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Caiazzo. Comune: ex alleati ‘mollati’ dal sindaco Sgueglia perché ormai con loro si sentiva ‘precario’

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Tutta nero su bianco, riportata nella delibera dell’ultimo Consiglio comunale,

la “querelle” conseguita alle dichiarazioni del sindaco Tommaso Sgueglia che ha iniziato illustrando i motivi che lo avevano indotto a darei il “benservito” agli ex assessori, asserendo che nel gruppo “Uniti per Caiazzo” si era creato un clima che non consentiva il rapido svolgimento dell’azione amministrativa.

Si sentiva un sindaco “precario” e questa situazione di precarietà si manifestava quotidianamente.

In questo contesto, sono poi pervenute delle missive dall’ex presidente del Consiglio comunale Giovanni Mastroianni che sottolineava come l’amministrazione operasse in modo discontinuo.

L’atto posto in essere è stato doloroso, ma dettato da un senso di responsabilità nei confronti dei cittadini.

Ha, pertanto, ritenuto opportuno cercare una coesione in seno all intero consiglio comunale.

Ha cercato di mettere insieme tutti i Consiglieri comunali ed evitare un commissariamento che sarebbe stato gravoso per tutti i cittadini e avrebbe comportato soltanto attività di carattere ordinario.

Ha aperto a tutti quelli che volevano porre la propria attività al servizio del bene del paese. La presenza dei Consiglieri De Rosa e della Ponsillo Arianna, in origine nel gruppo “Uniti per Caiazzo”, manifesta come non si sia trattato di un ribaltone, come si va dicendo in giro.

Fa presente altresì che seppure eletto dalla maggioranza, egli rappresenta l’ intera città.

Durante la seduta ha preso la parola il consigliere Di Sorbo, a nome del gruppo “Uniti per Caiazzo” che innanzitutto, sottolinea come nell’ordine del giorno non sia indicata la costituzione dei gruppi; rappresenta altresì che il Sindaco non ha dato lettura delle deleghe ai consiglieri, e che, dal contenuto degli atti, le stesse sembrano un mero contentino per far quadrare i conti nella nuova compagine, in considerazione del fatto che poteri effettivi non risultano conferiti. Ricorda, inoltre, come il Sindaco avesse precedentemente negato la delega all’urbanistica all’Ing. Arianna Ponsillo, quale consigliere comunale, ritenendo che non potessero essere delegate ad un consigliere materie così importanti.

Terminato l’intervento del Consigliere Di Sorbo, interviene l’assessore Mastroianni.

Rappresenta, come aveva più volte affermato, che nonostante il gruppo fosse formato da persone molto stimate, e che hanno profuso grande impegno nell’attività svolta, come nel caso dell’ex Assessore Merola, tale grande impegno non ha portato ai prodotti e ai frutti sperati. Già nell’aprile 2014 aveva manifestato le sue perplessità sulla operatività del gruppo.

C’era una sofferenza latente nel gruppo che si palesava nelle modalità di operatività concrete.

A dicembre aveva poi scritto una nota nella quale manifestava la volontà di porsi in modo autonomo rispetto al gruppo.

Si era ormai addivenuti ad uno scollamento.

Si rende conto che il gesto è stato forte ma che probabilmente, qualora più persone si fossero messe in discussione, non si sarebbe giunti a tanto.

Si è voluto evitare, in tal modo, il commissariamento dell’ente.

Il Consigliere Di Sorbo chiede chiarimenti sulla questione del commissariamento e cioè perché si dice di aver voluto evitare il pericolo di un commissariamento visto che non erano pervenute dimissioni da parte di Consiglieri comunali.

L’Assessore Mastroianni risponde che lo scollamento si avvertiva ormai da tempo.

Il Consigliere Merola sottolinea come si sarebbe dovuto valutare il lavoro svolto dai singoli, considerato ad esempio che l’ex Presidente del Consiglio non ha provveduto a predisporre le versioni, aggiornate alla nuova normativa, di statuto e regolamento del Consiglio comunale.

L’Assessore Mastroianni prosegue rappresentando come non si era nemmeno escluso di condividere il quarto Assessore con il gruppo “Uniti per Caiazzo”.

Il Consigliere Di Sorbo sottolinea come il Sindaco avrebbe dovuto avere un comportamento diverso: avrebbe dovuto aprire una crisi e iniziare a consultare il gruppo “Uniti per Caiazzo”.

Invece, subito dopo le sue dimissioni quale Assessore, il Sindaco aveva dichiarato che aveva iniziato a trattare con tutti, senza dare precedenza al gruppo di maggioranza.

Fa altresì presente che il gruppo Sibillo aveva cercato un consigliere per addivenire alle dimissioni che avrebbero fatto cadere il Sindaco ma che nessun componente del gruppo “Uniti per Caiazzo” ha aderito alla proposta.

Il Sindaco riprende la parola e porta un esempio sulla propria condizione di disagio, come nel caso della seduta del Consiglio comunale in cui si doveva procedere ad approvare il bilancio e un consigliere del gruppo è giunto con 45 minuti di ritardo, rischiando quindi di non far approvare l’atto e di far cadere l’Amministrazione comunale.

Questa è stata, per lui, l’ennesima prova delle modalità operative del gruppo.

Prende la parola il Consigliere Ponsillo Antonio.

Sottolinea come aveva proposto al Sindaco di fare una larga intesa, di predisporre tutti insieme una linea programmatica, senza dimenticare però chi erano stati i vincitori delle elezioni del 2013.

Lui ha fatto una scelta, nel 2013, con un certo Gruppo e un determinato Sindaco e a quella scelta non è venuto meno.

Non capisce, inoltre, il problema del commissariamento rispetto alle problematiche interne del gruppo.

Fa anche presente che nell’ultima riunione di gruppo al Sindaco era stato proposto di tutto pur di addivenire ad una larga intesa nel rispetto della volontà popolare.

I motivi indicati dal Sindaco, come quello del ritardo nella seduta di bilancio, non sono certo validi e sufficienti per ribaltare la volontà espressa dal corpo elettorale.

Prende la parola il Consigliere Giaquinto.

Dichiara di essere lui il sesto uomo, quello che non ha mandato a casa il Sindaco Sgueglia con le proprie dimissioni, nonostante le proposte ricevute in più di una occasione dalla minoranza.

Dà atto di essere quello che ha fatto ritardo nella seduta di bilancio, ma al tempo stesso sottolinea di essere sempre stato presente nelle varie sedute.

Il Sindaco Sgueglia, invece, negli anni del suo mandato, si dava spesso assente, soprattutto quando si trattava di adottare gli atti più importanti, come risulta dai verbali delle sedute agli atti dell’ente.

In prosieguo prende la parola il Consigliere Merola.

Fa presente che si sta scrivendo una delle pagine più deprimenti della storia di Caiazzo, con un tradimento consumato dal Sindaco nei confronti dei suoi fedeli, di coloro che hanno operato e si sono spesi affinchè lui sedesse sulla sedia di Sindaco.

Lo hanno sostenuto fino all ultimo momento, con senso di responsabilità, pur sapendo di dover andare via di lì a qualche giorno, come nel caso della delibera di giunta sugli LSU.

Non è stato fatto alcun concreto sforzo per trovare una soluzione a quella che viene definita crisi. Sono stati messi davanti al fatto compiuto, senza alcuna valida motivazione e al solo fine di divenire l’unico attore del teatrino amministrativo e contravvenendo alla volontà popolare.

Il tradimento, da personale, è divenuto politico e ha violato in tal modo l’articolo 1 della costituzione, cui il Sindaco aveva prestato giuramento di fedeltà, che sancisce che la sovranità appartiene al popolo.

I cittadini sono stati strumento per consentire il raggiungimento di un obiettivo personale ed essere poi rinnegati alla prima occasione utile, dando così anche un insegnamento alle future generazioni di come si sfrutta il supporto, personale ed elettorale, dei cittadini per poi rinnegarli alla prima occasione.

Conclude il proprio intervento dichiarando che questa vicenda ha rappresentato la morte della democrazia.

Il Sindaco riprende la parola per fare presente che non si è trattato di un tradimento ma piuttosto di una scelta necessaria al fine di superare una situazione di impasse per il Comune.

Chiede poi chiarimenti su quanto sostenuto dal Consigliere Merola in relazione alla delibera degli LSU. Il Consigliere Merola dichiara che, prima di quella seduta, il Sindaco aveva affermato che sarebbe stata l’ultima Giunta e loro, nonostante tutto, per rispetto nei confronti di quelle madri e di quei padri che svolgono l’attività di LSU presso l’Ente, in tre, in quanto il Consigliere Di Sorbo si era dimesso da Assessore e il Sindaco era in posizione di conflitto di interesse, hanno comunque proceduto a votare il deliberato. Il Sindaco risponde che la propria onestà si è manifestata proprio nel rappresentare, prima della votazione, che si trattava dell’ultima Giunta; sottolinea altresì che hanno fatto il proprio dovere perché non era certo possibile non approvare una delibera per una loro divergenza. Prende la parola il Vicesindaco Cerreto facendo presente che, dai banchi dell’opposizione, il gruppo “Uniti per Caiazzo” appariva nella impossibilità di proseguire nel mandato politico.

Il suo gruppo si chiedeva cosa sarebbe successo.

Nel caso di commissariamento, ci sarebbero stati risvolti particolarmente gravosi sui cittadini in termini economici.

Da lì è nata l’idea di questa grave assunzione di responsabilità; sarebbe stato sicuramente più comodo mandare a casa la maggioranza.

E’ nata una esigenza, una consapevolezza di mettere tutto in discussione, e di tentare di intraprendere una ipotesi di intesa.

Chiede di essere giudicato sui fatti.

E una politica che non si giocherà sui tatticismi ma che cercherà di essere giudicata sui risultati e non sui pregiudizi. Riprende la parola il Consigliere Giaquinto, manifestando di apprezzare la buona volontà del Vicesindaco e facendo presente che l’eventuale fallimento di questo nuovo gruppo, qualora dovesse avvenire, non potrà che essere imputato al Sindaco, come allo stesso Sindaco è da imputare il fallimento del gruppo “Uniti per Caiazzo”.

Il Vicesindaco riprende la parola e dice che il gruppo sarà unito per cui i meriti e i demeriti saranno di tutti.

Anche il Sindaco interviene dicendo che quello che si farà non sarà opera sua ma si tratterà di gioco di squadra, all interno di un gruppo sereno e coeso.

Interviene il Consigliere Ponsillo Antonio che fa presente che se è vero che c’erano dei problemi nel gruppo, quelli indicati dal Sindaco non erano così seri da giustificare le azioni intraprese.

Chiede, pertanto, quali sono i veri motivi che hanno condotto a tali azioni.

Il Sindaco risponde che c’erano impedimenti, si rimandavano gli appuntamenti, si ritardavano gli adempimenti.

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