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AttualitàCaserta e Sannio

Teoria degli Angeli: da Alighieri ai giorni nostri sempre di grande attualità non solo per i credenti

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La fede è sempre un qualcosa di strettamente personale che ognuno vive a modo proprio al di là anche della frequentazione alle messe in Chiesa il sabato pomeriggio o la domenica, confessioni, comunioni riti cristiani che ci inculcano sin da bambini con il catechismo poi però si cresce ognuno con il proprio percorso di vita con separazioni, matrimoni più o meno felici, c’è chi si sposa, anche più d’una volta, chi non si sposa, chi non ha quei valori che ci vengono e magari gli vengono, o cercano di inculcargli inutilmente e decide di rimanere solo per svariati motivi, la fede dicevamo è comunque un qualcosa di molto personale che ognuno vive come crede, anche in virtù del proprio dolore episodi più o meno negativi come perdite lutti e quant’altro che possono essere difficili da metabolizzare, impossibili da dimenticare mascherando dietro finti sorrisi cicatrici rimarginate ma che un tempo erano magari sanguinanti.

Si può credere o meno nell’aldilà ma è sempre un discorso e un credo personale, il paradiso, l’inferno il purgatorio eccetera, visitati da Dante Alighieri nella Divina Commedia con Beatrice in paradiso, Virgilio nell’inferno passando per il purgatorio che si divide in due parti o gironi: il purgatorio e l’antipurgatorio.

Gli angeli di solito si associano ai bambini creature celesti ed asessuate che però hanno anche una gerarchia tutta loro, infatti, vi è anche una gerarchia angelica, strano ma vero!

Secondo la tradizione ebraica e successivamente cristiana, gli angeli sono organizzati in una gerarchia di differenti ordini, detti nel medioevo cori angelici.

Queste gerarchie consistono in entità intermedie tra Dio e gli uomini, in quanto collegano e descrivono il rapporto esistente fra l’assoluta trascendenza divina e la sua attività nel mondo.

Lo Pseudo Dionigi l’Aeropagita, nel libro De coelesti hierarchia, indica alcuni passaggi del Nuovo Testamento, nello specifico la lettera agli Efesini e la Lettera ai Colossesi sulla cui base costruire uno schema di tre gerarchie, sfere o triadi di angeli, ognuna delle quali contiene tre ordini o cori. In decrescente ordine di potenza esse sono:

  • Prima gerarchia: Serafini, Cherubini, Troni
  • Seconda gerarchia: Dominazioni, Virtù, Potestà
  • Terza gerarchia: Principati, Arcangeli ed Angeli

A partire da antiche tradizioni misteriche, ogni gerarchia era identificata inoltre con una delle  orbite degli astri , dalle quali proveniva un coro, un’armonia recondita conosciuta come  “musica delle sfere”.

Nel canto ventottesimo del Paradiso Dantesco è esplicita l’identificazione delle Gerarchie con le sfere celesti, disposte in cerchi concentrici attorno a Dio: «un punto vidi che raggiava lume /
acuto sì, che ‘l viso ch’elli affoca /
chiuder conviensi per lo forte acume; /
e quale stella par quinci più poca, /
parrebbe luna, locata con esso /
come stella con stella si collòca
» (vv. 16-21).

Origini e fortuna della gerarchie angeliche

I 9 cori angelici, miniatura dal breviario di Idegarda di Bingen (1098-1179)

Un primo accenno alle Gerarchie si ha nell’Antico Testamento, dove gli angeli, pur comparendo all’inizio come semplici controfigure di Jahvè ed acquistando solo in seguito i connotati di entità distinte, nel sogno di Giacobbe appaiono posizionati su una scala che unisce il cielo alla terra. La loro presenza sarà più esplicita negli scritti ebraici diffusi fra il III secolo a.C. e il V secolo successivo, quali Hekhalot, ed il Libro di Enoch dove l’ascesa al cielo dell’omonimo patriarca è descritta come l’attraversamento di successive schiere angeliche fino alla visione beatifica del nome.

La scala di Giacobbe secondo Raffaello

La figura degli angeli, tuttavia, potrebbe avere anche un’origine pre-biblica, nutrendosi di antiche conoscenze  sapienzali, astrologiche, ed esoteriche riguardanti esseri divini e soprannaturali, appartenenti alle culture  persiana assiro babilonese, egiziana, spogliandosi in seguito delle diverse connotazioni politeistiche.

Nel Medioevo  altri schemi furono proposti, spesso collegati a considerazioni di natura astrologica e cosmologica, riallaciandosi ancora a Dionigi, Tommaso d’ Aquino, scriveva nel XIII secolo:

«Vediamo dunque, da prima, il criterio della determinazione fatta da Dionigi. In proposito va ricordato che, secondo lui, la prima gerarchia apprende le ragioni delle cose in Dio stesso; la seconda, nelle loro cause universali; la terza nell’applicazione di esse agli effetti particolari. E poiché Dio è il fine non solamente dei ministeri angelici, ma di tutto il creato, alla prima gerarchia spetta considerare il fine; alla gerarchia di mezzo, disporre universalmente le cose da fare; all’ultima, invece, applicare le disposizioni agli effetti, e cioè eseguire l’opera. È evidente infatti che queste tre fasi si riscontrano nel processo di ogni operazione. Perciò Dionigi, che dai nomi degli ordini deriva le loro proprietà, nella prima gerarchia pose quegli ordini i cui nomi indicano un rapporto con Dio: cioè i Serafini, i Cherubini e i Troni. Nella gerarchia intermedia pose invece quegli ordini i cui nomi significano un certo universale governamento ovvero ordinamento: cioè le Dominazioni, le Virtù e le Potestà. Nella terza gerarchia infine pose quegli ordini i cui nomi designano l’esecuzione dell’opera: cioè i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli.»
(Tommaso d’AquinoSumma teologica, I, 108, 6)

Secondo ulteriori concezioni astrologiche ed esoteriche, risalenti a remote dottrine iniziatiche e riprese anche da Dante  Alighieri nella sua Divina Commedia, ogni gerarchia angelica dominava su una delle nove sfere celesti  ruotanti al di sopra della Terra, da intendere come le orbite planetarie di luoghi celesti di cui i diversi pianeti non sarebbero che una manifestazione riduttiva a livello fisico. È questa una delle rappresentazioni più recenti dell’angelologia sviluppatasi a partire dalla scuola antroposofica creata dall’esoterista Rudolf Steiner.

Prima sfera

Cristo circondato dai Serafini, dal Giudizio Universale di Giotto (1306)

«[…] I cerchi primi
t’hanno mostrato Serafi e Cherubi.
Così veloci seguono i suoi vimi,
per somigliarsi al punto quanto ponno;
e posson quanto a veder son soblimi.
Quelli altri amori che ‘ntorno li vonno,
si chiaman Troni del divino aspetto,
per che ‘l primo ternaro terminonno.»
(Divina Commerdia, Paradiso, XXVIII, 98-108)

Serafini

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Serafino.

I  Serafini ( nome ebraico Seraphim) appartengono al più alto ordine di Angeli, quello situato nel cielo Empireo , o cristallino, il più prossimo a Dio, da cui ricevono in forma immediata le idee e le direttive con cui far evolvere un complesso cosmico.

La Bibbia li raffigura come angeli dotati di sei ali: due per volare, due per coprirsi il volto e due per coprirsi i piedi. Cantano continuamente le lodi di Dio: «Santo, Santo, Santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della Sua gloria».

È anche detto che cantano la musica delle sfere, regolando il movimento del cielo, così come loro comandato, e che ardendo di amore e zelo per Dio, emanano una luce così potente e brillante che nessuno, se non occhi divini, può guardarli.

Francesco d’Assisi viene anche appellato “Serafico” perché, al momento di ricevere le stigmate, il Cristo gli apparve in una visione in cui si mostrava Crocefisso e velato da sei ali come un Serafino; e dalle Sue mani, piedi e costato, partirono i raggi che segnarono il corpo di Francesco rendendolo simile a Lui. Sarebbe così stata esaudita la preghiera di Francesco: “Fa’ o Signore che io possa soffrire per te tanto quanto lo può una creatura umana e amarti quanto lo può un cuore umano”.

I serafini vengono menzionati alcune volte nella Bibbia solo nel libro di ISAIA. Secondo  Tommaso d’Acquino, i serafini presiedevano alla carità  e i cherubini alla scienza

Cherubini

Due cherubini in un celebre dipinto di Raffaello

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Cherubino.

I Cherubini (nome ebraico Cherubim) risiedono oltre il trono di Dio, nelle profondità del firmamento, o cielo stellato dello  zodiaco; sono perciò i guardiani della luce e delle  stelle. Essi rielaborano le intuizioni immediate dei Serafini traducendole in riflessioni e pensieri di saggezza riguardanti l’evoluzione dei  sistemi planteri.

La Bibbia li raffigura come esseri con quattro ali e quattro facce, ovvero una umana, una di bue, una di leone ed infine una di aquila. I Cherubini vengono inoltre descritti come angeli dediti alla protezione, posti a guardia dell’ Eden e del trono di Dio. Ad essi è attribuita una perfetta conoscenza di Dio, superata soltanto dall’amore di Dio dei serafini.

Sempre secondo la Bibbia, le sculture di due cherubini contrapposti erano rappresentate sul coperchio dell’ Arca dell’Alleanza. Essi vengono menzionati di solito al plurale, ma anche al singolare.

Troni

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Troni.

Schiere angeliche nel Giudizio Universale di Giotto: Virtù, Dominazioni, Troni e Cherubini, ciascuno guidato dal rispettivo vessillifero, siedono alla destra di Cristo

I Troni (in ebraico  ophanim, in  greco Thronoi) sono esseri angelici dalla forma mutevole e dagli infiniti colori. Il loro luogo spirituale è il settimo cielo, che corrisponde all’orbita di Saturno. Il loro compito è quello di tradurre in opera la sapienza e il pensiero elaborato dai Cherubini.

Vengono descritti dalla Bibbia come ruote intersecate ad altre ruote, delle quali se una si muove avanti e indietro, l’altra si muove da un lato all’altro. Si tratta di ruote dotate di innumerevoli occhi, secondo l’immagine presente nel libro di Ezechiele, dove il profeta Ezechiele descrive la visione dei cieli; il profeta non descrive esplicitamente queste ruote come angeli, ma come oggetti o “creature viventi” che possiedono uno spirito.

L’apostolo Paolo  usa il termine troni nella lettera ai Colossesi. Secondo Steiner si deve ai Troni il fatto che l’universo esista in forma fisica così come lo conosciamo, grazie all’emanazione della loro stessa sostanza di calore, sviluppatasi in densità.

Seconda sfera

«In essa gerarcia son l’altre dee:
prima Dominazioni, e poi Virtudi;
l’ordine terzo di Podestadi èe.»
(Divina CommediaParadiso, XXVIII, 121-123)

Dominazioni

Le Dominazioni (in ebraico hashmallim, in greco Kyriotetes) esercitano la loro influenza a partire dalla sfera orbitante di Giove. Essi hanno il compito di regolare i compiti degli angeli inferiori. Ricevono i loro ordini dai Serafini, Cherubini o direttamente da Dio, e devono assicurarsi che il cosmo sia sempre in ordine.

Pseudo Dionigi usò il nome di Dominazioni per indicare una categoria di “intelligenze celesti” libere da qualsiasi legame con le dimensioni più basse, e volta interamente verso l’Essere Sovrano. Sono gli angeli ai quali Dio affida la forza del dominare. Si suppone essi compongano l’esercito dell’ Apocalisse, e da loro dipendano l’ordine universale e la disciplina ferrea alla quale gli angeli inferiori si rivolgono per mantenerlo.

Il termine dominazioni è usato da Paolo di Tarso nella lettera ai Colossesi.

Virtù

Le Virtù, anche chiamate “Fortezze” (in greco Dynameis) risiedono nella sfera orbitale di Marte, per Dionigi, «il nome delle sante Virtù significa coraggio  saldo e intrepidità in tutte le attività, un coraggio che mai si stanca di accogliere le illuminazioni donate dal Principio divino».

Spiriti combattenti, che presiedono ai grandi cambiamenti della storia, nella prospettiva esoterica dell’ antroposofia di  Rudolf Stainer le Virtù definiscono l’ archetipo, in termini di qualità specifiche, degli elementi creati, in quanto si deve a loro tutto ciò che nel creato muta e si evolve, come ad esempio la trasformazione del seme in una pianta.

Potestà

Schiere angeliche nel Giudizio Universale di Giotto: Angeli, Arcangeli, Principati e Potestà siedono alla sinistra di Cristo

Le Potestà(in ebraico  Elohim, in greco Exusiai) estendono il loro dominio sul Sole. Descritti dalla Bibbia come esseri angelici dai molti colori, simili a vapori nebbiosi, sono gli elementi portanti della coscienza e i custodi della storia. Sono descritti da Dante come accademicamente guidati e interessati alla sapienza, a discipline quali filosofia, teologia, religione, e ai documenti che appartengono a questi studi. In una prospettiva esoterica, le Potestà si occupano di guidare l’evoluzione della Terra verso una successiva epoca cosmica, pianificando e sorvegliando lo sviluppo e la distribuzione di poteri all’umanità. Nella credenza popolare essi sono gli angeli che accompagnano le decisioni dei padri e li consigliano nella cura della famiglia.

Paolo di Tarso  usa il termine potestà nella lettera ai Colossesi e nella lettera agli Efesini. Egli tuttavia usa sia il termine potenza che autorità nella lettera agli Efesini, per riferirsi a questo tipo di angeli: le potenze svilupperebbero le ideologie, laddove le autorità scrivono i documenti e le dottrine.

Entrambe sono comunque coinvolte nella formulazione delle ideologie. Mentre però le potenze comprendono tutto, le autorità si focalizzano su particolari linee di conoscenza, specializzandosi nel codificare quelle idee, e nella produzione di documenti concettuali a quelle inerenti.

Terza sfera

«Poscia ne’ due penultimi tripudi
Principati e Arcangeli si girano;
l’ultimo è tutto d’Angelici ludi.»
(Divina Commedia, Paradiso, XXVIII, 124-126)

Alla terza sfera appartengono quegli angeli che assolvono la funzione di messaggeri del Cielo.

Principati

I Principati (in greco Archai) esercitano i loro influssi dall’orbita di Venere . Esseri angelici dalla forma simile a raggi di luce, si trovano oltre il gruppo degli arcangeli. Sono gli  spiriti della storia e del tempo, guardiani delle nazioni e delle contee, e di tutto quello che concerne i loro problemi ed eventi, inclusa la politica, i problemi militari, il commercio e lo scambio.

Paolo usa il termine principati nelle lettere ai Colossesi e agli Efesini.

Il compito dei Principati consiste nell’ispirare la nascita di nuove  idee o invenzioni in grado di segnare una certa epoca, facendo anche in modo che l’uomo acquisisca sempre più consapevolezza del suo periodo storico, per trovare in questo il suo posto, non lasciandosi trascinare dal PROGRESSO della civiltà, bensì appropriandosene, per vivere pienamente il destino in cui si trova collocato.

Arcangeli

Gli Arcangeli, il cui influsso giunge fino a Mercurio, appartengono al secondo ordine della terza sfera; questi angeli tendono ad essere i più grandi consiglieri e amministratori inviati dal Cielo. Un arcangelo ha normalmente un ruolo di grande importanza nei riguardi dell’uomo. Secondo l’angelologia dello Pseudo Dionigi, tuttavia, gli arcangeli stanno appena sopra l’ordine più basso, quello degli angeli comuni. Nella prospettiva antroposofica, i compiti degli arcangeli consistono nell’ispirare e proteggere grandi gruppi di persone, come nazioni, popolazioni o gruppi etnici; essi perciò sono chiamati anche spiriti del popolo. Ciò li distingue dagli Angeli, che invece si occupano dei singoli individui (anglei custodi) o dei piccoli gruppi.

La parola «arcangelo» è usata solamente due volte nelle Scritture, ma vi sono alcuni riferimenti nella Spetuaginta. La presenza di  7 arcangeli maggiori, che presiedono a tutti gli altri, è invece un’antica tradizione dell’ angelologia di matrice giudaica, risalente al Libro di Tobia e a quello di Enoch.

In particolare, in Tobia 12:15 san Raffaele afferma di appartenere ai sette santi angeli (in greco: ἁγίων ἀγγέλων;trasl.: agíōn anghélōn) ammessi ad essere presenti  dei santi e alla maestà del Santo di Dio, il Signore Gesù. Tale verso risulta da confrontarsi con l’altro termine greco di 1 Tessalonicesi 4:16 (in greco: ἀρχαγγέλου ; trasl. : archanghélou), l’arcangelo dell’ultima tromba prima del Giudizio Finale. Questi opera con lo strumento divino come un medico che guarisce e riporta in vita i corpi, mentre annuncia il segno di Dio che è uno dei “sette spiriti” di 5.5 (ἑπτὰ Πνεύματα; trasl. hepta’ Pneumata, maiuscolo) che sono i sette “occhi di Dio” sulla creazione visibile, gli angeli custodi del creato e del genere umano deputati all’annuncio dei segni dei tempi a venire: sette sigilli, sette coppe, sette angeli con altrettante trombe di Dio. Il numero di sette arcangeli è associabile alla santa assenza di peccato che li ammette alla piena di visione di Dio, cos come al privilegio di sette angeli di conoscere e poter preannunciare il futuro, causando gli stessi miracoli di Gesù Cristo, a partire dalla Resurrezione dei morti prima del Giudizio Finale. Tuttavia, la Bibbia menziona esplicitamente e in modo personale soltanto tre.

Angeli

Gruppo marmoreo con angeli al cimitero monumentale di Staglieno

Magnifying glass icon mgx2.svg Lo stesso argomento in dettaglio: Angelo.

Gli Angeli appartengono all’ordine più basso della gerarchia; sono i più vicini agli uomini e ai singoli individui, sovraintendendo a tutte le loro occupazioni. Risiedono infatti nello spazio cosmico più prossimo alla Terra, quello della Luna.

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Rappresentano la coscienza  della singola persona, custodendo la memoria della sua vita e, in un’ottica esoterica, delle sue diverse incarnazioni. All’interno della categoria degli angeli ci sono, in ogni caso, differenze di molti tipi. Gli angeli vengono sovente inviati come messaggeri agli uomini. La parola “angelo” proviene dal greco anghelos, cioè “messaggero”.

Nel cattolicesimo, tutte le gerarchie angeliche vengono lodate dall’umanità grazie alla corona angelica, una corona simile ad un rosario, con la quale si pregano gli angeli di ogni gerarchia e si chiede loro di intercedere presso Dio per ottenere delle grazie. Essa consente inoltre di ricevere, in particolari giorni, anche delle indulgenze.

Gerarchia angelica ebraica

Maimonide, nel suo Mishneh Torah: Yesodei ha-Torah, conta dieci ranghi di angeli nella gerarchia angelica ebraica, iniziando dal più alto:

Senza fornire il nome proprio di persona, la parola “angelo” (del Signore, di Dio) ricorre oltre 100 volte nell’Antico Testamento. In esso sono rintracciabili diverse modalità con cui si parla di Dio e degli Angeli.

Gerarchia angelica cabalistica

L’ Albero della  vita o cabala

Nell’ebraismo, inoltre, l’ angelologia cercò indizi di supporto nella Bibbia e trovò la sua piena fioritura nella cabala. Nella scuola cabalistica di Gerona, ambiente catalano del XII secolo, l’assegnazione di un angelo a 72 segmenti dello zodiaco, ognuno di 5°, consentì la formulazione di oroscopi inculturando le tradizioni astrologiche pagane, diffuse dal Tetrabiblos di Claudio Tolomeo, e aggirando così il divieto per i pii ebrei di prestar fede alle stelle dello zodiaco. Il numero 72 o il suo multiplo 216 era associato al nome di Dio Shemhamphorasch creato prendendo una o tre lettere dai nomi dei 72 angeli.

Secondo la Cabala, come descritta dall’ Ordine ermetico dell’alba dorata, associazione esoterica del XIX secolo, ogni coro di angeli della gerarchia ebraica è comandato da un arcangelo ed è in corrispondenza con uno dei sephirot

Ma ci sono anche gli angeli custodi che secondo un’antica credenza dovevi bere 7 sorsi di acqua prima di addormentarti per poi buttar l’acqua in parte bevuta che non potevi bere durante la notte, in un punto dove camminano le persone per strada senza però che tu debba passarci sopra per attivare i poteri magici del tuo angelo custode personale in modo che possa seguirti meglio -angeli dai nomi più disparati da Mehiel  più altri- un’usanza un po’ stramba non si sa sino a quanto veritiera.

Ma gli angeli si potrebbero trasferire anche in Formula Uno ebbene sì, come qualcuno penserà….è presto detto….le ali,  c’ è un pilota macina record nel circus della F1 anglo caraibico che si batte ogni anno anche per la lotta al razzismo, parliamo chiaramente del campionissimo Lewis Hamilton che sul casco di qualche anno fa aveva disegnato due ali stesso disegno presente sui suoi guanti che lo scorso anno erano di colore nero, total black, un disegno strano e per certi versi ingannatore che si potrebbe scambiare anche per un sorriso, ma così non è!!!!! Le ali le dispiega quando prende la testa e vola via facendo il vuoto dietro di sè, semplicemente imprendibile per tutti i suoi inseguitori.

Sotto qualche scatto del casco alato di Lewis Hamilton con un design molto particolare

 

2020 Austrian Grand Prix, Thursday – Steve Etherington

 

17.03.2019- Celebration in parc fermee, Lewis Hamilton (GBR) Mercedes AMG F1 W10 EQ Power

Ma diamo anche i numeri cosa dice la Cabala sul numero 44, il n. di Hamilton appunto, il 44 non è però solo il numero delle prigioni. Esso è infatti un numero molto nominato e…cantato a tutte le età! Tutti accostiamo infatti il numero 44 alla famosa canzone “44 gatti in fila per sei…” tanto amata dai bambini e dai soggetti di tutte le età per il suo testo divertente e per la sua elevata musicalità. Accostandoci invece a questo numero dal punto di vista prettamente numerologico possiamo notare che il numero 44 viene associato alla figura dello sciamano.

Questa figura, spesso avvolta dal mistero, rimanda al concetto di terra e in generale alla sua comunità da noi formata, che viene regolata, guarita ed armonizzata proprio grazie a questa figura.

Grazie a riti, ingredienti, azioni e preghiere lo sciamano riesce ad agire in primo luogo come guaritore, in secondo come detentore del potere e della conoscenza e della sapienza in generale. E’ dunque un numero buono, al quale si legano vibrazioni e sensazioni positive, che permettono al soggetto di rapportarsi con l’esterno ascoltando ogni necessità che viene dalla terra e dai suoi abitanti.

Il 44 può essere annoverato anche tra i numeri angelici. Esso è legato in particolare ad un messaggio molto chiaro e definito, ovvero il fatto che gli angeli in questo momento specifico di difficoltà ci stanno dando aiuto e conforto e sono pronti a supportarci in qualsiasi nostro momento di delusione, di necessità, di debolezza, di sconforto.

Nella cabala, invece, il 44 ha un significato molto chiaro, che si lega al fatto che chi non sfrutta le proprie capacità verrà punito. Esso è altresì considerato il numero della fiducia, della riconciliazione, delle discussioni mediate, della pace ritrovata soprattutto in famiglia, del buon governo e della giusta misura. Tra le cose, le persone e le situazioni che lo ricordano possiamo citare l’inganno, la bugia, la pelle, la benda, la farfalla, la buca, la cenere, l’ascensore, le convulsioni, il corpo nudo.

Dunque il 44 pò essere interpretato come un angelo che il cielo ci ha voluto mandare per farcelo anche ammirare, Lewis Hamilton infatti è da sempre impegnato nella lotta in prima linea nella lotta al razzismo con un nuovo casco nero viola che ha sostituito il precedente con le ali dove riporta la scritta, BLACK LIVES MATTER tradotto, le vite nere contano.

Ma il pillta britannico ha un mega tatoo con due ali che spuntano dietro la sua schiena che avvolgono una croce, una immagine da lui stesso postata sul suo profilo di Twitter, accompagnata da una emoticon che illustra le mani racchiuse in preghiera, mostra infatti tatuata sulla schiena del pilota britannico una croce di grandi dimensioni, ai cui lati si stagliano delle ali d’angelo, mentre sulla sua sommità troviamo una scritta che la maglietta sollevata permette appena di intravedere.

hamilton-tatoo

hamilton-tatoo

Non sappiamo di preciso quanto credente in effetti sia Lewis Hamilton, certo è che questo tatuaggio, quando non nascosto sotto la sua tuta ignifuga in color argento, si fa indubbiamente notare…con la scritta Still I Rise ossia mi alzo ancora.

Ma il n. 44 ha anche altre caratteristiche in matematica e non solo eccole: quarantaquattro (dal latino quadraginta quattuor, greco τέσσαρες καὶ τεσσαράκοντα) è il numero naturale dopo il 43 e prima del 45.

Proprietà matematiche

  • È un numero pari.
  • È un composto con 6 divisori: 1, 2, 4, 11, 22, 44. Poiché la somma dei divisori (escluso il numero stesso) è 40 < 44, è un numero difettivo.
  • È un ottaedrale.
  • Appartiene alla succesione Tribonacci.
  • È un numero di Stormer
  • È un numero palindromo e un numero a cifra ripetuta nel sistema metrico decimale.
  • È un numero felice.
  • È un numero odioso.
  • È parte delle terne pitagoriche (33, 44, 55), (44, 117, 125), (44, 240, 244), (44, 483, 485).

Nell’ astronomia

44/P Reinmuth è una cometa periodica del sistema solare.

  • 44 Nysa è un asteoride della fascia principale del sistema solare.
  • NGC 44 è una stella doppia della costellazione di Andromeda

Astronautica

  • Cosmos 44 è un satellite artificiale russo.

Chimica

  • È il numero atomico del Rutenio (Ru).

Simbologia

Smorfia

  • Nella Smorfia il numero 44 è la prigione.

Religione

  • 44 sono i giorni di quaresima in preparazione alla Pasqua nel rito romano.

Sport

  • 44 è il numero di gara di Lewis Hamilton nel campionato mondiale di Formula 1 a partire dal 2014
  • 44 è il numero di giri del Gran Premio del Belgio di Formula Uno a Spa- Francorschamps

Musica

  • Quarantaquattro gatti è il titolo di una canzone dello Zecchino d’oro dell’anno 1968.

Gli angeli sono presenti in molti personaggi dei cartoon degli anni ’80 per i più piccoli in alcuni film come Michael interpretato da John Travolta che parla di un angelo inviato sulla terra, molte canzoni come Gli Angeli di Vasco Rossi, Angel degli Aerosmith, Angel di Robin Williams, Send me an angel degli Scorpions, ma vi è anche un monologo molto toccante su YouTube dedicato a Gilles Villeneuve che si va a riportare sotto con qualche shoot.

Sotto il link sulla teoria degli angeli.

La teoria degli angeli e Gilles – YouTube

Un angelo con un ala spezzata – Gilles Villeneuve al Grna Premio del Canada 1981 con l’alettone divelto davanti al casco senza visuale

Altri angeli, angeli vari e personaggi anime manga più o meno fantastici/inventati

ANGELI

 

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