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Roccamonfina. Elezioni locali: alla giornalista Izzo la copia di una missiva inviata alla Magistratura

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Izzo-15x11-Anna+RoccamonfinaRiportiamo di seguito, come ricevuto, il testo di una missiva indirizzata per opportuna conoscenza alla sempre attenta giornalista Anna Izzo, che da sempre si batte per la moralizzazione della vita politica locale:

Lettera inviata al Pubblico Ministero dr. Luigi Landolfi, che unitamente ai colleghi Giovanni Conzo e Anna Maria Lucchetta richiese l’applicazione della misura della custodia in carcere nei confronti degli imputati nel procedimento n.52870/12 di cui ne fa parte la candidata Letizia Tari.

Un gruppo di cittadini che si firmano in quelli che ancora sperano per il bene del Comune di Roccamonfina, hanno fatto pervenire agli organi di stampa la missiva, chiedendone cortesemente la pubblicazione.

Nel rivolgersi al Giudice Landolfi, i promotori di questa iniziativa hanno sottoscritto:

Se può, Giudice, dia ancora una mano a chi crede ancora che Roccamonfina possa essere amministrata nell’interesse esclusivo dei cittadini (e non di alcuni soltanto), con metodi leciti e trasparenti, intendendo il potere pubblico come servizio e non come strumento di asservimento a interessi privati e, forse, illegali”.

Nel perorare la loro causa, volta a far conoscere gli ultimi avvenimenti che hanno portato alla ribalta della politica locale i soliti noti, i diretti interessati hanno scritto:

“Al Giudice Luigi Landolfi.

Il coraggio di alcuni magistrati, pur nell’impropria e necessitata funzione suppletiva da essi svolta, ha spesso limitato danni enormi alle comunità letteralmente disamministrate da personaggi senza scrupoli, che, approfittando di un consenso popolare a volte ‘drogato’ da concomitanti fattori non sempre limpidi ed autenticamente democratici, hanno asservito le istituzioni ai propri meschini fini, giustificandole con un distorto e illegale senso del bene comune.

È ciò che è accaduto anche a Roccamonfina, dove l’azione corretta ed energica della magistratura ha spezzato torbidi legami con l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Letizia Tari, arrestata a dicembre 2014 dopo essere stata rieletta nel 2013: o almeno è quello che la parte sana di Roccamonfina sperava!

Constatando quanto sta accadendo oggi a Roccamonfina, sembra che la meritoria attività della magistratura rischi di essere – purtroppo – solo una perdita di tempo.

Com’è possibile che l’ex Sindaco di Roccamonfina, travolta giudizialmente da gravissime accuse di corruzione e di collusione con la camorra, per le quali è stata anche ristretta in carcere, pur essendo incensurata e madre di figli minorenni, sia attualmente di nuovo candidata alla medesima carica di Sindaco, dopo essersi spontaneamente dimessa?

Era solo una tattica processuale per ottenere gli arresti domiciliari, poi effettivamente concessi?

Com’è possibile che Assessori e Consiglieri comunali, compagni di cordata della ex Sindaco Tari, che qualche mese addietro hanno presentato – senza motivazioni – le proprie dimissioni, causando lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale di Roccamonfina, oggi sono di nuovo in corsa con la stessa Tari, nonostante l’imminenza del processo penale e la prosecuzione delle indagini?

Com’è possibile restare – anche giudizialmente – inerti di fronte all’insostenibile pubblica autodifesa, fatta attraverso una pasticciata intervista posta su internet, nella quale l’ex Sindaco Tari afferma che il suo comportamento è assolutamente ineccepibile perché, pur avendo favorito indebitamente qualcuno, non ha apportato a lei alcun guadagno finanziario diretto, ma solo di consenso?

È forse il vigente codice penale che non va alla Tari, perché prevede ancora un reato come la corruzione?

Com’è possibile tollerare che la fondazione comunale “Nicola Amore” di Roccamonfina sembra che abbia pilotato  una gara per ristrutturare un proprio immobile, escludendo o non invitando ditte che pur si erano regolarmente candidate e favorendo, invece, la ditta di un parente  del Sindaco Tari, unica ammessa alla gara, aggiudicandole addirittura i lavori con un ribasso assolutamente ridicolo?

Com’è possibile che il Prefetto di Caserta taccia, dopo aver  proceduto a costituirsi – doverosamente – parte civile nel processo penale a carico della ex Sindaco Letizia Tari, per i danni oggettivamente causati al Comune di Roccamonfina, da cui scaturisce  l’esistenza della relativa causa di incompatibilità/incandidabilità  per lite pendente?

Cosa può fare il comune cittadino, che deve assistere non solo all’onta della protervia di una ricandidatura della Tari e dei suoi accoliti – che così sfidano e ridicolizzano la magistratura – ma subire talune  pressioni  in caso di non allineamento alle prossime elezioni comunali?

Chi ha gestito il potere negli ultimi anni a Roccamonfina fa ancora paura a molti perché, dimostrando di non temere neanche la giustizia, afferma la propria forza intimidatoria ‘invitando’ a votare per la Tari e avvertendo di non fare altre scelte, che potrebbero causare reazioni negative per chi ‘sbaglia’!

Se può, Giudice, dia ancora una mano a chi crede ancora che Roccamonfina possa essere amministrata nell’interesse esclusivo dei cittadini (e non di alcuni soltanto), con metodi leciti e trasparenti, intendendo il potere pubblico come servizio e non come strumento di asservimento a interessi privati e, forse, illegali.

Ossequi da “Chi ancora spera”.

Pur accettando di pubblicare la missiva, abbiamo ritenuto tralasciare alcuni passaggi inerenti episodi di interesse giudiziaro, per consentire al Magistrato Landolfi di operare in tutta tranquillità.

(Anna Izzo – via (166) Facebook Messaggi)

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