
Lunedì scorso Flotta Blu, la manifestazione itinerante che fa tappa negli Istituti alberghieri della Campania, è approdata all’Istituto Statale d’Istruzione Superiore Galileo Ferraris di Caserta.
“La nostra pesca è Mediterranea” è il motto che caratterizza il viaggio informativo culturale di Flotta Blu che punta allo sviluppo – sociale del territorio campano coniugato con il mantenimento dell’identità Mediterranea e delle tradizionali e storiche attività della pesca che mira a dare sostegno all’attività del piccolo pescato pelagico evidenziando il rapporto tra valore nutrizionale, salute e Dieta Mediterranea.
La giornata si è aperta con la masterclass tenuta dai Professori e chefs Michele Giaquinto e Antonio Papale a venti alunni della sezione cucina dell’Istituto casertano che dopo aver ascoltato dai Docenti le qualità e la varietà del pesce azzurro si sono cimentati ai fornelli preparando un pranzo a base dell’alimento marino.
I piatti cucinati, sgombro al guazzetto con zuppa di farro e patate, pane profumato e fiori di campo, cavatelli integrali alle alici e finocchi selvatico e palamita scottato, pesto di scarola e melassa di fico bianco del Cilento sono stati giudicati consentendo agli studenti Lorenzo Scrimieri e Valeria Cecere, di poter partecipare, assieme ai vincitori delle precedenti tappe alla manifestazione finale che si terrà al Campus “Principe di Napoli” di Agerola a giugno
Prima del pranzo si è svolto il convegno animato e condotto da Giuseppe Calabrese, detto Peppone, giornalista e stimato conduttore di Linea Verde, la seguitissima trasmissione in onda su Rai Uno.
Peppone ha richiamato gli studenti presenti a comunicare il proprio territorio, narrando come facevano i nonni, la propria terra con competenza, preparazione, suscitando curiosità e preservandola per il futuro. Interessante l’intervento di Giovanni e Manuel, studenti della quinta E del Ferraris che, guidati dalla Prof.ssa Fusco hanno condotto uno studio sul significato della Dieta Mediterranea i cui risultati sono stati illustrati nel corso del convegno che ha visto anche l’intervento di Vito Amendolara, Presidente dell‘Osservatorio della Dieta Mediterranea, di Manuel Lombardi, Presidente della Coldiretti e dell’Associazione Terranostra campagna amica, del Dirigente Scolastico del Ferraris Antonietta Tarantino e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Caserta Enzo Battara.
L’Onorevole Marco Cerreto, Deputato e nella Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha inviato un messaggio di vicinanza e partecipazione.
(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Sangiuliano riscrive la storia: “Colombo voleva circumnavigare la Terra sulla base delle teorie di Galileo”. Che però nacque 70 anni dopo
Più che di una gaffe o di un clamoroso svarione storico, forse si tratta proprio di un’eresia, cioè dell’argomento che in quel momento stava trattando. Difficile inquadrare in un’altra maniera, l’errore da penna rossa commesso dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nel corso del dialogo con il giornalista del Corriere della Sera, Paolo Conti, a Taormina. Domenica mattina, è in corso l’evento “Taobuk 2024 – Identità italiana, identità culturale”, i due discutono da poco più di un quarto d’ora. A un certo punto il ministro inizia a parlare di rottura degli schemi.
C’è un esempio calzante, quello di Cristoforo Colombo e della sua ostinazione a cercare una via di navigazione verso ovest per arrivare nelle Indie. Ricostruendo la genesi dei viaggi del navigatore genovese che lo portarono involontariamente alla scoperta dell’America, il ministro parte dalla richiesta di Isabella di Castiglia di sottoporsi alla Santa Inquisizione e dice, testuale: “Colombo voleva raggiungere le Indie circumnavigando la Terra sulla base delle teorie di Galileo Galilei”.
Il fisico e astronomo però nacque a Pisa il 15 febbraio 1564 e Colombo – che, semmai, fu ispirato da Paolo dal Pozzo Toscanelli – iniziò il suo primo viaggio nell’agosto del 1492 e morì nel 1506. Insomma, un errore marchiano del ministro che poco prima aveva iniziato il passaggio dell’intervento sostenendo: “Molto spesso nell’eresia c’è la visione del futuro”. Dopo lo strafalcione storico, ha quindi paragonato la voglia di Colombo di spingersi oltre le “colonne d’Ercole” all’approccio del governo Meloni.
“Nell’attività normativa legislativa quando ci mettiamo a ragionare a come riformare, troviamo sempre i soloni che ci dicono: ‘Ma questa cosa non è mai stata fatta’ – si è spinto a dire – Ma se nella storia dell’umanità non ci fosse stato qualcuno che a un certo punto ha rotto gli schemi, noi non avremmo fatto tante conquiste”. Applausi della sala. Nessuno dev’essersi accorto dell’ultima eresia di Sangiuliano, dopo Times Square spostata da New York a Londra: siamo proprio sicuri che Galileo Galilei nacque dopo la morte di Cristoforo Colombo?