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AttualitàDalla Campania

Figli di Portici famosi: lo zootecnico Raffaele Zappa

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di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Raffaele Zappa è nato a Pescocostanzo, in provincia di L’Aquila, il 3 marzo 1855, da Donato Zappa e da Giovanna Donatelli.

Diplomatosi presso l’Istituto Magistrale di Popoli nel 1878, si è iscritto alla Scuola Superiore di Medicina Veterinaria di Milano, poi Facoltà di veterinaria.

Conseguita la laurea, per un anno ha lavorato presso la stessa Scuola, come assistente universitario.

Nel 1879, come veterinario, è entrato nell’organico del Regio Stabilimento di Zootecnica di Reggio Emilia.

Nel 1880, a Reggio Emilia, avuto l’incarico dell’insegnamento di Anatomia e Igiene degli animali presso la Regia Scuola di Zootecnia e Caseificio, ha intrapreso la carriera d’insegnante.

Nella città emiliana, incontrato la giovane Violantina, l’ha sposata.

Dal matrimonio con donna, ha avuto sette figli.

Nel 1886, ha ottenuto la promozione a professore reggente.

Nell’anno 1889, superati gli esami, ha conseguito a libera docenza di Zootecnia.

Nel 1891, vinto il concorso al posto di professore di zootecnia nella Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, è stato nominato titolare di cattedra.

Presso la predetta Scuola, ha mantenuto l’incarico di docente di zootecnia fino al 1894.

Rientrato a Reggio Emilia, dal 1894 al 1900, oltre all’insegnamento presso la Regia Scuola si è occupato anche della direzione dell’annesso Deposito di animali.

In questi anni, «… pose la sua attenzione sugli aspetti pratici dell’esercizio della professione  di veterinario e sulle tecniche di allevamento. Approfondì i sistemi di alimentazione degli animali e dell’allattamento artificiale (i “poppatoi”) e ideò la mungitrice meccanica, che rappresentò l’innovazione tecnologica per il passaggio dall’allevamento di tipo tradizionale alla forma aziendale».

Ha pubblicato i risultati delle sue osservazioni e dei suoi esperimenti sul giornale Risveglio zootecnico da lui fondato.

Dal 1900, è stato a Milano come professore straordinario di Zootecnica presso la Regia Scuola Superiore di Agricoltura, poi Facoltà di agraria.

Presso la Scuola meneghina, «… intraprese studi sulle funzioni fisiologiche dei cavalli (gioco dei muscoli e dell’articolazione delle leve scheletriche). Ideò un ingegnoso strumento per dimostrare la circolazione del sangue nei mammiferi».

Nel 1900, ha pubblicato «… un opuscolo intitolato “Nuovo sistema per l’allattamento artificiale”, un fascicolo-guida che descriveva i poppatoi e un nuovo tipo di “truogoli” (le mangiatoie), sistema ideato per razionalizzare il cibo nell’allevamento ed abbassare i costi delle gestioni aziendali.»

Due anni dopo, nel 1902, per sua esplicita richiesta, tornato alla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici, ha fissato la sua dimora a Napoli.

Presso la Scuola ai piedi del Vesuvio, con l’incarico di professore ordinario di Zootecnia, ha continuato «…  l’opera di miglioramento del predecessore ed istituì studi speciali sull’allattamento degli animali che già fecero parte di importante pubblicazione della Scuola e per il quale ideò nuovi apparecchi, oggidì largamente diffusi presso gli allevatori,»

Nel l’anno 1919, chiamato, con voto unanime del Consiglio accademico, dalla Regia Scuola Superiore di Agricoltura di Portici si è trasferito alla Regia Scuola Superiore di Medicina Veterinaria, di Napoli.

Di quest’ultima è stato nominato direttore per il biennio 1922-24 e, successivamente, per ben due volte preside.

Nell’anno 1930, è stato collocato a riposo.

Nell’arco dell’attività professionale di docente, in virtù della sua specifica competenza, ha espletato anche altri ruoli, quali:

  • componente della Consiglio zootecnico e per le epizzozie presso il Ministero dell’Agricoltura, Industria e Commercio;
  • membro ordinario del Regio Istituto di Incoraggiamento di Napoli;
  • membro del Consiglio sanitario Provinciale di Reggio Emilia.

Nonostante i numerosissimi riconoscimenti ufficiali, le onorificenze, i prestigiosi incarichi ottenuti, è sempre stato «… schivo e modesto nella vita di tutti i giorni, ugualmente riservato e raccolto negli studi e nella professione».

Con le sue lezioni, si è sempre prodigato a esortare i giovani «… a portare il proprio contributo d’azione civile e morale, pel trionfo del vero e del bene nel consorzio umano e per la maggiore grandezza della Patria nostra

All’età di ottanta anni, lo zootecnico Raffaele Zappa, si è spento nella sua abitazione a Napoli, il 14 novembre 1935.

Tra i suoi numerosi scritti, citiamo:

  • Il carbonchio e la profilassi delle epizoozie carbonchiose. G. Brigola Milano, 1883;
  • Manuale dei maniscalchi: sunto delle lezioni teorico pratiche date per cura del R. ministero d’agricoltura industria e commercio. Tip. degli Artigianelli. Reggio nell’Emilia, 1885;
  • Nuovo modello di poppatoio per l’allattamento artificiale dei vitelli: adottato presso l’Istituto zootecnico della r. Scuola. Tip. Marchesotti e Porta. Piacenza, 1897;
  • Un nuovo poppatoio per l’allattamento artificiale dei vitelli. Tip. V. Porta. Piacenza, 1899;
  • Poppatoio multiplo per le piccole specie degli animali domestici: con alcuni ragguagli sui risultati di esperimenti e osservazioni. Tip. V. Porta. Piacenza, 1899;
  • La cattedra di zootecnia della r. scuola superiore d’agricoltura in Portici. Premiato Stab. E. della Torre. Portici, 1906;
  • L’istituto di zootecnia all’esposizione di Milano 1906: breve rassegna del materiale esposto. Tip. Vesuviana. Portici, 1906;
  • La dinamica dell’acqua negli strati del terreno. Atti 1957 Centro Studi sull’Irrigazione e la Fertirrigazione, in La Ricerca Scientifica, 1958.

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(Tonia Ferraro – http://www.lospeakerscorner.eu – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)
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