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Attualità

Figli di Portici famosi: l’ingegnere Francesco Del Giudice

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di Stanislao Scognamiglio

Si sente spesso parlare di personaggi di Portici per nascita o d’elezione dei quali si sta perdendo la memoria … Ritengo perciò doveroso ravvivarne memoria fornendo un breve profilo biografico tratto dal mio inedito Diario; avvenimenti, cose, fenomeni, uomini, vicende.  Portici e Vesuvio dalle origini a oggi, con il conforto di Autori di ogni tempo.

Francesco Del Giudice è nato a Capua, in Terra di Lavoro, oggi provincia di Caserta, il 27 maggio 1815, dal generale Raffaele del Giudice, «… brigadiere dei RR. Eserciti napoletani e ministro della guerra nel 1848, e da Caterina Marsich, zia «… dei tristemente famosi fratelli Bandiera».

Sotto la guida paterna, avviato agli studi d’ingegneria, nel 1832, per concorso, è entrato alla Scuola di Ingegneria napoletana per Ingegneri di Ponti e Strade.

Studente modello, presso la Scuola ha frequentato i corsi di fisica e di scienze matematiche.

Nel frattempo, presso la scuola militare della Nunziatella ha conseguito il brevetto di Alfiere del Genio Militare.

Nel 1834, con il grado di tenente è stato assegnato alla nuova Compagnia degli Artefici Pompieri di Napoli, «… istituita con decreto regio di re Ferdinando II Borbone due Sicilie il 3 novembre del 1833».

Dopo la laurea in Ingegneria civile, conseguita nel 1836, è elevato al ruolo di ingegnere ajutante dell’allora direttore ingegnere della Compagnia.

L’8 aprile del 1837, promosso capitano, dal sovrano è stato nominato aiutante facente funzioni di direttore ingegnere  del Corpo dei Pompieri di Napoli.

Il 12 Maggio 1839, divenuto ingegnere direttore interino, ha mantenuto la carica fino al 19 febbraio del 1851.

Terminato il periodo interinale, è diventato direttore Ingegnere dei Pompieri di Napoli.

Da allora fino al 1878 è stato anche direttore degli Artigiani Pompieri di Napoli.

Considerato nel campo ingegneristico uno dei maggiori geni del suo tempo», nel 1845, ha visto pubblicare la sua biografia assieme a quelle degli altri scienziati italiani riunitisi a Napoli in occasione del VII Congresso Nazionale.

Nell’assolvimento delle sue funzioni, ha dato «… lustro alla Compagnia dei Pompieri di Napoli, portandola a risultati eccellenti dal punti di vista delle tecniche pompieristiche e delle attrezzature di spegnimento: Infatti, «… apportò riforme tecniche e fece dotare gli uomini di elmi in acciaio, asce, pale e scale di ferro uncinate  mobili, le stesse usate  dai lampionai napoletani. Perfezionò inoltre il carro trainato dai cavalli, dotandolo di una pompa idraulica azionata da caldaia a vapore. Studiò i sistemi europei di salvataggio, in particolare tappeto grande a scivolo».

Nell’aprile del 1953, godendo il maggior tempio porticese del diritto di patronato municipale, sono stati ripresi i lavori di abbellimento alla chiesa intitolata alla Natività della Beata Vergine Maria e San Ciro. Per espressa volontà del sovrano delle Due Sicilie Ferdinando II di Borbone (Ferdinando Carlo Maria di Borbone: Palermo, 12 gennaio 1810 – Caserta, 22 maggio 1859), l’intervento è diretto dall’ingegnere «… Stefano Coscia, e l’ispezione dell’architetto Francesco Del Giudice e del signor Fortunato Grimaldi, sindaco pro tempore del comune di Portici»

Di venerdì 24 aprile 1857, il sindaco di Portici Gennaro Braibanti è stato «… autorizzato a collocare i termini lapidei che risolvevano la lunga e intricata questione dei limiti territoriali dei due comuni confinanti». In attuazione degli ordini sovrani, dal primo cittadino porticese gli è stato affidato l’incarico di definire i confini tra Portici e Resina.

Nel giorno del successivo sabato 16 maggio, ha presentato la sua relazione «… con la percorsa parte del limite di Portici verso quello di Resina, dando il notamento dei termini lapidei riconosciuti più importanti nel numero di ventinove».

Già da diversi anni socio del Reale Istituto di Incoraggiamento di Napoli, nel 1860, ne è divenuto segretario perpetuo. In tali vesti, «… ricoprì difficili incarichi e produsse numerose pubblicazioni originali».

Susseguentemente all’Unità d’Italia, «… unica figura pubblica del Regno delle Due Sicilie a non essere avvicendata» dal Regno Sabaudo, ha mantenuto il comando del corpo pompieristico napoletano.

Nel 1861, assunto all’ufficio di capo del nuovo Dicastero di Agricoltura, Industria e Commercio, «… ricoprì, per i suoi eminenti meriti, importanti cariche e fu onorato con le più alte decorazioni dei governi d’Italia e stranieri».

Nel 1862, ha ottenuto i gradi di colonnello.

Interessato ai temi dell’educazione dei giovani, ha promosso la fondazione delle scuole professionali del Regno d’Italia e ne ha gettato le basi per la loro istituzione.

In tale ambito:

  • nel 1861, ha suggerito al Ministero la creazione di istituti agrari «… quattro nelle principali regioni delle province napolitane, ed uno superiore centrale nella prossimità di questa vasta e popolosa città di Napoli»;
  • nel 1863, ha avuto l’incarico di preside dell’Istituto Tecnico Giovan Battista della Porta di Napoli;
  • nel 1865, ha sposato «… l’idea di fondare a Portici una Scuola superiore di Agricoltura [… ] per la prima volta avanzata da Carlo Olshen, naturalista di fecondo e versatile scrittore di agricoltura»;
  • dal 1866 al 1878, è stato direttore delle scuole tecniche napoletane.

Come presidente in carica del Comizio Agrario di Napoli, favorevole alla sua istituzione, ha dato il fattivo contributo nella fondazione e nell’amministrazione Scuola superiore di Agricoltura.

Nel 1871, ha progettato «… l’edificio in ferro e legno per la Mostra Marittima, che si tenne a Napoli»..

Personalità dai poliedrici interessi: scienziato, inventore, scrittore e professore, è stato:

  • socio corrispondente dell’Accademia di Belle Arti della Società Reale Borbonica;
  • socio del Reale Istituto d’Incoraggiamento per le Scienze Naturali;
  • socio corrispondenti della Accademia delle Scienze dellIstituto di Bologna;
  • presidente onorario della Società Antropologica di Liverpool, in Inghilterra.

Lavoratore instancabile, , con pari impegno, ha mantenuto «… le cariche di direttore dei pompieri, segretario dell’Istituto di Incoraggiamento, preside dell’Istituto Tecnico».

L’ingegnere Francesco Del Giudice si spegne a Napoli, il 7 febbraio del 1880.

L’Amministrazione civica del Comune di Napoli, ricorda l’illustre concittadino intitolando al suo nome una strada e, nel 1923, definendolo inesattamente «… fondatore del Corpo dei Pompieri», erigendo in suo onore un busto nella Villa Comunale.

Fra i suoi lavori letterari sui temi dell’incendio e delle tecniche pompieristiche e quelli a carattere scientifico, scritti a far data dal 1848, spiccano:

  • Universalità dei mezzi di previdenza, difesa e salvezza per le calamità degli incendi, Bologna 1848.
  • Lettere e nota sulla macchina fumifera per spegnere gl’incendi del sig. Philipps, Napoli 1850.
  • Degli ammaestramenti dell’arte di spegnare gli incendi ed usare i partiti di salvezza per uomini e cose, Napoli 1851.
  • Delle attinenze economiche di Municipi con le Società Assicuratrici dei danni dal fuoco, Napoli 1851.
  • Della instituzione de’ pompieri per grandi città e terre minori di qualunque Stato, Bologna 1852.
  • Manuale pratico per gl’incendi, Napoli 1854.
  • Brevi considerazioni intorno ad alcuni più costanti fenomeni Vesuviani, 1855.
  • Rapporto letto al Reale Istituto d’Incoraggiamento delle Scienze Naturali intorno alla pretesa invenzione di Macchina per innalzare Acqua dei sigg. Dabbene e Piemontesi, Napoli 1851.
  • Notizie istoriche del R. Istituto d’incoraggiamento alle scienze naturali dalla sua fondazione fino al 1860, 1862.
  • De’ lavori Accademici del R. Istituto d’Incoraggiamento alle Scienze Naturali Economiche e Tecnologiche di Napoli nell’Anno 1869, 1870.
  • Di una nuova forma di elettrocalamita atta ad accrescere grandemente l’effetto dell’elettricità come forza motrice, 1873.
  • Il Regolamento dei Pompieri Artigiani di Napoli di recente riformato e stampato per conto del Municipio.

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