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S.Nicola la Strada. Servizi cimiteriali: nuovo appalto, ma scomparirà il balzello sulle luci votive?

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L’illuminazione votiva presso il Cimitero cittadino è un servizio erogato dal Comune che mette a disposizione, a chi ne fa domanda, un punto luce sulla sepoltura dei propri defunti. Le lampade e le luci votive possono essere attivate su ogni sepoltura del cimitero (celle, ossario, urne cinerarie, colombari e tombe di famiglia). Il servizio di illuminazione votiva richiede il pagamento di un canone annuo. Il canone di ogni lampada votiva comprende la sorveglianza, la manutenzione degli impianti e il consumo di energia elettrica.

Non avendo un servizio proprio dedicato a tale servizio, l’Amministrazione comunale di San Nicola la Strada, guidato dal Sindaco Vito MAROTTA, ha bandito una bando di gara ad evidenza pubblica per l’affidamento in concessione della gestione funzionale ed economica del servizio di illuminazione lampade votive per ANNI 20, per l’esecuzione di lavori di nuova costruzione degli impianti di distribuzione energia elettrica per l’illuminazione votiva eterna ed occasionale, del potenziamento, della manutenzione, della sostituzione, adeguamento e messa a norma dell’impianto elettrico esistente nonché altresì opere di miglioria dell’intera struttura, in modalità PROGETTO DI FINANZA (Project Financing), con diritto di prelazione a favore del soggetto promotore.

Come meglio specificato nella proposta e nel progetto preliminare presentato a settembre dell’anno 2018 dalla Società GI.AT. IMPIANTI S.r.l., con sede in Via Dante Alighieri in Gricignano di Aversa (CE) e di cui è Amministratore Unico il signor Attilio GUIDA, nato a Santa Maria Capua Vetere, ai sensi del comma 15, art. 183 D.Lgs.N.50/2016 (Codice dei Contratti) e posto a base di gara.

Il valore dell’investimento, ai sensi dell’art.35 comma 4 del D.Lgs.n.50/2016, è pari a: 1.764.495,84 euro oltre Iva per 45.208,05 euro, per un importo complessivo pari a 1.809.703,88. Il valore del canone a base d’asta è: minimo 10.000 euro con aumento progressivo nel corso della durata della concessione (20 anni) fino ad un massimo di 20.000 euro.

L’ammontare complessivo stimato ricavi ipotizzati nel P.E.F. (così come si legge dalle carte annesse al bando di gara) è pari a 2.827.722,70 euro. Le domande di partecipazione devono pervenire entro le ore 12.00 di Giovedì 12 settembre 2019, mentre l’apertura delle offerte sarà effettuata entro le ore 12.00 di Venerdì 20 settembre 2019. I Concorrenti, devono essere in possesso dei requisiti di partecipazione fissati nel bando e nel disciplinare di gara. Ai concorrenti è fatto obbligo di presentare un’offerta contenente una bozza di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di cui al comma 9, primo periodo, dell’art. 183 del D.Lgs.n.50/2016, la specificazione delle caratteristiche del servizio e della gestione, nonché eventuali varianti al progetto preliminare posto a base della presente gara secondo quanto previsto nel disciplinare di gara. Si applicano i commi 4, 5, 6, 7 e 13 dell’art. 183 del D. Lgs. n. 50/2016.

Il soggetto promotore potrà, in alternativa, presentare la propria offerta dichiarando di mantenere ferme le condizioni di cui alla proposta approvata dall’Amministrazione comunale, fatto salvo il diritto di prelazione. Il concedente affida in via esclusiva al concessionario: a) La gestione del servizio cimiteriale di illuminazione votiva; b) La realizzazione delle opere di ammodernamento, adeguamento e miglioramento dell’impianto di illuminazione votiva esistente; c) La manutenzione dell’impianto di illuminazione per tutta la durata della concessione. La gara d’appalto sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.

Perché i cittadini sannicolesi debbono sottoporsi, per i prossimi venti anni, a pagare l’odiosa tassa delle lampade votive che fa arricchire chi specula sul senso di colpa dei familiari viventi che non fanno accedere un “lumino” sulla tomba di “mamma”, “papa” e “figli”. È ora di dire basta ad una delle tasse più “odiose” che i cittadini si trovano a dover pagare, quella sulle lampade votive del cimitero. E per farlo sarebbe sufficiente non far più accendere le lampade votive sulle tombe dei propri famigliari.

Solo così, come per quanto riguarda l’acquisto di fiori freschi evasi di fiori, si può evitare di pagare la tassa sulle lampade votive, che è una delle tasse più brutte e moralmente fastidiose perché a pagarla sono per il 70/80 % i pensionati che spesso vivono con pensione di reversibilità. Fatto che li porta, per causa di forza maggiore ovviamente e non perché non vogliono pagarla, ad accumulare spesso più di una annualità, arrivando ad una spesa anche di 100 euro annui.

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