Vigili del Fuoco morti ad Alessandria. Leonetti (Conapo Caserta): “Serve rispetto da vivi, al cordoglio ci pensiamo noi”
È del 5 novembre l’episodio in cui a Quargnento, in provincia di Alessandria, Matteo Gastaldo, Marco Triches e Antonio Candido, sono rimasti uccisi dall’esplosione di una cascina dovuta ad un congegno rudimentale posto su delle bombole di gas. Trattasi di episodio doloso. In quella occasione altri due appartenenti al comando Vigili del Fuoco di Alessandria sono rimasti feriti insieme ad un carabiniere.
Esplode la rabbia e il dolore dei 34 mila Vigili del Fuoco italiani che alle innumerevoli testimonianze di cordoglio, rispondono ricordano come il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco non rientri tra quelli che godono della tutela dell’Inail in caso di incidenti sul lavoro. Così come le altre Forze di Polizia e le Forze Armate. In sostanza, e da come si evince in documentazioni pubblicate sul sito Inail, tutto il personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico.
Dopo tante battaglie per far valere i propri diritti e la moltitudine di promesse disattese, non ultima quella del governo Giallo-Verde della scorsa estate che non ha inserito nel Decreto Sicurezza ne la tutela Inail ne gli adeguamenti salariali e ne investimenti in dotazioni ed infrastrutture, i Vigili del Fuoco scendono in piazza. E lo faranno il 19 novembre a Roma in Piazza Montecitorio.
Stringendosi attorno alle famiglie dei colleghi deceduti e nella speranza che lo Stato non li lasci soli, Antonio Brizzi, segretario generale del CONAPO – Sindacato autonomo Vigili del Fuoco, ci va giù duro: “Infiniti messaggi di cordoglio dal mondo politico per i tre Vigili del Fuoco deceduti nella tragica esplosione a Quargnento. Peccato però che non si vede mai nessuna azione concreta e nessun rispetto in parlamento, nonostante le nostre innumerevoli richieste.
Riconoscerci pari dignità retributiva e previdenziale agli altri Corpi è un atto doveroso che tutti i politici promettono ai pompieri e mai mantengono – continua Antonio Brizzi – Tenere i vigili del fuoco sottopagati rispetto agli altri Corpi dello Stato è uno schiaffo ai nostri uomini e al servizio che diamo quotidianamente agli italiani ma è anche mancanza di rispetto verso i familiari di coloro che sono morti nell’adempimento del loro dovere perché a trattamenti retributivi e pensionistici inferiori agli altri Corpi di sicurezza corrispondono poi minori reversibilità ai familiari e anche questa è una vergogna di Stato. Nella manovra finanziaria il governo ha messo a questo scopo solo 25 milioni di euro, di cui 10 sono addirittura una partita di giro.”
Non le manda a dire Gianfranco Leonetti, segretario CONAPO per la provincia di Caserta, che si domanda – “Con che faccia poi (i nostri governanti e politici) esprimono cordoglio alle famiglie dei deceduti e vicinanza al Corpo dei Vigili del Fuoco? Ai politici chiediamo atti concreti, al cordoglio ci pensiamo noi”.
“Li prendono da una tasca e li mettono nell’altra cambiandoci nome – ha detto Leonetti – Una vera vergogna, altro che vicinanza! Dopo quarant’anni di sotto-retribuzione e dopo che il Ministero dell’Interno ha quantificato in 216 milioni di euro annui la necessità finanziaria per parificare retribuzioni e previdenza, il Premier Conte, i ministri Lamorgese e Gualtieri e i capi politici Di Maio, Zingaretti, Renzi e Grasso non hanno saputo fare di meglio che stanziare meno di un decimo di quanto necessario per il pari trattamento con gli altri Corpi?”
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