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Attualità

Roberto Rossini: “Il Rdc non si tocca: contro l’inflazione va esteso e aumentato”

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  • Ferdinando Terlizzi

 

L’INTERVISTA

Roberto Rossini: “Il Rdc non si tocca: contro l’inflazione va esteso e aumentato”

IL PORTAVOCE DELL’ALLEANZA CONTRO LA POVERTÀ – Non solo deve essere garantita la misura, ma va anche implementata

DI PATRIZIA DE RUBERTIS 
17 NOVEMBRE 2022
“Dobbiamo resistere. Basta con i soliti dibattiti politici che servono solo ad aumentare l’accanimento contro una misura indispensabile per il Paese. Il governo deve capire che sta commettendo un grande errore tagliando il Reddito di cittadinanza, alimentando una guerra tra poveri”. Roberto Rossini, portavoce dell’Alleanza contro la povertà, da settimane si spende tra dibattiti e conferenze per spiegare che è “profondamente sbagliato fare cassa con questa misura”.Professore, cosa sta sbagliando il governo di Giorgia Meloni?

Più che cambiare il Reddito di cittadinanza, che comunque va riformato, deve intervenire su altro. C’è un grande equivoco di fondo che va chiarito: la misura non serve a creare posti di lavoro, ma a tutelare le persone più fragili. A trovare il lavoro, che non si crea per decreto, ci devono pensare le politiche attive, come prevede il Pnrr, procedura che comunque va rivista. Mentre il Reddito, così come è stato concepito in tutti gli altri Paesi, è uno strumento fondamentale per il contrasto alla povertà.

E il ritornello dei percettori che restano sul divano invece di andare a lavorare?

Lasciamo stare… L’ultimo rapporto Anpal mostra che 3 su 4 beneficiari non hanno mai avuto un contratto di lavoro dipendente o parasubordinato negli ultimi tre anni, a dimostrazione di una scarsa occupabilità. Ben oltre la metà di loro dispone di titoli di studio molto bassi. Mentre solo un terzo di chi percepisce il reddito può lavorare. Ed è a questa fascia di persone che devono rivolgersi i Centri per l’impiego. Chi non può lavorare va, invece, aiutato con il Reddito.

In che modo?

Non solo deve essere garantita la misura, ma va anche implementata aumentando il numero dei percettori e l’importo mensile. Secondo l’Istat i poveri assoluti in Italia sono 5,6 milioni, mentre i beneficiari attuali del Rdc sono 3,4 milioni. Significa che due milioni di individui sono scoperti, che il Reddito non raggiunge tutti i poveri. Parliamo soprattutto degli stranieri ai quali sono richiesti 10 anni di permanenza in Italia, ma anche delle famiglie che restano escluse per gli stringenti requisiti monetari. Solo con l’allargamento della base si favorisce l’inclusione sociale degli ultimi.

Ma 800 euro al mese non bastano?

Questo è l’importo massimo previsto dalla misura, ma la media mensile è di 581 euro. Deve essere chiaro che nel modo in cui è strutturato il Reddito, a essere avvantaggiati sono i single rispetto alle famiglie numerose. Ci sono 200 mila famiglie composte da sei membri, di cui un minorenne, che percepiscono in media 724 euro. Un importo troppo basso, calcolando che secondo l’Istat il limite della povertà oscilla tra 842 e 1.180 euro, ma per una famiglia di due persone. Va modificata la cosiddetta scala di equivalenza da adottare per i requisiti e gli importi del Rdc, tenendo in considerazione la composizione dei nuclei che richiedono la misura. Senza sottovalutare, ora, il caro energia che spinge su i prezzi: peserà in media per 1.500 euro all’anno. Per questo il Reddito andrebbe adeguato all’inflazione, così come succede con le pensioni.

Allora come si combatte la povertà?

Uno dei punti che l’Alleanza contro la povertà rivendica da sempre è che la fuoriuscita dalla povertà è possibile solo attraverso gli interventi locali, a fronte di finanziamenti certi e strumenti stabili. Bisogna migliorare la presa in carico delle persone più fragili, introducendo l’analisi preliminare, per avere un quadro completo della famiglia e delle condizioni dei singoli membri, per avviarli con maggiore utilità ai servizi sociali o ai Centri per l’impiego per chi è in grado di lavorare. Si pensi a quelle famiglie recentemente entrate in povertà, che pur disponendo di un patrimonio minimo, si vedono precluso un importo più elevato del Reddito, non riuscendo neanche a fare la spesa. È a loro, a chi ha perso il lavoro, a chi sta affrontando una separazione che è pensato il Rdc. È indispensabile per l’Italia.

Scriveteci le vostre storie
Il governo Melonista lavorando anche per modificare il Reddito di cittadinanza e recuperare così 1 miliardo. Un taglio al sussidio anti-povertà, che metterebbe a rischio migliaia di famiglie, come hanno spiegato al “Fatto” i presidenti dell’Inps, Pasquale Tridico, e delle Acli, Emiliano Manfredonia Raccontaci la tua storia e i tuoi timori. Scrivi a lettere@ilfattoquotidiano.it

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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