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“Sull’ergastolo ostativo niente sconti: mafiosi non usciranno”

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“Sull’ergastolo ostativo niente sconti: mafiosi non usciranno”

Approvata alla Camera la riforma del regime ostativo ai benefici per detenuti mafiosi e terroristi che non hanno collaborato con la giustizia. La normativa è passata con 285 sì, un contrario e 47 astenuti. Ora tocca al Senato, che dovrà approvarla entro metà maggio, il termine ultimo per legiferare, concesso dalla Corte costituzionale un anno fa, dopo aver sancito l’incostituzionalità dell’ostativo assoluto per la libertà condizionata. Nel 2019, la stessa Corte, in autonomia, aveva dichiarato incostituzionale l’ostativo assoluto per i permessi premio e aveva messo essa stessa i paletti per ottenerli. Della riforma ne parliamo con Giulia Sarti, deputata e responsabile Giustizia del M5s.

Lei ha detto: “È una legge che non avremmo voluto fare”. In che senso?

Lo abbiamo ribadito anche ieri: pur rispettandole, non condividiamo le decisioni della Corte costituzionale e della Cedu. Per noi sarebbe stato meglio non modificare l’ostativo, quindi escludere sempre dai benefici quei mafiosi che non hanno mai collaborato, perché l’emergenza mafia c’è ancora.

Può spiegare ai non addetti ai lavori i punti principali della nuova norma e perché i boss pure stragisti non possono rallegrarsene?

Il primo punto fondamentale è che il boss detenuto può chiedere i benefici, ma è lui che deve portare le prove che non ha più collegamenti con la sua organizzazione criminale e che non c’è il pericolo che li ripristini. Deve anche aver risarcito le vittime o dimostrare che era nell’impossibilità di farlo. Sarà pure sottoposto, obbligatoriamente, così come il suo nucleo familiare, ad accertamenti patrimoniali. Il Tribunale di Sorveglianza, prima di decidere, deve chiedere il parere ai pm antimafia che si sono occupati del percorso criminale del detenuto. Altro punto importante: non sarà più il singolo magistrato di Sorveglianza a decidere, ma il tribunale collegiale.

Tanti magistrati antimafia, però, avevano chiesto che se ne occupasse un unico tribunale, a Roma, così come per le proroghe del 41-bis.

Sarebbe stata una soluzione a rischio di incostituzionalità per il principio del giudice naturale, ma l’importante è avere ordinanze con criteri omogenei. Finora ci sono oltre 100 magistrati di Sorveglianza che decidono, con questa riforma saranno 26 tribunali.

Lucia Annibali, per motivare l’astensione di Italia Viva, ha sostenuto che la legge ha ancora troppe criticità rispetto al principio della rieducazione della pena. Cosa risponde?

Prima di parlare, bisogna conoscere cos’è l’associazione mafiosa e sapere che quel vincolo di affiliazione si può sciogliere solo con la collaborazione con la giustizia.

C’è stato il tentativo di +Europa di far passare un emendamento per escludere l’equiparazione dei reati contro la Pubblica amministrazione ai reati di mafia e terrorismo. Il firmatario, Riccardo Magi, sostiene che sia incostituzionale…

Assolutamente no, tanto è vero che quell’emendamento, inutile e strumentale, è stato bocciato dall’aula a scrutinio segreto. Il motivo è semplice, nel testo approvato c’è già la distinzione tra mafia e terrorismo da una parte e dall’altra i reati contro la Pa e altri, compresi nell’articolo 4 bis (l’ostativo, ndr). Per M5s avere una riforma senza sconti, rigorosa, è stata una priorità ed è grazie a noi che è stata approvata così alla Camera. Ora il Senato deve fare la sua parte.

Nella riforma c’è stata una specifica dell’ultimo minuto: i boss detenuti al 41-bis potranno fare richiesta di acceso ai benefici, ma possono ottenerli solo se il 41-bis non viene rinnovato o se è stato revocato. Ma non è ovvio dato che quel regime è per i detenuti ancora pericolosi?

In effetti è un ossimoro, anche la Consulta aveva previsto l’esclusione dei 41-bis, ma abbiamo dovuto chiarirlo a causa di alcune sentenze della Cassazione, una delle quali aveva come estensore il neo direttore del Dap, Carlo Renoldi.

FONTE:

DI ANTONELLA MASCALI 
1 APRILE 2022

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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