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AttualitàCaserta e Sannio

Casolla: critiche alla nuova modalità di distribuzione del tortano di San Lorenzo

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Ieri vigilia della festa di San Lorenzo nella storica frazione di Casolla, che festeggia come santo patrono San Lorenzo, si è avuta la distribuzione del tortano.

Diverse note critiche si sono levate proprio riguardo alla distribuzione. La maggior parte dei casollesi eccepisce che giammai si era organizzata una distribuzione con tanto di foglio con su inseriti nomi e cognomi dei capifamiglia, divisi via per via, che avevano prenotato per poter ricevere il tortano. Infatti, si continua, non v’era mai stata alcuna prenotazione, tutti nei precedenti anni avevano accettato il tortano senza bisogno di munirsi di tessere del pane (o del tortano che dir si voglia). Ed ognuno, secondo le sue possibilità, faceva regolare donazione di euro in contraccambio, andando ben al di là del costo reale di un singolo pezzo. Anzi, v’erano famiglie che ne prendevano due, tre, quattro pezzi da distribuirli all’interno della propria famiglia fatta anche da fratelli o sorelle o cugini o amici che non abitano a Casolla ed ai quali far assaggiare il tortano. Ovviamente in questo caso l’offerta si raddoppiava, triplicava, quadruplicava. Dunque, come si direbbe dalle parti del Vaticano “unicuique suum tribuere” (le prime due parole stanno pur scritte su L’Osservatore romano), dare cioè a ciascuno il suo. Dunque, ognuno ‘pagava’ il dovuto. Ed ognuno ‘pagava’ il suo, perché ben sapeva e sa il valore del tortano come simbolo religioso: il dono della Chiesa, tra l’altro portato al proprio domicilio, andava e va sicuramente ricambiato con una degna offerta. Detto in soldoni ben presto le offerte riuscivano a coprire il costo per la fornitura dei tortani.

Evidentemente le novelle liste di proscrizione-prenotazione sarebbero servite a non far sciupare i tortani in esubero. Ma i contestatori confutano proprio questa chiave di lettura. Evidenziano che negli anni passati quando è risultato l’esubero di tortani o c’era chi ne prendeva altri e sempre dietro offerta, oppure venivano consegnati a famiglie indigenti o a comunità che insistono sul territorio. Insomma, si evidenzia che nessun tortano è stato sciupato, proprio perché il tortano è pane e, quindi, è sacro. Qualcuno suggerisce anche: “Se quest’anno ci fosse stato eccedenza, si sarebbe ben potuto sfruttare la notte delle stelle di San Lorenzo organizzata dai giovani di CasertAzione”. Insomma, le vie per risolvere eventuali problemi di giacenze si sarebbero ben potute individuare e praticare. I contestatori sottolineano, infatti, che non si è mai verificata alcuna eccedenza, neanche negli anni passati, proprio perché vi sarebbe stata un’ulteriore distribuzione.

Molti fedeli, nel rappresentare le loro critiche all’attuale distribuzione, hanno evidenziato che diverse famiglie originarie di Casolla quest’anno non hanno potuto ricevere loro malgrado il tortano, perché residenti fuori giurisdizione parrocchiale. Moltissimi citano i nomi di famiglie residenti al Mezzano, a Puccianiello, a Santa Barbara, o addirittura nella zona sud di via Ruta, amministrativamente sempre Casolla, ma da qualche anno facente parte di una nuova chiesa (qualche contestatore a questo punto, più informato di altri, alza il tiro e dice che l’organizzazione ecclesiastica anno dopo anno sta sempre più restringendo i confini dell’arcipretura di San Lorenzo e senza mai sentire i fedeli, così come tante altre eccellenti decisioni che passano sul capo di tutti, considerando tutti solo come soggetti passivi), che incolpevoli, perché ignoravano la nuova modalità, non hanno potuto ricevere il tortano. E così ci si ricorda di quando si mettevano i tortani in macchina e si andava dalle famiglie casollesi residenti a Pozzovetere oppure a Caserta oppure si andava al mendicicomio di Santa Lucia sempre senza mai sprecare un solo tortano.

In sintesi i fedeli-contestatori chiedono: ma è mai possibile che un momento di condivisione del pane debba essere cancellato da un momento solo ragionieristico? Non è possibile ridurre ogni cosa a numeri, vi sono delle persone, alcune delle quali, forse, l’anno prossimo non riusciranno a vedere il tortano perché avanti con gli anni, qualche altro dovrà trasferirsi per il problema lavoro molto lontano e chissà… Qualche altro ricorda il caso di Tizio che fino all’anno scorso amava aspettare il tortano per poi prepararsi una bella merenda con la mortadella e quest’anno deve solo far finta di deglutire… E come si fa a vedere che Tizio ha prenotato e riceve il tortano ed il suo vicino di casa, che, baldanzoso ha aperto il portone al sentire della musica, purtroppo mesto, mesto, quasi vergognandosi di essersi affacciato sull’uscio, deve richiudere il portone e non ricevere nulla solo perché non poteva o non sapeva che avrebbe dovuto aderire alla lista di proscrizione-prenotazione? Certo il vicino di casa che ha prenotato divide il tortano con lui, si condivide; ma… la Chiesa ha condiviso il pane, ha condiviso il tortano?

 

 

 

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