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Attualità

*Utero in affitto: mercimonio ed eugenetica* di Vincenzo D’Anna*

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*Utero in affitto: mercimonio ed eugenetica*

di Vincenzo D’Anna*

E’ di queste ore la notizia che un’agenzia americana ha inondato di offerte associazioni e centri specializzati per il trattamento di embrioni umani e la disponibilità di uteri in affitto. Da qualche anno, da queste stesse colonne, abbiamo affrontato il tasto dolente dell’eugenetica e della manipolazione degli embrioni umani a fini diagnostico-terapeutici e per l’infertilità sempre più diffusa. Più in generale abbiamo osservato, in scienza e coscienza, come la manipolazione degli embrioni e la loro conservazione avrebbe portato, prima o poi, la scienza a creare i presupposti per la pratica eugenetica. Una pratica che, sotto le mentite spoglie di un uso delle tecniche a fini diagnostici o terapeutici, per preservare il nascituro da malattie congenite o rare, avrebbe aperto il mercato della compravendita di bambini con caratteristiche somatiche e mentali, di grado e livello superiore rispetto a quelli concepiti per via naturale. Obiettammo altresì che gli embrioni sono esseri umani a tutti gli effetti che, per diventare palesemente persone portatrici di diritti e tutele, avevano bisogno di null’altro che del tempo necessario allo sviluppo. Anche gli embrioni soggetti a “difetti” andavano considerati come esseri umani ai quali toccava il diritto di scegliere se voler sopravvivere o meno. Insomma: un diabetico, un talassemico, un paraplegico, chiunque soggetto a future patologie, non poteva essere soppresso come uno scarto, come materiale di risulta della natura. Avete mai chiesto ad un portatore di patologia congenita se gradisce vivere, farsi una famiglia, godere del futuro con la costante cura dei propri affetti, progredire nella vita o essere eliminato? Avete mai immaginato che tra quegli embrioni di scarto potrebbero sbocciare esseri umani in grado di vincere un premio Nobel oppure uno Stephen Hawking che ci ha spiegato come sia nato l’Universo, un Giacomo Leopardi e la sua poesia ? Tuttavia questo è già avvenuto per l’egoismo dei genitori e gli interessi non solo della scienza, ma anche del vile danaro che circola copioso intorno a tali fattispecie. La scienza non si ferma: è la propria natura basata sulla curiosità e sull’abnegazione dei ricercatori, nonché sul progresso che si accompagna alle scoperte supposte come volte sempre al bene comune. Chi deve porre un argine etico e pratico a tale stato di cose sono gli Stati sovrani, le popolazioni che ne determinano il governo se opportunamente informate e sollecitate ad andare oltre l’egoismo dei singoli e l’utilitarismo. La famiglia, la chiesa, la scuola e la comunità sociale (per quel che ne rimane) dovrebbero fungere da collettore di riflessione e di acculturazione. Viceversa bisognerà prepararsi, in un non lontano futuro, ai superuomini ed alla razza superiore tanto vagheggiata da dittatori e satrapi che hanno insanguinato il mondo per realizzare questo presupposto aberrante di dominio. Il relativismo etico ha i propri confini perché la libertà dei singoli ha come argine la responsabilità e la socialità, quindi né socialisti né liberali dovrebbero indulgere nel denunciare questi pericoli di un umanesimo costruito su artefatti e manipolazioni dell’uomo. C’è poi il mercimonio che sempre si accompagna laddove il recesso dell’istruzione, dell’etica e del buon senso si conclamano a dispetto di tutto. Quindi perché meravigliarsi che la vita si commercializza, che ogni nascita potrebbe diventare non il frutto della fisiologia ma del confezionamento artificiale? I bambini si concepiscono non si fabbricano potendo sceglierli tra embrioni manipolati, infilato in un utero in affitto e consegnato all’egocentrismo di voler diventare comunque sia genitore di esseri confezionati”. L’affermarsi delle teorie gender, la soppressione dell’identità genitoriale, il sesso liquido che consentono alle persone di sperimentare continui cambiamenti della propria sessualità, propendendo verso il proprio sesso di identificazione oppure l’opposto, sono i nuovi “ Molok” da adorare. Se questi “vitelli d’oro” di biblica memoria vengono equiparati alla natura, alla fisiologia della vita e dell’esistenza così come sedimentata e selezionata nei secoli, come simbolo di un emancipazione tecnologico- scientifica e quindi apodittica, allora le speranze sono ben poche per rigenerare un tessuto sociale secondo i canoni della tradizione e della verità naturale. Da sempre denunciamo che il cosiddetto linguaggio politicamente corretto è un cavallo di Troia che accredita modi di pensare ed una surrettizia nuova scala dei valori. Le coppie omosessuali hanno conquistato il diritto di amarsi e vivere con i propri diritti, e va bene così.!! Ma consentire loro di violentare la morale e la dignità delle donne sottoposte a mercificare il loro utero, a trasformare le nascite in confezioni non è un diritto che si possa riconoscere senza ledere le basi della vita e della umana civiltà.

*già parlamentare

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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