Caiazzo. Consiglio comunale fin troppo animato, ma dall’esito scontato, guardando alle giornate FAI’
Superato a pie’ pari, come d’altronde era (numericamente) lapalissiano, il presunto scoglio della mozione di sfiducia
(che quanto prima contiamo di riportare integralmente) contro il sindaco Tommaso Sgueglia, proposta dai quattro componenti sfiduciati dallo stesso sindaco (Patrizia Merola, Antonio Ponsillo, Antonio Di Sorbo e lo stesso ex sindaco Stefano Giaquinto), e conclusa in gloria l’assise con un ricco buffet offerto dal lounge bar “Il Buco” dopo il conferimento del titolo onorifico di Ambasciatore caiatino nel Mondo al “re della Pizza” Franco Pepe, preceduto da ore di estenuanti discussioni, fomentate anche per questioni di lana caprina da componenti di ambo gli schieramenti, su una decina di argomenti che contiamo di sviscerare in separata sede, è subito ripartita e potrà procedere alacremente la macchina comunale preposta all’organizzazione delle Giornate di Primavera programmate in Caiazzo dal Fondo Ambiente Italiano per prossimo week-end.
Occasione straordinaria, se non addirittura unica, porta sul classico vassoio d’argento al sindaco e al suo nuovo gruppo di maggioranza per dimostrare la propria valenza favorendo il rilancio turistico, eno-gastronomico, artigianale e commerciale della città che agogna a riconquistare il ruolo di leader comprensoriale cominciando con l’uscire subito dalle sabbie mobili che da lusri la trascinano verso un graduale, inesorabile e purtroppo regresso.
Bando alle polemiche, dunque, almeno per questa settimana e maniche rimboccate per contribuire tutti, lettori compresi, alla ottimale riuscita della “due giorni” per cui è già pronto un programma nutritissimo, peraltro in continua evoluzione anche grazie alla collaborazione spontanea di quanti spontaneamente si sono offerti per collaborare, raccogliendo l’invito-appello della stessa amministrazione locale che punta molto sull’iniziativa, “piovuta”, come cacio sui maccheroni, su un’amministrazione nell’occhio del ciclone per quanti (tanti) stentano a recepire quale collante abbia potuto amalgamare due raggruppamenti finora contrapposti, che se le son dette di cotte e di crude durante la campagna elettorale, determinando peraltro la frattura insanabile del gruppo che invece dagli stessi palchi si giurava fedeltà decennale e soprattutto leale.
Auspicabile quindi che le Giornate di Primavera riescano tanto bene da indurre tutti a guardare al domani dimenticando il passato e soprattutto determinino il decollo della città i tutti i sensi, atteso che, ove mai così non fosse, difficilmente i nuovi protagonisti potrebbero evitare il pollice verso degli osservatori più interessati cioè i residenti, cioè gli elettori…
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