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'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

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Festival di Sanremo. I momenti salienti della terza serata: in scena la teatroterapia

Ha toccato i cuori di tutti l’esibizione del Teatro Patologico ieri, terza serata del Festival. In costume, truccati e accompagnati da alcuni strumenti, questi artisti speciali di età differenti hanno recitato un breve testo. Essenziale, diretto e ricco di significato. “La musica è ovunque intorno a noi; fa musica il respiro, il battito delle mani, fanno musica i piedi. La musica è un dono, mi aiuta a dire quello che le parole non sanno pronunciare, a esprimere ciò che sento. La gioia, l’emozione, l’amore”: questa l’introduzione al brano cantato e suonato dalla compagnia romana. “Il potere del corpo, l’amore dell’anima, vince sempre la pace dove regna la musica” è stato il messaggio della canzone, che tutti hanno ballato con trasporto anche tra le poltrone dell’Ariston, coinvolgendo l’intera platea. A guidarli ai piedi del palco come un direttore d’orchestra, l’attore milanese Dario D’Ambrosi, 66 anni, che poi li ha raggiunti per dire forte in coro: “Siamo più potenti di una bomba atomica, perché non ammazziamo, ma riusciamo a farvi cambiare le idee. In Libia, in Siria continuano a buttare bombe. Lo fanno perché non hanno la forza di guardarsi negli occhi e noi questa forza qui l’abbiamo”.

“Per me questi ragazzi sono il sale della vita. Senza loro la vita sarebbe una noia mortale” aveva dichiarato D’Ambrosi, fondatore del progetto nato nel 1992, dopo la presentazione di Carlo Conti. Durante la standing ovation, tra gli abbracci, ha aggiunto: “A giugno andrò all’Onu per far riconoscere la teatroterapia come cura psichiatrica importante. Il nostro è un luogo definito spesso ‘magico’ perché diamo speranza a milioni di famiglie. Perché,

quando aiutiamo un disabile, non sta bene un solo individuo, ma stanno bene migliaia di persone:

i parenti, gli amici, il condominio, il quartiere. Siamo tra le migliori realtà di riabilitazione di questo genere al mondo e tra le peggiori a recuperare contributi. Molti genitori mi hanno raccontato di essere riusciti a dormire di nuovo e di avere ritrovato il sorriso: fatichiamo a ottenere un sostegno economico – spero che essere qui ci aiuterà per quanto riguarda i fondi – ma il sostegno più grande arriva dal riscontro umano”.

(Foto ANSA/SIR)

Spiega oggi D’Ambrosi: “All’Onu ci siamo già stati per uno spettacolo, che tutti hanno applaudito; poi ho spiegato che i protagonisti nei loro Paesi sono stretti nelle camicie di forza e nei letti di costrizione e gli applausi si sono fermati. Il disagio era comprensibile, ma ho raccontato la verità. Chi viene a uno spettacolo del nostro teatro se ne va entusiasta, nonostante il messaggio finale sia spesso veicolato in modo crudo a volte. All’Ariston una compagnia di autistici gravi, schizofrenici e malati di mente non si era mai vista”.

“La teatroterapia non consiste nel portare in scena dei disabili, psichici e fisici, per un saggio di recitazione: è una vera cura basata su esercizi e dà risultati tangibili, anche come alternativa ai farmaci”.

Uno degli esercizi è quello dello specchio, gesto ordinario che diventa straordinario: “Sembra un’esperienza banalissima; invece, spinge a un confronto viscerale con sé stessi e scatena emozioni violentissime. Emozioni che di solito psichiatri e famiglie di ragazzi con disturbi tendono a limitare, con l’obiettivo di tenere i ragazzi calmi, sedati. Io vado controcorrente: li lascio liberi di manifestare la schizofrenia e la violenza affinché riconoscano il dolore e imparino a gestirlo”.

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Caserta e Benevento: azioni a tutela del patrimonio culturale ecclesiastico

Accordo di collaborazione tra Diocesi di Caserta, Arcidiocesi di Capua e Soprintendenza Abap (Archeologia, belle arti e paesaggio) per le province di Caserta e Benevento

Chiesa ed istituzioni a tutela del patrimonio artistico e culturale

La Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Caserta e Benevento ha sottoscritto un protocollo d’intesa con la Diocesi di Caserta e con l’Arcidiocesi di Capua per la tutelare e valorizzare il patrimonio culturale ecclesiastico, nell’ambito di altri accordi già sottoscritti con altri Enti religiosi delle province di Caserta e di Benevento.

Firmata la collaborazione tra le istituzioni

Giovedì 13 febbraio 2025 si è siglato il protocollo d’intesa presso l’Episcopio del Palazzo Arcivescovile di Capua, alla presenza dei rappresentanti degli Istituti coinvolti, hanno preso la parola: Don Fernando Latino per l’Ufficio Tecnico e Beni Culturali Ecclesiastici della Diocesi di Caserta; Monsignor Filippo Melone e Don Francesco Duonnolo per l’Ufficio Tecnico e Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Capua; il Dirigente delegato alla Soprintendenza Abap per le province di Caserta e Benevento Architetto Mariano Nuzzo e l’Arcivescovo di Capua e Vescovo di Caserta Monsignor Pietro Lagnese.

È stato costituito un tavolo permanente per monitorare e seguire le specifiche iniziative volte alla tutela, conservazione e fruizione dei beni della Diocesi di Caserta e dell’Arcidiocesi di Capua.

I progetti per la diffusione conoscenza dei tesori artistici e culturali prevedono la programmazione e la produzione di svariate attività culturali ed eventi.

Il Soprintendente Mariano Nuzzo ha dichiarato: “Proseguiamo lungo un percorso condiviso di impegno e di accompagnamento nel percorso di costruzione, a favore del nostro territorio e della memoria storica, un modello virtuoso di collaborazione nel quale il nostro lavoro trova la sua più profonda realizzazione. Gli interventi di restauro e di manutenzione dei luoghi di culto, sia ordinari che straordinari, sono certamente una delle principali azioni cardine per preservare gli edifici con valore storico, artistico, culturale e non solo. All’attività prettamente istituzionale intendiamo aggiungere occasioni di confronto sinergico con la comunità, da un lato, e di crescita per le nuove generazioni dall’altro, stimolando in queste ultime curiosità e consapevolezza, con il coinvolgimento della scuola, che è il luogo dove il patrimonio culturale inizialmente li incontra. Vogliamo che la firma di questo protocollo sia un modello replicabile di buone pratiche e di esempio; la tutela non è solo un dovere istituzionale ma un’opportunità sociale”.

Anche Monsignor Pietro Lagnese si è espresso a riguardo: “E’ nostra intenzione tutelare la bellezza della nostra eredità come opportunità di riscatto sociale. Ringrazio il Soprintendente che, sin dal suo insediamento, ha dimostrato grande attenzione per il dialogo. L’iniziativa di oggi è sia un punto di arrivo, perché segue un percorso condiviso, e sia di inizio perché prevede una serie di nuovi incontri per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

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Santanchè: “Da soli si va veloci, insieme si va lontano” – Così il Ministro al convegno di Afina sul comparto nautico  






Santanchè: “Da soli si va veloci, insieme si va lontano” – Così il Ministro al convegno di Afina sul comparto nautico

 

 Il tema:“Il cambio di paradigma per la nautica da diporto” è servito 

a tracciare un punto sulle necessità del turismo da diporto e la potenzialità economica del Sud Italia   

                                                                                                                                                                                                           

Napoli, 12 febbraio 2025 – “La partnership pubblico-privato unica vera soluzione per sbloccare ritardi politici creati negli anni da chi non vedeva la nostra nazione come una penisola e il mare come una risorsa”. Queste le parole del ministro del Turismo, Daniela Santanchè, in occasione del convegno organizzato da Afina, al Nauticsud, con titolo Il cambio di paradigma per la nautica da diporto. Turismo nautico, risorse mare e cantieristica le realtà da far emergere.

Il numero uno del dicastero del turismo, dopo aver elogiato il lavoro dei cantieri italiani, e in particolare quelli campani, ha dichiarato: “Da soli si va veloci, ma insieme si va lontano. Per questo motivo ritengo che questo sia un settore strategico e i dati danno soddisfazione a questa ragione, dunque dobbiamo relazionarci di più, tra governo centrale e istituzioni del territorio, per realizzare le necessità, come i porti per la nautica da diporto, per evitare di sperperare una risorsa che vede il Mezzogiorno ai vertici della produttività del comparto della piccola nautica. Il governo Meloni crede nella risorsa mare tanto da aver creato un Ministero del mare e ha alla base delle sue strategie il concetto di partnership pubblico privato

Ad aprire i lavori, moderati da Antonino Pane, giornalista del quotidiano Il Mattino, l’intervento di Gennaro Amato, presidente di Afina – Associazione Filiera Italiana della Nautica – che ha lasciato poco spazio a dubbi: “Siamo qui dopo un anno e con gli stessi problemi e nulla di nuovo è accaduto – ha detto Amato –. E ora ci troviamo ad un punto di non ritorno. Se non si risolve la questione dei posti barca, che vede una domanda nettamente maggiore della disponibilità esistente, con oltre 52 mila barche in Campania e solo 16mila posti barca disponibili, dobbiamo dire ai nostri operatori e dipendenti di lasciare il posto di lavoro”.

Il Capo di Dipartimento del Ministero della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Ammiraglio Pierpaolo Ribuffo, ha sottolineato nel suo intervento: “Il contributo del ministro Musumeci è quello di stimolare le politiche che però restano nelle competenze di ogni dicastero. Dobbiamo fare sistema e quello che è mancato nei decenni precedenti è la sensibilità verso la marittimità che non abbiamo mai compreso bene nel suo valore sino in fondo. Ora esiste un piano del mare e che ha alcuni passaggi determinanti per la nautica da diporto, un passo avanti importante che ci consente a breve di poter intervenire migliorando le necessità del settore”.

L’unica buona notizia è giunta dalle dichiarazioni di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Centrale, che ha confermato l’attuazione, entro pochi mesi, del piano regolatore. “Un traguardo raggiunto dopo 80 anni. Ora per andare avanti e realizzare posti barca per il diportismo serve un intervento del Governo per limitare, a volte inutili, le disposizioni delle Soprintendenze, solo così, e non solo grazie al piano regolatore, si può andare avanti”.

Un suggerimento o, meglio, una soluzione, è stata indicata da Eugenio Filetto, partner di PwC, che ha identificato nelle Zes (Zone Economiche Speciali) una strada possibile per lo snellimento procedure burocratiche: “Il piano ZES parla della nautica come realtà strategica per il Mezzogiorno, inserendola tra le prime 5 in Italia. Perciò esiste una linea guida da poter intraprendere per attuare una cancellazione della burocrazia che porterebbe, in maniera spedita, alla risoluzione di molti problemi per la realizzazione di nuove infrastrutture”

L’imprenditore napoletano Massimo Luise, Amministratore di Luise Group Spa che gestisce diverse realtà nel mare mediterraneo ha detto: “Serve una sinergia tra le istituzioni per risollevare la questioni dei Marina e degli ormeggi. Da troppi anni idee, progetti e investimenti sono stati bloccati senza la collaborazione istituzionale, questo ci fa scontare un ritardo rispetto ad altri competitor del bacino del Mediterraneo, un ritardo che condiziona e limita gli imprenditori italiani sul mercato internazionale”.

 

 Il Project Financing potrebbe essere una opportunità, scelta dalla regione Campania, secondo l’intervento del consigliere regionale Dem Massimiliano Manfredi, utilizzando fondi Fers. Secondo la legge Merloni ter il legislatore, quindi, comprendendo che per coinvolgere capitali privati nella realizzazione di opere pubbliche sono necessari iter procedimentali ad hoc e diversi da quelli in cui si sceglie un appaltatore a cui conferire denaro pubblico, predispone una serie di procedimenti, dando loro il nome del risultato a cui sono tesi, ossia la “finanza di progetto”.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

LUSCIANO: VIOLENZA SENZA FRENI, SPARI PER GELOSIA, ARRESTATI DUE GIOVANISSIMI

Una semplice questione di gelosia si è trasformata in un raid armato a Lusciano, dove due giovani hanno sparato contro un gruppo di ragazzi, ferendo un 19enne estraneo alla vicenda. Il motivo? Uno squillo di troppo alla fidanzata di uno degli aggressori.

 

La sparatoria davanti al centro scommesse

L’episodio è avvenuto il 6 gennaio 2025 all’esterno del centro scommesse Timecity di Lusciano. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, un ragazzo avrebbe fatto uno squillo alla fidanzata di uno degli aggressori. Un gesto banale, ma sufficiente a scatenare la furia dei due, che hanno impugnato una pistola calibro 6,35 e aperto il fuoco.

Tre colpi sono stati esplosi verso un gruppo di giovani in strada, colpendo al polpaccio un 19enne che nulla aveva a che fare con la lite. Dopo l’attacco, i due sono fuggiti, ma le indagini hanno rapidamente portato alla loro identificazione.

 

Le indagini e gli arresti

Grazie a un lavoro investigativo meticoloso, condotto dalla Procura di Napoli Nord e dalla Procura per i Minori di Napoli, gli inquirenti hanno raccolto prove schiaccianti contro i due giovani, accusati di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi, detenzione e porto abusivo di armi, minaccia ed esplosioni pericolose.

 

A incastrarli sono stati:

  • Le immagini di videosorveglianza pubbliche e private
  • Le testimonianze dei presenti
  • L’analisi dei tracciati GPS

Di fronte a un quadro indiziario così solido, il giudice per le indagini preliminari ha disposto l’arresto dei due: il 20enne è stato trasferito in carcere, mentre il 16enne è stato collocato in un istituto di pena minorile.

 

Un fenomeno allarmante

L’episodio di Lusciano è l’ennesima dimostrazione di come la violenza tra giovanissimi stia assumendo contorni sempre più gravi. La facilità con cui si ricorre alle armi per questioni banali preoccupa le autorità, che continuano le indagini per accertare eventuali altri coinvolgimenti in questa vicenda.

 

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Diplomazia. Vignarca: “Una pace stabilita a tavolino e sui contratti non è pace” 

“Se la possiamo forse chiamare ‘diplomazia’, di sicuro non la chiamerei ‘della pace’ perché credo che gli Stati Uniti, così come hanno sempre fatto, stiano solo facendo una diplomazia a favore loro e ancora di più Trump che vuole avere una presenza molto forte nei primi giorni del suo insediamento”. È un’opinione netta quella di Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne della Rete italiana pace e disarmo, al quale il Sir ha chiesto un commento ai tentativi dell’amministrazione Usa guidata dal presidente di Trump di chiudere il conflitto in Ucraina, tra conversazioni telefoniche con il presidente Putin e piani di pace. Si apre oggi in una Monaco di Baviera, ancora sconvolta dal presunto attentato terroristico di ieri, la Conferenza internazionale sulla sicurezza dove è prevista la partecipazione di sessanta capi di Stato, esperti di politica internazionale e militari per parlare di rapporti tra Unione europea e Stati Uniti, spese militari e soprattutto dell’avvio dei negoziati per la pace in Ucraina. Vignarca osserva: Lo si vede anche nel tipo di proposte che vengono fatte. Vanno sopra qualsiasi situazione legata al diritto internazionale e sopra alla volontà dei popoli coinvolti. In questo senso è veramente sbagliato dipingere Trump come pacifista. La pace, lo sappiamo, non è solo assenza di guerra. È presenza dei diritti, è giustizia. Sono soluzioni di lunga durata. Trump invece sta facendo solo gli interessi propri. Certo, il fatto che si smetta di combattere è comunque un aspetto positivo. Ma noi del mondo della nonviolenza sappiamo che quello non è l’obiettivo finale. Può essere un elemento di base, ma non è l’obiettivo di una pace che si vuole giusta, duratura e soprattutto a favore dei diritti dei popoli”. 

Per la pace, si deve tentare tutto. Ma a che costo? C’è una regola base da rispettare, sempre? 

Tutto è perduto con la guerra, niente con la pace, diceva Benedetto XV. L’hanno ripetuto di recente Papa Francesco e il card. Matteo Zuppi: la guerra è sempre una sconfitta. La regola da rispettare sempre è quella del rispetto dei diritti delle persone, a partire da quello alla vita. Per questo noi diciamo che una costruzione di pace non potrà mai arrivare da una violenza. È il tema della pace positiva. Se noi mettiamo la pace all’interno di un percorso di rafforzamento dei diritti delle persone, cambia l’ottica e cambiano anche gli strumenti.  

Cosa rischia una pace stabilita a tavolino e sui contratti? 

Una pace stabilita a tavolino e sui contratti non è pace. L’abbiamo visto anche in passato in Europa. Pensiamo a quello che è successo tra la prima e la seconda guerra mondiale, con gli accordi fatti a Versailles. Volavano al di sopra delle persone e dei popoli ed erano legati agli interessi dei governanti. Purtroppo sono diventati la base sulla quale si è consumata la tragedia della Seconda guerra mondiale. È ovvio che c’è l’aspetto formale e diplomatico degli accordi ma questo elemento deve essere parte di un percorso che dà forza alle comunità e ai popoli.

Questa è la vera pace. Quella che nasce e si sviluppa quando i popoli sono convinti di quello che succede.

Il rischio altrimenti è pensare che la stretta di mano di Putin con Trump e gli accordi che fanno sopra la testa di tutti siano un modo per fare la pace e magari si esaltano questi personaggi che di pacifisti e di pacificatori non hanno niente.  

Ma l’Unione Europea, dov’è e perché non c’è? 

Soprattutto agli occhi delle persone che hanno subito la morte e la distruzione delle loro comunità, l’Unione europea è la grande sconfitta di questi tre anni.

Non c’è perché non si è mai avuto il coraggio di fare il passo in più. In mano ad una classe politica talvolta priva di visione, è diventata un comitato di affari. Stiamo rischiando di diventare un continente fragile che non riesce a trovarsi insieme, andare oltre differenze e fare fronte comune. Ci vuole visione e, soprattutto la forza di ripartire dal manifesto di Ventotene e dalla dichiarazione Schuman, cioè dai principi di base di un’Europa che si vedeva forte perché era libera dal giogo della guerra, della militarizzazione, dal giogo di pensare alla potenza solo come potenza economica e militare.  

Da dove si comincia per fare una pace vera, giusta e duratura 

Dalle persone, dai popoli, da chi ha sofferto, da chi rinuncia e rifiuta la guerra. Abbiamo tantissimi obiettori in Russia, in Ucraina, Bielorussia. Ma soprattutto dalla definizione di cos’è la pace e dei parametri che la costruiscono. Spesso si parla di interessi nazionali. Quali sono? Chi li definisce? Da lì, si parte. Le società sono progredite nella storia, sono diventate più democratiche e più giuste quando si sono ritrovate insieme ed insieme hanno cercato di capire cosa era meglio per le loro comunità. Quando si sono messi da parte gli slogan retorici di qualcuno elaborati solo per fare i propri interessi e si sono individuati gli interessi della collettività. Ed è quello che Papa Francesco ha sempre sottolineato quando dice che senza giustizia sociale, senza diritti per tutti, senza cura dell’ambiente, non si può costruire la pace. Ecco, noi abbiamo bisogno – oltre a fatti concreti nei contesti dei Paesi in guerra – che ci sia un ripensamento globale di un concetto globale di pace.  

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Da Galilei a Darwin

Si discute, in forma divulgativa, delle grandi scoperte della scienza partendo da Galileo Galilei e Charles Darwin

Come ha avuto inizio la grande avventura scientifica moderna relativa alla scoperta e allo studio dei corpi celesti e del cosmo? Come le strumentazioni di secoli fa siano i progenitori delle innovative tecnologie con cui oggi si osserva lo spazio?

Questi i temi al centro dell’appuntamento di La settimana dei giganti, iniziativa dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

La manifestazione, alla sua prima edizione, rientra nelle attività del programma culturale d’Ateneo F2Cultura.

L’appuntamento è per venerdì 14 febbraio, alle ore 15, nella Sala Carlo Ciliberto del Centro congressi di Monte Sant’Angelo

Precederanno la discussione i saluti della prorettrice, Angela Zampella.

La riflessione partirà dal Sidereus Nuncius, l’annuncio delle meraviglie del cielo, opera scritta dal matematico Galileo Galilei che apparve nelle biblioteche del Ducato di Venezia nel marzo 1610. 

Giovanni Covone

Parlerà con i ragazzi dello spazio e dei corpi celesti sarà Giovanni Covone, docente di Astrofisica, Cosmologia e Scienza dello Spazio del Dipartimento di Fisica Ettore Pancini della Federico II, insignito nel 2024 del Premio Asimov per la divulgazione scientifica. 

I telescopi spaziali di oggi che si spingono fin quasi ai confini dell’universo osservabile – spiega Covone – sono i “nipoti” del cannocchiale di Galileo che, per primo, nell’inverno fra il 1609 e il 1610, puntò verso le stelle un ‘cannone occhiale’ e scoprì le montagne sulla Luna, i satelliti di Giove e le innumerevoli stelle della via Lattea, svelando le prime meraviglie celesti invisibili all’occhio nudo. E come il libro di Galilei mette insieme poesia e scienza, allo stesso modo le meravigliose immagini di galassie e pianeti lontani che vediamo ogni giorno sono anch’esse una sintesi di arte e scienza.

Obiettivo dell’evento è presentare ad un pubblico di giovani e giovanissimi alcuni contributi rilevanti ispirati a due figure di scienziati nati a metà del mese di febbraio, a quasi 250 anni di distanza l’uno dall’altro, fondamentali per lo sviluppo delle scienze moderne: Galileo Galilei e Charles Darwin.

Nel corso della giornata, infatti, ci sarà anche una sezione dal titolo Da Lucy a Donald, cinquant’anni di evoluzione e devoluzione di homo, affidata a Pasquale Raia, docente di Paleontologia e Paleoecologia del DiSTAR | Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse della università federiciana. 

Nel novembre del 1974, Donald Johanson scopriva i resti di Lucy, un australopiteco vissuto oltre 3 milioni di anni fa. In cinquant’anni di scoperte la paleoantropologia è cambiata nei metodi, nelle conoscenze e nella scoperta di cosa siamo, da dove veniamo, e come abbiamo raggirato l’evoluzione.

Nella prima giornata, giovedì 13 febbraio, introdotta dai saluti istituzionali di Andrea Prota, Presidente della SPSB | Scuola Politecnica e delle Scienze di Base , sono intervenuti Massimo Della Valle, Accademico dei Lincei e Dirigente di Ricerca dell’INAF-OAC, con Sulle spalle dei giganti: Galileo e la rivoluzione astronomica

La figura di Galileo è straordinaria, incarna il coraggio: sfidare l’autorità con il potere della ragione e allo stesso tempo segnare l’origine della scienza moderna, aprendo la strada a una nuova visione del mondo, ha spiegato l’accademico.

E Alessia Nava del Dipartimento di Scienze Odontostomatologiche e Maxillo facciali di La Sapienza Università di Roma, si è soffermata su Cosa rivelano i denti sull’evoluzione umana

I denti, infatti, sono un archivio della storia Biologica individuale e forniscono informazioni sull’evoluzione umana impossibili da ottenere con altre fonti.

Hanno moderato gli interventi gli scienziati federiciani Mariafelicia De Laurentis e Luigi Laino.

La Settimana dei giganti è un evento promosso da F2Cultura e dai Dipartimenti di Biologia e di Fisica Ettore Pancini, dal Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche, dal Centro Musa – MUsei delle Scienze Agrarie dell’Ateneo federiciano.

L’iniziativa gode del patrocinio di Neapolis 2500 e prevede una stretta collaborazione anche con la Stazione Zoologica Anton Dohrn.

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Allerta meteo per temporali di livello Giallo

La Protezione Civile della Regione Campania, a seguito delle valutazioni del Centro Funzionale, ha emanato un’allerta meteo per temporali di livello Giallo.
Dalle 8 di domani, venerdì 14 febbraio 2025, alle ore 8 di dopodomani, sabato 15 febbraio, è prevista una perturbazione meteo con precipitazioni anche intense e un rischio idrogeologico localizzato.
L’allerta meteo riguarda tutta la Campania ad esclusione delle zone di allerta 4 (Alta Irpinia e Sannio) e 7 (Tanagro).
Tra i principali rischi previsti connessi alle conseguenze delle precipitazioni si segnalano:
allagamenti, esondazioni, ruscellamenti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, caduta massi e frane in considerazione della fragilità dei territori. Saranno anche possibili frane e caduta massi.
Si ricorda ai Sindaci di tutta la Campania di attivare i Centri Operativi Comunali (COC), di attuare tutte le misure previste dai rispettivi piani di protezione civile e di prestare attenzione agli avvisi della Sala Operativa Unificata della Protezione Civile regionale.

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Per motivi tecnici questo quotidiano verrà aggiornato appena possibile

Abbiamo riscontrato un’anomalia sul nostro collegamento Internet per cui questo quotidiano verrà aggiornato appena possibile. Abbiamo ricevuto garanzia che  in 48 ore il guasto verrà riparato per cui siamo nell’attesa che i tecnici preposti provvedano a  ripristinare il collegamento. Ci scusiamo per l’inconveniente.

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Castelvolturno (CE) – Abbattimento degli immobili illegalmente edificati

Si comunica che sono in corso le operazioni di abbattimento degli immobili illegalmente edificati sul litorale di Castelvolturno (CE), consequenziali alle attività di accertamento condotte dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, che avvalendosi dei militari della Guardia Costiera, ha individuato e sottoposto al provvedimento di sequestro preventivo di urgenza più di 70 manufatti, costituiti per la maggior parte da unità abitative, che dagli anni Settanta hanno occupato significative porzioni di demanio marittimo nella località di Bagnara, deturpando il paesaggio e costituendo un chiaro simbolo di illegalità per il territorio.
Le operazioni di abbattimento, che proseguiranno in maniera cadenzata anche nei prossimi giorni e permetteranno alla cittadinanza di poter nuovamente recuperare porzioni di demanio sino a quel momento abusivamente occupato, sono state svolte, al fine di ripristinare il naturale stato dei luoghi, a spese degli stessi trasgressori.
Nell’ambito ditale attività di demolizione taluni immobili adibiti a case vacanze sono riconducibili a soggetti facenti parte della famiglia Belforte, contigui a soggetti facenti parte del sodalizio camorristico denominato “clan Belforte di Marcianise”.
I manufatti, facenti parte di un insieme di opere che nel complesso hanno arrecato una radicale trasformazione urbanistica del territorio, erano stati edificati in assoluto difetto delle richieste autorizzazioni paesaggistiche ed edilizie, in spregio alle norme sismiche per l’edificazione, nonché in assenza di titolo concessorio per l’occupazione del suolo demaniale.
La Direzione Marittima della Campania, La Guardia Costiera, mediante l’impiego di militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli e degli Uffici Locali Marittimi di Castel Volturno e Mondragone, dopo aver condotto le richieste attività di indagine e aver dato seguito alle misure cautelari disposte d’urgenza dal P.M., identificando al contempo i responsabili degli abusi edilizi, continuerà a verificare il corretto svolgimento delle operazioni di demolizione, a seguito delle quali potrà essere restituita alla pubblica fruizione un’area abusivamente urbanizzata.

(Fonte: Carabinieri – Dea-News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Il Tesoro di Terzigno

Inaugurazione del nuovo spazio espositivo del Museo Archeologico di Terzigno: Il Tesoro di Terzigno. Ori e argenti rinvenuti nella Villa 2

Il MATT | Museo Archeologico Territoriale di Terzigno si amplia con un nuovo spazio espositivo Il Tesoro di Terzigno – ori e argenti della Villa 2, con esposizione permanente, per la prima volta, dei preziosi oggetti, tra cui monili in oro e argento, rinvenuti nella Villa di cava Ranieri.

Numerosi i reperti venuti alla luce: una situla, una coppa, uno specchio, una falera, una fibula e 21 monete, tutti in argento, e anche in oro, ovvero 3 collane, di cui una in oro e smeraldi.

Questi ultimi sono stati trattenuti per un prolungamento di una importante mostra espositiva in Australia, al National Museum of Australia di Canberra, mentre altri preziosi sono in esposizione nelle Marche, a Senigallia, al Museo della Rocca Roveresca a cura del Mibac.

Gli oggetti ritorneranno presto a Terzigno per essere esposti al MATT.

Nel Triclinium, una delle stanze più grandi della Villa 2 dove si rifugiarono gli abitanti nel tentativo di mettersi in salvo dalla furia del vulcano nell’eruzione del ’79 d.C., sono stati rinvenuti, durante la campagna di scavo del 1984, gli scheletri di 5 esseri umani, tra cui una giovane donna che aveva indosso bracciali d’oro in forma di serpente, con occhi in pasta di vetro verde. Al collo portava tre collane in oro: una catena con pendente a forma di luna crescente, una preziosissima collana in oro e smeraldi ed una elaborata collana a foglie e sotto il bacino una borsetta di stoffa con 21 denari.

Non lontano erano gli oggetti da toletta, un’anforetta e uno specchio d’argento con manico a forma di clava ornato all’innesto da una pelle di leone, che alludeva ad Eracle e al mito di Onfale, la Regina della Lidia che lo tenne prigioniero come suo schiavo e amante.

Poco distanti erano pezzi di argenteria da tavola: un secchiello (situla) con manico a testa di cigno, due coppe decorate con amorini e una falera (ornamento di pettorale per cavallo) con maschera dionisiaca in argento.

Nel corso della giornata inaugurale del nuovo spazio espositivo hanno partecipato, oltre al Sindaco, Francesco Ranieri, il Vicesindaco, Genny Falciano, l’assessore Gaetano Miranda, il Direttore del MATT, Angelo Massa e altri rappresentanti dell’Amministrazione, il Direttore del Parco Nazionale del Vesuvio, Raffaele de Luca, il Soprintendente ABAP, Mariano Nuzzo, il Direttore Unità Grande Pompei, Giovanni Capasso e il Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel.

Il Sindaco di Terzigno, Francesco Ranieri ha dichiarato: Oggi è stata scritta un’altra pagina di storia per la nostra Comunità. Sono orgoglioso che continua questo meraviglioso percorso iniziato nel settembre del 2019. Il Museo MATT rappresenta ormai uno degli attrattori più importanti del Territorio Vesuviano e siamo contenti che si lavori con proficua collaborazione tra soggetti istituzionali come il Parco Archeologico di Pompei e la Regione Campania, anche per l’iniziativa del Progetto di “Rete per i musei del Vesuvio” promosso e attuato proprio dal MATT, con l’obiettivo di promuovere la realizzazione di un sistema culturale integrato.

Il Museo di Terzigno è un altro tassello della Grande Pompei, il vasto parco diffuso di cui sono parte i siti archeologici dell’Area Vesuviana gestiti dal Parco Archeologico di Pompei – ha sottolineato il Direttore del Parco, Gabriel ZuchtriegelLe ville di Terzigno testimoniano quanto tutto il Territorio vesuviano fosse correlato già in antico, per storie, modelli decorativi, legami economici, rituali e vita quotidiana. Oggi riportare in evidenza questa connessione tra i luoghi, per raccontare adeguatamente la storia di un territorio è compito delle Istituzioni e in tal senso con il Comune di Terzigno e il Sindaco Ranieri, che ringrazio, stiamo lavorando virtuosamente.

Fai clic qui per vedere lo slideshow.

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Le Girolì. Storie di (dolci) passioni e di (coraggiosa) restanza

Non sono pasticciere e assolutamente non rientrano nella categoria delle cake designer. I dolci che escono dal loro laboratorio sono quanto di più distante da quelli in pasta di zucchero, spesso esteticamente perfetti ma dal sapore non sempre autentico.

E quando si chiede loro come si definiscono e “cosa” siano, Livia e Rossella rispondono semplicemente e con orgoglio: «Noi siamo Le Girolì!». È così, infatti, che hanno voluto chiamare la loro torteria, aperta ad Eboli in viale Amendola il mese scorso: un locale dai colori pastello, con pochi tavoli, in cui il laboratorio a vista rappresenta un valore aggiunto, quel dettaglio non da poco in cui fa sempre piacere imbattersi.

Un luogo accogliente e profumato nel centro della città, a pochi passi dall’iconica statua di Carlo Levi che l’ha resa famosa nel mondo, uno spazio che sembra quasi il tinello di casa, dove ogni giorno si gustano cose buone, fatte con amore, da condividere con chi si vuol bene. La storia delle Girolì, d’altronde, è una storia che racconta di un amore, quello per i dolci e per la cucina in generale, ma anche di un’amicizia, di un legame nato nelle aule dell’università e cresciuto, a suon di planetaria, tra uova, zucchero e farina.

Entrambe laureate in Beni culturali, Livia Petillo e Rossella Velella, una battipagliese e l’altra ebolitana, si conoscono nel 2014 proprio in facoltà e, scoperta la loro passione comune per la cucina in generale, tra una sessione d’esame e l’altra iniziano a sperimentarla insieme.

Nell’epoca dei food blogger, decidono di affidare al web le loro avventure “mani in pasta”. Nasce così il blog https://legiroli.altervista.org, la prima vetrina in cui le due amiche espongono e, soprattutto, raccontano la loro “dolce” filosofia, facendosi conoscere ed apprezzare e riscuotendo un discreto seguito.

Dai libri di storia dell’arte a quelli di ricette; dalle preparazioni salate a quelle dolci che, da sempre, sono le preferite; dai classici della tradizione italiana e quelli d’oltreoceano il passo è breve. Così, dopo la laurea, dedicarsi all’arte dei dolci per Le Girolì è una scelta quasi naturale, che le vede esprimere la propria creatività lavorando in altre realtà del territorio, mettendo a punto tecniche e saperi. Dieci anni dopo, e dopo una breve pausa di riflessione, il progetto Girolì si evolve e assume una nuova “forma”.

«Per noi la cucina di casa, così come il laboratorio, è uno spazio che evoca ricordi, dove si impasta, si chiacchiera mentre si aspetta di sfornare un dolce per assaggiarlo ancora caldo, dove si trasformano nuovi ingredienti in qualcosa di inaspettato»- racconta Livia – «Ci siamo rese conto che solo dando vita ad un posto che fosse davvero nostro e che, per questo, ci assomigliasse avremmo potuto esprimere appieno il nostro modo di intendere i dolci e la loro preparazione. Dunque abbiamo deciso di aprire la nostra torteria».

«Perché ad Eboli? Perché non abbiamo mai pensato di andare altrove, di lasciare i luoghi in cui viviamo e che amiamo, perché crediamo nel loro potenziale, quanto nel nostro, e perché essi ci sono di ispirazione, così come il nostro bagaglio di studi e i nostri affetti più cari»- afferma, convinta, Rossella che ad Eboli vive da sempre.

I valori de Le Girolì

E così se nel laboratorio delle Girolì non c’è spazio per la pasta di zucchero, né per tutti gli altri ingredienti che hanno a che fare con il cake design, ce n’è invece tanto per il territorio.

Nella dispensa, accanto alle farine e alle uova bio, ci sono gli agrumi e i frutti della Piana del Sele, usati anche per le confetture di produzione propria, le nocciole IGP di Giffoni, le castagne dei Picentini, la ricotta di bufala e altre materie prime di provenienza locale e regionale.

Ma un posto d’onore lo occupano sicuramente i fiori edibili, in particolare la viola pansè, decorazione caratteristica nelle torte in “stile Girolì”: «I fiori edibili che utilizziamo per decorare i nostri dolci»- spiegano- «Sono davvero a km zero. Li coltiviamo noi, ci piace molto farlo, perché sono un po’ il nostro segno distintivo».




Le torte Le Girolì

Non classici della pasticceria italiana, fatta eccezione per dolci come la torta di mele, la pastiera, la sbriciolata: nel bancone delle Girolì, ogni giorno, si alternano torte d’ispirazione americana, dalla carrot cake alla red velvet, dalla cheese cake ai cupcakes, ai brownie, ai muffin e ai plumcake ma anche a biscotti e piccola pasticceria, dai cookies più o meno classici, ai nostrani occhi di bue.

Da Rossella e Livia non troverete lievitati, né le tradizionali “paste” della domenica che lasciano, invece, il posto a golosissime cake monoporzioni in diversi gusti e varianti, comprese quella vegana e quella senza lattosio «Perché i nostro dolci»- sottolineano- «vogliono essere quanto più “inclusivi” possibile».

Nella carta delle torte, da prenotare per un’occasione speciale con qualche giorno di anticipo, fanno bella mostra di sé una dozzina di tipologie diverse, per ingredienti e abbinamenti. Tutte hanno nomi evocativi come “Girotondo” pensata per i più piccoli (base alla vaniglia, mousse di mascarpone, giro di Nutella o pezzetti di cioccolato), “Baciami bambina” (base al profumo di limone e crema chantilly al limone), “Santa Pazienza” (base al profumo di limone mousse al mascarpone con gelèe di pesche e granella di mandorle) o, ancora, denominazioni che ricordano persone speciali per Rossella e Livia, come “Nonna Rosetta” e “Nonna Rita”, dal sapore più tradizionale, che hanno in comune la ricotta di bufala, “Lollo” o “Elymania”, una classica red velvet che può essere arricchita dall’aggiunta di frutti di bosco o di crema spalmabile.

Non manca, naturalmente, la possibilità di comporre la propria torta, creandone una unica e originale in base al proprio gradimento, scegliendo dalla carta la base, la farcitura, la bagna, e la decorazione.
Perchè se per Le Girolì i dolci sono la vita, la vita per Le Girolì è come una torta: una creazione fatta con amore che nasce dalla voglia di sperimentare ingredienti e abbinamenti, con il proposito di fare di ogni giorno un piccolo ma autentico capolavoro da gustare appieno, nella sua ricercata semplicità.

Le Girolì Torteria

Viale Giovanni Amendola, 129 Eboli (SA)
0828.1726788

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Grazzanise. ‘Stretta’ della Benemerita sulla gestione rifiuti e lavoro sicuro: denunce e sanzioni

Sono scattati nella prima mattinata di giovedì i controlli eseguiti dai carabinieri della Stazione di Grazzanise e della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, supportati da personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro e dell’ARPAC di Caserta.

Sotto la lente sono finite tre aziende, le cui attività lavorative, al momento operative nei territori dei comuni di Grazzanise e Santa Maria La Fossa, nel casertano, sono risultate non in regola con le vigenti disposizioni normative in materia di gestione dei rifiuti e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel corso dei controlli eseguiti dai militari dell’Arma presso un cantiere edile ubicato in via Fiume Morto di quel centro, dov’è in corso la realizzazione di un impianto di produzione di biometano, hanno proceduto al sequestro penale di un’area di circa 45 metri quadrati, gestita dalla società appaltatrice dei lavori, risultata contenere materiale aggregato, riciclato con frammenti bituminosi conferito da parte di una società terza.

Nella circostanza i militari hanno altresì proceduto alla denuncia, in stato di libertà, di tre persone: rispettivamente, i due procuratori della società committente e l’amministratore unico della società responsabile dello sversamento.

Nel corso delle successive verifiche, condotte presso il deposito di un impianto installato sulla s.p. 333, agro del comune di Santa Maria La Fossa, i militari hanno sottoposto a sequestro un’area di 10 metri quadrati, all’interno della quale sono state rinvenute, accatastate, numerose batterie e parti di motori di automezzi.

Contestualmente i carabinieri hanno proceduto alla denuncia in stato di libertà dell’amministratore unico della società che gestisce il deposito.

Lo stesso è ritenuto responsabile oltre che della gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi, anche delle violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro riscontrate in merito all’omessa vigilanza sanitaria, omessa formazione dei lavoratori e per la presenza, in loco, di un impianto elettrico non a norma.

Allo stesso sono state elevate sanzioni amministrative per oltre 20.000 euro.

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Castelvolturno-Capua. Due soggetti ricercati del napoletano catturati e arrestati dai Carabinieri

In poche ore, in due diverse località e due distinte circostanze, i carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone e i militari della Stazione di Vitulazio hanno catturato due persone, entrambe ricercate dal 2024.

Il primo, un 43enne di Castel Volturno, che nella tarda mattinata di mercoledì 12 febbraio, è stato catturato dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone mentre era all’interno di un esercizio commerciale di via Gramsci, a Castel Volturno, deve scontare una condanna a mesi 3 e giorni 26 di reclusione.

Sull’uomo, poi condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere, pendeva un provvedimento di revoca di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo, emesso l’8 agosto 2024 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli – ufficio esecuzioni penali, per furto aggravato, commesso il 13 maggio 2010, in Casoria (Napoli).

Quando i carabinieri lo hanno individuato, era in compagnia di una 38enne serba, risultata gravata da due segnalazioni schengen poiché “cittadino di paesi terzi al quale è rifiutato l’ingresso e il soggiorno nel territorio degli stati membri e “cittadino di paese terzo soggetto a rimpatrio perchè gravata da precedenti per furto.

A carico di quest’ultima la Prefettura di Caserta ha emesso un decreto di espulsione dal territorio nazionale, a seguito del quale è stato disposto l’accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica.

Non essendo possibile eseguire con immediatezza il citato decreto per indisponibilità di vettore idoneo all’esecuzione del rimpatrio, è stata emessa ordinanza di sottoposizione alle misure alternative al trattenimento presso il centro di permanenza per i rimpatri per il tempo strettamente necessario alla rimozione degli impedimenti all’accompagnamento alla frontiera, misure quest’ultime consistenti nel ritiro del passaporto e nella sottoposizione all’obbligo di presentazione presso il Reparto Territoriale carabinieri di Mondragone in giorni e orari prestabiliti.

Il secondo catturato, un 56enne di Torre del Greco (NA), arrestato dai carabinieri di Vitulazio, era ricercato dal giugno del 2024, allorquando, allo scopo di sottrarsi all’esecuzione di un provvedimento dell’A.G., evase dagli arresti domiciliari cui era sottoposto in Torre del Greco (NA).

Costui, nel primo pomeriggio di mercoledì 12 febbraio, alla guida di una Fiat 500 X, presa a noleggio, non si è fermato all’alt dei carabinieri che lo hanno inseguito e bloccato a Capua al culmine di un inseguimento protrattosi per circa 10 chilometri.

Su quest’ultimo, che deve scontare una pena residua di anni 4, mesi 7 e giorni 21 di reclusione, per i reati di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, resistenza, oltraggio e lesioni personali a pubblico ufficiale, commessi dal mese di giugno 2016 al mese di maggio 2023 in Torre del Greco (NA), pendeva un provvedimento di esecuzione di ordine per la carcerazione, emesso il 18 giugno 2024 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Napoli,

L’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta).

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Carabinieri. Concorso per il reclutamento di 626 allievi Marescialli del ruolo ispettori dell’Arma Benemerita

Il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri rende noto che sono iniziate le procedure per la selezione e l’arruolamento di 626 Allievi Marescialli del Ruolo Ispettori dell’Arma dei Carabinieri e, con un successivo decreto, di ulteriori 24 Allievi Marescialli in possesso dell’attestato di bilinguismo.

Gli aspiranti potranno presentare la domanda online fino al giorno 8 marzo attraverso il sito www.carabinieri.it nell’area concorsi, seguendo l’apposito iter e sostenendo le prove previste dal bando (scritte di preselezione, di composizione italiana, di efficienza fisica, accertamenti psico-fisici e attitudinali e, infine, la prova orale).

Decidere di arruolarsi nell’Arma significa entrare a far parte di un Istituzione ricca di tradizioni e valori al completo servizio della comunità attraverso i numerosi comandi diffusi in maniera capillare nel Paese, prime tra tutti le Stazioni Carabinieri: un presidio di prossimità a tutela della sicurezza e della legalità che lega l’Arma al cittadino.

Al concorso possono partecipare i cittadini italiani in possesso del titolo di diploma o che siano in grado di conseguirlo nell’anno scolastico 2024/2025 che, alla data di scadenza del termine di presentazione delle domande, abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 26° anno di età.

I vincitori del concorso, ammessi al 15° Corso Triennale Allievi Marescialli, frequenteranno un corso di formazione della durata di tre anni, seguendo corsi militari e universitari ad indirizzo giuridico-amministrativo presso la Scuola Marescialli e Brigadieri di Firenze, conseguendo la laurea di 1° livello in “Scienze Giuridiche della Sicurezza”.

Una volta completato il ciclo di studi, i giovani Marescialli ricopriranno incarichi di responsabilità nelle varie Organizzazioni dell’Arma dei Carabinieri rappresentando un insostituibile punto di riferimento per la collettività.

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Ruviano. Coldiretti: proficuo incontro zonale con i soci della frazione Alvignanello

Un interessante incontro zonale si è tenuto l’altra sera nella frazione Alvignalello di Ruviano, come reso noto dalla federazione Coldiretti Caserta

Coldiretti Caserta incontra i soci ad Alvignanello, Ruviano.

Mercoledì sera si è svolto un incontro presso la località Alvignanello a Ruviano.
Il nostro segretario di zona, Gaetano Canetti, ha dato il benvenuto ai partecipanti e ha introdotto i lavori della serata.
Durante l’assemblea, si è discusso degli obiettivi raggiunti e dei futuri traguardi, con una panoramica dettagliata sul piano olivicolo in Campania.
Sono poi intervenuti i responsabili dei vari servizi:
Matilde Izzo per il servizio fiscale; Giovanna Procida per il servizio paghe; Stefano Ventriglia per l’area finanziaria; Giovanni Serino per le assicurazioni.
L’assemblea ha visto una grande partecipazione da parte dei soci, dimostrando ancora una volta l’importanza della nostra associazione.
Grazie a tutti i partecipanti, al segretario di zona e al personale Coldiretti per la riuscita dell’evento!
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