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AttualitàCaserta e Sannio

È COMINCIATA LA RASSEGNA TEATRI DI PIETRA: IL CARRO DI DIONISO

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Santa Maria Capua Vetere– La rassegna Teatri di Pietra mette in scena “Il Carro di Dioniso” della compagnia Asso Teatro. L’idea di Aurelio Gatti, regista e coreografo degli appuntamenti sammaritani, è quella di mettere al centro la valorizzazione dei siti archeologici e monumentali attraverso lo spettacolo dal vivo.
Ed è proprio l’anfiteatro Campano a fare da scenografia al testo di Ettore Romagnoli. Il “Carro di Dioniso” è stato rappresentato per la prima volta a Siracusa nel 1914,scritto dal grecista e letterato italiano, docente universitario a Catania, a Roma e a Milano e riadattato da Vito Cesaro.
La storia narra di Cerilo,  ricco signore siciliano innamorato di Asteria, figlia di Anticlo, principe di Gela, considerata la più bella della città. La principessa vorrebbe sposare un Nume o in alternativa diventare una sacerdotessa. Ad ascoltarla c’è proprio Cerilo, il quale non vuole rinunciare ad Asteria e si rivolge a Fliace, il direttore di una compagnia di girovaghi. I due insieme realizzano un piano sulla base di una credenza, secondo la quale Dioniso, insieme a sateri e menadi, sarebbe venuto sulla terra per rapire la figlia del principe di Gela. A vestire i panni di Dioniso è Cerilo, che, attraverso questo stratagemma, riesce a rapire la fanciulla.
Il dramma satiresco, che presenta la struttura della tragedia e la comicità della commedia, spiega gli aspetti burleschi e grotteschi che hanno suscitato ilarità e coinvolgimento da parte del pubblico.
Il titolo, però, fa riferimento al dio dell’ebrezza     dell’eccesso, della forza e della follia. Tale divinità ha uno stretto rapporto con il mondo animale, ma anche con la terra: avrebbe trasmesso infatti alle popolazioni l’arte dell’agricoltura. Si tratta di una divinità popolare, e  per questo non viene celebrata nei poemi omerici. Il nome Bacco, con cui viene indicato presso i romani, nel mondo greco era un epiteto associato ad un determinato tipo di personaggio definito “rumoroso”: il riferimento è proprio ai toni eccessivi delle feste orgiastiche celebrate in suo onore, alle quali partecipavano sia uomini, sia donne. All’interno dei cortei erano presenti le baccanti (o menadi), un gruppo di donne che si lanciavano in balli sfrenati. Dioniso, dunque, per la sua ambiguità e irrazionalità è considerato il protettore della vita, nella sua forma più spontanea e istintuale. Tradizionalmente sappiamo che la commedia è nata proprio dal coro o meglio dai canti lirici corali in onore di Dioniso, ma nel dramma satiresco il coro è sostituito da elementi travestiti da satiri caprini, come il fauno che si muove sulla scena alternando momenti di recitazione a momenti di danza. Il lavoro di adattamento di Cesaro ha ridimensionato l’elemento più espressamente dionisiaco della tragedia attraverso la burla. Il risultato di questo adattamento ha prodotto una razionalizzazione del dramma che ha trovato un felice epilogo nelle nozze tra il ricco signore siciliano e l’Asteria. Nonostante la rielaborazione contemporanea del testo, le battute si sono mantenute, però, nell’alveo del mondo greco-latino con espliciti riferimenti al teatro di Eschilo, Sofocle ed Euripide. Nella rappresentazione teatrale la figura del dio dell’ambiguità risulta dunque più lineare e razionale, infatti Cerilo nei panni di Dioniso si mostra pronto a vivere un amore distante da ogni tipo di frenesia. Il sentimento protagonista sulla scena è proprio l’amore che però solo in apparenza è idealizzato, tant’è che si infrange di fronte alla consapevolezza (questa forse abbastanza dionisiaca) che dietro ogni ideale c’è qualcosa di umano, ahi troppo umano.
Il prossimo appuntamento con Teatri di Pietra è sabato 30 luglio con gli Acarnesi di Aristofane e venerdì 5 agosto con PPP presente, passato, Pasolini entrambi alle ore 21.00. Info e prenotazioni teatridipietra@gamil.com whatsapp: 351 907 2781 Ingresso intero 12,00 euro e ridotto 10,00.

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