte di Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone

DI GIACOMO SALVINI 

14 GIUGNO 2023

Muore Silvio Berlusconi, la politica si ferma. Con due decisioni che hanno pochi precedenti nella storia della Repubblica italiana, prima il governo ha deciso di proclamare per oggi la giornata di lutto nazionale, mentre per tutta la settimana la maggioranza in Parlamento ha deciso che non si terranno votazioni. Insomma, sì alle sedute ma senza l’obbligo di presenza. Due scelte che hanno provocato le prime proteste da parte dell’opposizione, seppur di facciata visto che nessun parlamentare si è opposto allo stop dei lavori tra Camera e Senato. Sul lutto nazionale è l’ex presidente dell’Antimafia Rosy Bindi (Pd) la più dura: “I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano, il lutto nazionale per una persona divisiva com’è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna”.

È stata la destra a voler bloccare tutto, per oggi e per i prossimi giorni. La decisione di proclamare il lutto nazionale è prevista dalla legge 36 del 1987 e non ha precedenti tra gli ex presidenti del Consiglio: sono stati previsti solo per la morte di Carlo Azeglio Ciampi e Giovanni Leone che però sono stati presidenti della Repubblica. La scelta di proclamare il lutto, di cui si occupa un ufficio apposito della Presidenza del Consiglio, è stata presa da Meloni dopo averlo concordato con i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, entrambi d’accordo. Mentre, a quanto si apprende da fonti parlamentari, non ci sarebbe stato un confronto preventivo con il Quirinale perché la decisione spetta unicamente al governo: gli uffici di Palazzo Chigi hanno comunicato la decisione a quelli del Colle a cose fatte. Una scelta però che non è piaciuta a molti, tanto più che Berlusconi è un ex presidente del Consiglio condannato nel 2013 a quattro anni per frode fiscale (anche se poi riabilitato). Il commento più duro è arrivato dall’ex presidente del Pd Bindi, che ha parlato di scelta inopportuna per un personaggio così divisivo, mentre lo storico dell’arte e rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, ha deciso di non abbassare le bandiere a mezz’asta spiegando il motivo in una email agli studenti, ricordando il passato di Berlusconi tra la P2 e i rapporti con la mafia di Marcello Dell’Utri e scrivendo che il leader di Forza Italia ha lasciato “il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati”. Il senatore dem Andrea Crisanti attacca: “Berlusconi non merita nè i funerali di Stato nè il lutto nazionale”. Pronte le repliche di fuoco del centrodestra. “Bindi e Montanari piccoli uomini e donne”, commentano da Forza Italia. “Bindi è poco cristiana, il suo è livore cattocomunista”, replica Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo FdI.

L’altra decisione senza precedenti è quella di bloccare (o quasi) i lavori parlamentari. Lunedì, dopo la morte di Berlusconi, è stato deciso di sospendere i lavori di Montecitorio per due giorni, mentre la conferenza dei capigruppo di ieri ha stabilito all’unanimità che per questa settimana non ci saranno voti, come chiesto da Forza Italia. Oggi tutto fermo per il lutto nazionale, domani invece si discuteranno le mozioni sui trattamenti previdenziali e venerdì mattina le interpellanze urgenti. Anche al Senato, stessa storia: la capigruppo di ieri ha stabilito che fino a lunedì l’aula non si riunirà (era prevista per domani alle 15) mentre lo faranno le commissioni. Rinviati voti importanti sia sulle mozioni sulle pensioni sia su una serie di decreti da convertire: il decreto Enti a Montecitorio, i decreti Pa e Lavoro a Palazzo Madama. Il Senato si riunirà di nuovo lunedì e martedì sarà ricordato Berlusconi.

Una decisione che ha provocato le proteste dell’opposizione, che però non si è opposta nella capigruppo. “Decisione eccessiva”, dice Nicola Fratoianni. “Esagerato lo stop di 7 giorni”, commenta l’europarlamentare Pd Alessandra Moretti, mentre la 5S Vittoria Baldino ricorda che per le stragi di Capaci e via D’Amelio le Camere “furono convocate”.

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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