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***AVEVANO PIANIFICATO TUTTO ANCHE LA MORTE DI DUE CARABINIERI***Venti arresti da parte dei militari per gli affiliati al clan camorristico “Bifone e Petruolo”

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Bifone fu il mandante dell’attentato a due Carabinieri che stavano indagando un pò troppo secondo i gusti del boss. I due militari giunsero ad un brillante risultato di servizio anticamorra. La divisa bruciata ad un Carabinieri di Sant’Angelo in Formis…

Nella mattina odierna i Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta, nell’ambito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha eseguito nelle provincie di Caserta, Napoli, Avellino, Frosinone, Alessandria, Perugia e Pordenone un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 20 soggetti affiliati alle fazioni criminali “Bifone” e “Petruolo”, per conto del più noto clan Belforte di Marcianise. I reati contestati sono quelli di associazione per delinquere di stampo mafioso, tentato omicidio, incendio doloso, porto abusivo di armi, usura, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti commessi con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine trae origine tra la fine del 2004 e l’inizio del 2005, periodo in cui si verificarono due atti intimidatori incendiari ai danni di Carabinieri che avevano lavorato a delicate indagini contro il clan Belforte, che avevano portato al sequestro di armi da guerra riconducibili al clan. I due militari, uno in servizio proprio presso la stazione di Portico e l’altro presso la sezione di Pg dell’Arma presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere, erano stati protagonisti di indagini che avevano portato ad una clamorosa operazione anti­camorra. In particolare ad uno dei due militari fu devastata la casa e vennero bruciate le divise di ordinanza all’interno della stessa abitazione, all’altro fu incendiata l’automobile all’interno del suo garage. L’attività, svolta dal 2006 ad oggi, ha portato all’arresto di 44 persone nel 2009 per traffico internazionale di droga ed alla cattura di 4 latitanti (Antonio Corvino, Nicola Russo, Kassoum Bamba, Antonio Bifone). Quest’ultimo il 25 ottobre 2005 si era sottratto alla cattura da parte degli agenti del commissariato di Polizia di Marcianise ingaggiando anche un conflitto a fuoco, prima di essere catturato nel bresciano mentre cercava di scappare in Germania. Nel provvedimento cautelare il gip ha ritenuto la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine: alle illecite attività che il clan esercitava nel territorio di competenza, ossia le zone di Macerata Campania, Portico di Caserta e aree limitrofe, evidenziano come Bifone fosse il mandante dei due attentati ai carabinieri; alle individuazione delle attività estorsive ed usuraie ai danni di commercianti e imprenditori, in particolare sulla via Appia, realizzate attraverso intimidazioni come l’esplosione di colpi di pistola contro le vetrine dei locali commerciali; al traffico di sostane stupefacenti nelle piazze di spaccio di Caserta, Aversa, Santa Maria Capua Vetere e comuni limitrofi; al tentato omicidio mediante accoltellamento, avvenuto a Napoli il 4 ottobre 2010, di un imprenditore casertano responsabile di aver denunciato Antonio Bifone per usura, individuando Bifone come mandante e un commando del clan Amato di Santa Maria Capua Vetere, gemellato con i Bifone per legami di ‘parentela’, composta da Fatos Hasbajirami, Antonio Barraccano, Antonio Amato, Rostyslav Pachuk e Salvatore Amato. 
Questi i nomi degli arrestati: 
Amato Salvatore, 59enne di Santa Maria Capua Vetere, detenuto; 
Bifone Antonio, 61enne di Macerata Campania, detenuto; 
Bifone Alfredo, 47enne di Portico di Caserta, detenuto; 
Di Caprio Giuseppina, 47ene di San Prisco, moglie di Antonio Bifone; 
Di Caprio Silvana, 37enne di San Prisco; 
Cicala Giovanni, 44enne di Macerata Campania, detenuto; 
Di Vilio Antonio, 49enne di Santa Maria Capua Vetere; 
Petronzi Gerardo, 44enne di Caserta, detenuto; 
Cortese Saverio, 52enne di San Nicola la Strada; 
Dalizzo Giuseppe, 71enne di Marcianise; 
Di Monaco Francesco, 33enne di Santa Maria Capua Vetere, detenuto; 
Tartaglione Gaetano, 37enne di Marcianise; 
Forgione Franca, 44enne di Casagiove; 
Frisan Laura, 39enne di Caserta; 
Hasbajrami Fatos, 32enne albanese, detenuto; 
Panchuk Rostyslav, ucraino 36enne; 
Petruolo Carmine, 41enne di Caserta; 
Pisani Domenico, 51enne di Caserta, detenuto; 
Scafocchia Simonetta, 44enne di Maddaloni; 
Vagliviello Modesto, 60enne di San Nicola la Strada.
LA DIVISA BRUCIATA. – ­ Una divisa bruciata sul letto matrimoniale e una casa incendiata a Sant’Angelo in Formis. Così si concretizzò uno degli attentati con tanto di messaggio intimidatorio del clan Belforte, fazione Petruolo Amato nei confronti dei carabinieri, precisamente di un brigadiere che stava svolgendo un’indagine. Dopo l’arresto di Saverio Cortese, l’armiere del clan Bifone sono scattate delle indagini che hanno condotto anche agli arresti di oggi. Ci sono anche alcune donne che avevano il compito di portare i pizzini in carcere.

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