Stupri, botte, sequestri: vittime sole grazie a Cartabia e Nordio DI UMBERTO MONTI* 2 GIUGNO 2023
Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!
Stupri, botte, sequestri: vittime sole grazie a Cartabia e Nordio
2 GIUGNO 2023
Il governo, con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “corregge” ora la riforma Cartabia. Ma prevedendo soltanto che le aggravanti per mafia o terrorismo rendano procedibili d’ufficio il sequestro di persona, la violenza privata, le lesioni fino a 40 giorni…
Davvero può bastare?
Le lesioni fino a 40 giorni (ossa e mascelle spaccate in un pestaggio con calci e pugni), in assenza di specifiche aggravanti restano procedibili a querela e di competenza del giudice di pace: rimane impossibile l’arresto in flagranza, così come le misure cautelari.
Il sequestro di persona “base” anche di lunga durata e con vittima legata o imbavagliata resta procedibile a querela, anche se è finalizzato a commettere una violenza sessuale, e addirittura se la violenza sessuale avviene più volte. La violenza privata “base” resterebbe procedibile a querela: anche se la violenza e la minaccia vengono commesse per non far sporgere querela alla vittima o per farla ritirare in relazione a un pregresso reato. La violenza sessuale e lo stalking (tipici reati che coinvolgono soggetti deboli, fragili e impauriti”), anche quando sono connessi con un sequestro di persona o con una violenza privata, restano procedibili a querela, anche quando sono seguiti da una minaccia per dissuadere la vittima dal querelare il colpevole o per spingerla a ritirarla.
Così la vittima viene lasciata sola a decidere le sorti dell’autore di gravi e gravissimi reati ai propri danni. E lo Stato non offre (paradossalmente) nemmeno una seria tutela alla “libertà” di scelta e di decisione della vittima: anzi continua a lasciarla sola anche quando l’autore del reato la minacci o la aggredisca, anche più volte, per “convincerla” che è meglio non sporgere querela. Anche questo ben grave reato è stato reso (dalla riforma Cartabia) e resta (con le correzioni del governo) procedibile a querela.
Prima della legge Cartabia, quando i reati erano procedibili d’ufficio (non solo i furti aggravati, ma anche il sequestro di persona o la violenza privata, che rendevano procedibili di ufficio violenza sessuale o stalking ove connessi), il loro autore non aveva alcun vantaggio a “pressare” la vittima, a minacciarla o a picchiarla per farle ritirare la querela o per non fargliela sporgere; ora invece, se riesce a “convincere” la vittima, il procedimento penale non inizierà per nulla, o non arriverà alla fine: un bel vantaggio per i colpevoli. Ancor più facilitato dalla (incredibile) procedibilità solo a querela prevista dalla “riforma” per le minacce e le violenze che volesse compiere a quello scopo.
Si stanno davvero sottovalutando gli effetti sul piano della “serietà” e “credibilità” dello Stato di questa sorta di superficiale “privatizzazione” del diritto penale, di questa estensione della procedibilità a querela effettuata in modo ampio e approssimativo e probabilmente senza rendersi conto delle interconnessioni fra reati e della gravità degli stessi, con incredibili disattenzione e disinteresse per le vittime anche di gravi reati, per le loro paure e incertezze. L’unico risultato sarà quello di accentuare ancor di più la sfiducia se non la diffidenza dei cittadini verso le Istituzioni e a minare le regole stesse di una convivenza sicura e civile.
*Procuratore capo ad Ascoli Piceno
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
Teleradio News ♥ Sempre un passo avanti, anche per te!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.