Liceo artistico di Aversa: filosofia in carcere e alternanza con il Festival della filosofia in Magna Grecia
AVERSA– Momento importante oggi presso il Liceo Artistico di Aversa. Primo step di un protocollo di intesa tra il DS Carlo Guarino, la Presidente del Festival della filosofia in Magna Grecia Giuseppina Russo e la facilitatrice prof. ssa Giuseppina Giuliano Margarita della P4C (philosophy for Children and community) ,per un progetto di alternanza che vedrà gli allievi del prof. Pasquale Vitale impegnati presso la Casa di Reclusione di Aversa.
Dopo aver appreso il metodo della philosophy for comunity, gli allievi terranno lezione presso l’Ex Opg di Aversa e insieme ai detenuti (i fine pena che già godono di ampi permessi di uscita), alla fine del percorso, metteranno in scena l’Antigone di Sofocle (incentrata sul rapporto fra legge divina e legge umana).
Il tutto in collaborazione con il Festival della filosofia in Magna Grecia, che fornirà agli allievi gli strumenti per conoscere e raccontare anche altre realtà del territorio aversano, con l’obiettivo finale di diventare “animatori sociali e culturali” (nell’ ottica dell’insegnanento di “Cittadinanza e Costituzione”). La filosofia, del resto, corrisponde a un insieme di attività molto diverse e bisogna riconoscerla anche laddove spesso si è affermato che non si trova. L’attività filosofica è, infatti, informe. Si presenta alla stato grezzo e il processo per estrarla, ci ricorda J.E.H. Smith, è in genere molto costoso, ma sempre affascinante.
L’iniziativa è stata immediatamente accolta con favore dal Dirigente scolastico Carlo Guarino, che ha sottolineato come
“Iniziative del genere rientrino a pieno titolo tra gli obiettivi programmatici del PTOF dell’ IIS di Aversa, che non può fare a meno di interfacciarsi con tutte le realtà del territorio se davvero vuol promuovere la maturazione sociale e civile degli allievi che lo scelgono. In questo senso, la Casa di Reclusione è un interlocutore privilegiato, perché popolato da persone che contano sulla finalità rieducativa della pena. Educare, anche se in modi e circostanze diverse, è ovviamente anche il compito della scuola che deve insegnare valori quali l’accoglienza, la tolleranza e il senso della giustizia. È poi motivo di ulteriore plauso il fatto che il percorso di alternanza preveda, per i ragazzi, la figura in uscita di “animatore sociale e culturale”, che è perfettamente in linea con gli obiettivi formativi di un liceo artistico”
“La finalità del connubio tra i detenuti e i discenti- ha dichiarato ,poi , la professoressa Giuseppina Giuliano- ha lo scopo di aprire una realtà marginalizzata ,come quella del carcere, al territorio. Tutto ciò nell’ ottica di una cittadinanza attiva ,che metterà i discenti in grado di conoscere una realtà complessa è difficile che cela, però, la bellezza della Persona nella sua essenza. La bellezza come cura ,infatti, è il tema che per il secondo anno viene trattato in carcere attraverso percorsi traversali inerenti alla Costituzioni, al senso del riscatto, per immaginare un mondo diverso.”
Al termine del percorso sarà presentato presso Elea (oggi Velia) un lavoro di alternanza che documenterà il percorso sul territorio attraverso una sorta di guida turistica. Un’esperienza unica nel suo genere, resa possibile anche grazie alla Dott.ssa Giuseppina Russo, che abbiamo intervistato.
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