Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)

Teleradio-News ♥ qui mai spam o pubblicità molesta

magistrato

Il magistrato – “Si vuole risolvere il problema con norme che liberano gente pericolosa” di Antonella Mascali






L’intervista

Decreto carceri, Sebastiano Ardita: “Indulti nascosti: sarà una valanga di sconti di pena”

Il magistrato – “Si vuole risolvere il problema con norme che liberano gente pericolosa”

Di Antonella Mascali

7 Agosto 2024

Procuratore Ardita, in Parlamento sono approdati il decreto Carceri e il ddl sulla liberazione anticipata speciale. Chi vuole il “liberi tutti” usa i terribili suicidi in carcere e il sovraffollamento per farlo approvare. Lei è stato direttore dell’ufficio detenuti al Dap, cosa ne pensa

La questione è una matassa imbrogliata rispetto alla quale chi ci mette mano rischia di complicarla ancor di più. Esiste un problema di qualità della vita in carcere, uno di precarietà delle strutture, un terzo di sicurezza e agibilità del personale. Chiunque pensi di affrontarli separatamente o in modo ideologico non risolve il problema, e mette a rischio la sicurezza della società. Finisce per essere indirettamente il responsabile dei morti dentro – prodotti dalla condizione di inciviltà delle carceri – o dei morti fuori, frutto di affrettate scarcerazioni di personaggi pericolosi per risolvere il suo affollamento.

Ma le scarcerazioni le decidono i giudici, come quella di Salvatore Raimondi, condannato per il sequestro di Tommaso Onofri…

Ci sono, però, scarcerazioni che sono frutto di interventi legislativi, quindi di scelte politiche, come la liberazione anticipata speciale o gli indulti.

Con il ddl Giachetti ci sarà un “liberi tutti”?

Il testo che ho esaminato non prevede l’esclusione del beneficio per i mafiosi. E sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica. Ma sarebbero scarcerati anche altri detenuti pericolosi, senza nessuna valutazione sulla concreta pericolosità. Si assiste a una crescita esponenziale delle pene edittali da un lato e dall’altro a una sistematica demolizione degli effetti concreti della pena. La liberazione anticipata è stata trasformata in uno sconto di pena automatico, che prescinde dal cambiamento reale della persona. Una sorta di 6 politico che si accompagna all’autogestione delle carceri.

Da cosa dipende l’invivibilità che porta alle proteste violente o ai suicidi in questi ultimi dieci anni?

Da due fattori collegati: avere abbandonato il carcere all’autogestione dei detenuti, o meglio, alla gestione dei capi bastone, aprendo le celle, e la rinuncia dello Stato al prendersi cura dei reclusi. L’autogestione ha prodotto sofferenza negli stessi detenuti, oltre che reati. Le statistiche ci dicono che si sono moltiplicati i casi di autolesionismo e di suicidio e si sono intensificati i reati di ogni genere. In passato i penitenziari erano stazioni di controllo dei tossicodipendenti e cercavano di curarli con progetti ad hoc. Oggi le carceri, grazie all’autogestione degli spazi, sono diventate piazze di spaccio. I gruppi mafiosi si dividono il mercato e vendono potenzialmente a chiunque sia recluso la sostanza stupefacente. È evidente che così sfugge di mano il fenomeno dei suicidi.

Se la soluzione non è lo “svuotacarceri”, qual è la strada per avere carceri civili e sicurezza per i cittadini?

Il governo avrebbe facilità ad affrontare la questione partendo da un’analisi approfondita di come si sia potuto arrivare a questo disastro di mancanza di controllo delle carceri e di assistenza. E invece rinuncia all’analisi e subisce la pressione politica di chi vorrebbe risolvere il problema con indulti mascherati che farebbero uscire, come detto, anche personaggi pericolosi. La sicurezza è compromessa dal disagio della popolazione detenuta, che non dipende solo dal sovraffollamento, ma da una mancanza di equilibrio tra assistenza individuale, trattamento e sicurezza che può avvenire solo nel rispetto della legge.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

DOMANI NELL’AMBITO DI “VISIONI CITY FESTIVAL” NEL CASTELLO DUCALE DI SESSA AURUNCA ALLE ORE 20 E 30 IL MAGISTRATO CATELLO MARESCA E IL GIORNALISTA SALVATORE MINIERI PRESENTERANNO I LORO LIBRI “LO STATO VINCE SEMPRE” e “PANE E VELENO”  






DOMANI NELL’AMBITO DI

“VISIONI CITY FESTIVAL”

NEL CASTELLO DUCALE DI SESSA AURUNCA ALLE ORE 20 E 30

IL MAGISTRATO CATELLO MARESCA

E

IL GIORNALISTA SALVATORE MINIERI

PRESENTERANNO I LORO LIBRI

“LO STATO VINCE SEMPRE”

e

“PANE E VELENO”  

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Continua il successo di critica e di pubblico del romanzo autobiografico : “In paradiso si mangiano sfogliatelle” del magistrato Paolo Albano.






Continua il successo di critica e di pubblico del romanzo autobiografico : “In paradiso si mangiano sfogliatelle” del magistrato Paolo Albano.

 

Il senso della vita e il mistero della morte, se c’è differenza tra la realtà e il sogno, Dio che si incarna in esponenti della più varia e umile umanità, il tempo, il sogno, il destino e poi dialoghi surreali, freddure, boutade, controsensi, battute come in uno sketch, aforismi, spunti di riflessione e testi per la maggior parte brevi, brevissimi come Romanzo autobiografico che consta di una sola riga, «La mia vita è stata tutta un romanzo», o anche meno come Romanzo incompiuto che ha una sola sillaba («L’»): tutto questo materiale narrativo dà corpo alla struttura della raccolta di racconti In paradiso si mangiano sfogliatelle (Armando Curcio, pagine 292, euro 16,90) del magistrato Paolo Albano.
I personaggi sono portatori di un destino non immediatamente comprensibile, spesso inspiegabile, qualche volta immeritato. Un doganiere figlio di doganiere ha deciso di seguire le orme paterne ma, una volta chiuso il cerchio, riflette: «Non avrei mai immaginato che mi avrebbero mandato a lavorare qui, al confine tra la vita e la morte».
Uno scrittore di 96 anni comunica che sta finendo di scrivere il suo romanzo, quasi un milione di pagine, mancano solo poche migliaia di pagine e finalmente lo licenzia. Almeno così pare, perché subito dopo aggiunge che si tratta di una trilogia, mancano gli altri due romanzi, sterminati quanto il primo, per completare l’opera. Un uomo solo si racconta sempre le stesse barzellette e alla fine scoppia a ridere fingendo di aver dimenticato il finale. Un salutista segue una dieta rigida, non si permette mai uno sgarro, sta attento all’alimentazione e a seguire il suo ritmo circadiano, si pavoneggia con i figli assicurando che in questo modo camperà cent’anni senza mai un acciacco. Una mattina esce di casa per andare in farmacia a comprare l’ennesimo beverone di integratori. Attraversa sulle strisce pedonali e un camion lo investe.
E, ancora: un aspirante suicida si salva perché è prima di tutto un cittadino onesto, e poco prima del gesto insano si ricorda che non ha pagato la tassa di circolazione. Un tizio nella vita privata è buono come il pane, dolce, paziente, accomodante, dal sorriso mite, sempre disponibile con i figli, uno dei quali un giorno torna a casa e vede il padre stanco. «Che ti è successo?». «Figliolo in un solo giorno ho dovuto giustiziarne tre». Di mestiere fa il boia. Riflette il becchino: «E pensare che è una vita che la morte mi dà di che vivere».
L’autore gioca con le parole e con le storie, immaginando personaggi anomali come il Babbo Natale killer e l’avaro che si suicida sulla soglia del cimitero per far risparmiare le spese del trasporto ai parenti. Il fondamento della raccolta sta nella leggerezza, quella che è messa in evidenza in particolare nell’ultima storia con protagonista un pasticciere napoletano appena arrivato in paradiso. Lo segue la scia di profumo delle sfogliatelle che stava infornando prima di passare a miglior vita e allora intorno a lui si raduna una folla di anime sante desiderose di afferrare quel buon profumo un’ultima volta. Il paradiso, in terra e in cielo, è fatto di piccoli piaceri.

FONTE: di Ugo Cundari da

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Martedì 4 giugno, a Roma, nella Sala Giulio Cesare (via Vittoria Colonna 11) dell’Università degli studi Guglielmo Marconi Associazione nazionale forense (Anf) e Unimarconi, prima Università digitale italiana, organizzano un incontro per analizzare e discutere il ddl governativo sulla separazione delle carriere: con Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale e  Giuseppe Santalucia, magistrato e presidente Anm






 

SEPARATI O DIVISI?

Associazione nazionale forense (Anf) e Unimarconi, prima Università digitale italiana, organizzano un incontro per analizzare e discutere il ddl governativo sulla separazione delle carriere.

Martedì 4 giugno, a Roma, nella Sala Giulio Cesare (via Vittoria Colonna 11) dell’Università degli studi Guglielmo Marconi, dialogheranno avvocatura, magistratura, dottrina giuridica e politica nell’ottica di avvicinare posizioni distanti fra loro e di comprendere i profili giuridici e costituzionali della questione.

Sarà un “dialogo aperto sulla separazione delle carriere tra avvocatura e magistratura”, inquadra l’evento Giampaolo Di Marco, segretario generale Anf. “E’ necessario confrontarsi per capire se è giunto il tempo della separazione o se è necessario che la stessa sia discussa insieme ad altri aspetti della Giustizia. Accademia, magistratura, avvocatura e politica possono e devono confrontarsi serenamente in maniera franca e garbata. La posta in gioco è molto alta e rendere la questione come mero scontro politico-elettorale non rende ‘Giustizia’ ad un tema estremamente delicato”, sottolinea Di Marco.

SAVE THE DATE

Martedì 4 giugno ore 16.00

Sala Giulio Cesare, via Vittoria Colonna, 11 (1°piano), Roma

Università degli Studi Guglielmo Marconi

 

“Separati o Divisi?” – Riflessioni sul ddl governativo sulla separazione delle carriere. Dialogo tra Avvocatura, Magistratura, Dottrina Giuridica e Politica

Introduce

Luigi Ludovici, avvocato, professore Associato di diritto processuale penale USGM

Modera

Giampaolo Di Marco, avvocato, Segretario Generale Associazione Nazionale Forense

Relatori

 Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale

– Giuseppe Santalucia, magistrato e presidente Anm

– Marco Lepri, consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma e presidente Anf Roma

– Pierantonio Zanettin, senatore FI

 Walter Verini, senatore Pd

FONTE: ufficio stampa – 3406288237 – 3346534322)

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

• Azione candida il magistrato Cuno Tarfusser, ma perde duecento militanti, che sono passati agli Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino






VENERDÌ 26 APRILE 2024
Clamoroso
Il 70% dei sex toys utilizzati nel mondo è fabbricato in Cina [Lamberti, Sta].In prima pagina
• Centomila persone in piazza, un ferito e dieci giovani fermati: questo è il bilancio del 25 aprile a Milano. Se Meloni condanna «tutti i totalitarismi», Mattarella parla di antifascismo come di un dovere

• Matteo Salvini ha annunciato la candidatura di Roberto Vannacci alle Europee. Furiosi i militanti del Nord

• Azione candida il magistrato Cuno Tarfusser, ma perde duecento militanti, che sono passati agli Stati Uniti d’Europa di Renzi e Bonino

• In Rai il caos è totale. Il 6 maggio i giornalisti dell’Usigrai saranno in sciopero contro «l’utilizzo della rete come megafono del governo», ma non si fermeranno quelli dell’Unirai (il sindacato di destra). Dopo il caso Scurati, scoppiano quelli di Edi Rama, che ha attaccato Report, e del conduttore di Radio anch’io Giorgio Zanchini, messo sotto accusa per aver chiesto alla senatrice Ester Mieli se fosse ebrea. Unica buona notizia, il ritorno di Piero Chiambretti
• La Corte Suprema dello Stato di New York ha revocato la condanna a 23 anni di reclusione di Harvey Weinstein per reati sessuali. L’ex magnate però resta in carcere. Deve scontrare 16 anni per uno stupro a Los Angeles
• Chiara Ferragni cerca soci per far fronte alle perdite dovute allo scandalo del pandoro. Pensa alla Vam Investment di Francesco Trapani o alla Nessifashion di Marco Bizzarri
• Venezia s’è riempita anche con il ticket d’ingresso da 5 euro. Ieri si sono registrati 113 mila visitatori, di cui 15 mila paganti
• Alla Sorbona di Parigi Macron parla della necessità di una difesa europea: «La nostra Europa oggi può morire».
• Nella notte il segretario Usa Antony Bliken è stato ricevuto a Pechino dal suo omologo cinese Wang Yi
• Washington, con una lettera sottoscritta dai rappresentanti di 18 Paesi, ha chiesto il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas. Dall’organizzazione terroristica palestinese si dicono disponibili ad accettare la soluzione dei due Stati, in cambio di una tregua di cinque anni, senza però rinunciare al «diritto storico su tutte le terre palestinesi»
• La procura di Madrid ha chiesto l’archiviazione per Begoña Gómez. La first lady spagnola era stata accusata di favoriva aziende private che hanno ricevuto fondi pubblici. Difficile che Pedro Sánchez si dimetta
• Toomaj Salehi, rapper iraniano, è stato condannato a morte perché, con le sue canzoni, infiamma i cuori dei giovani
• È iniziato alla Corte Suprema Usa il processo per l’immunità presidenziale rivendicata da Donald Trump nel processo federale per l’assalto a Capitol Hill
• La Cassazione ha confermato per Alfredo Cospito la condanna a 23 anni di reclusione per l’attentato alla Scuola allievi ufficiali dell’Arma di Fossano
• La Roma ha battuto l’Udinese 2 a 1. Lo ha fatto al 5’ di recupero della partita sospesa il 14 aprile per il malore di N’Dicka
• Al Masters 1000 di Madrid Lorenzo Sonego ha battuto Richard Gasquet. Domani affronterà Jannik Sinner. Facile il debutto per Rafa Nadal che ha sconfitto Ulises Blanch, americano di 16 anni
• Sono morti il regista francese de La classe Laurent Cantet, il Neil Armstrong siriano Muhammed Faris, l’attrice e produttrice Vera Pescarolo, i gemelli siamesi Lori e George Schappell e lo storico delle città Vittorio Franchetti Pardo. Morta anche Mirella Cerini, sindaco di Castellanza (Varese) stroncata da un infarto subito dopo le celebrazioni del 25 aprile

Titoli
Corriere della Sera: Mattarella: unità nell’antifascismo
la Repubblica: «L‘antifascismo è un dovere»
La Stampa: «Tutti uniti sull’antifascismo»
Il Sole 24 Ore: Male Pil e inflazione Usa, Borse giù
Avvenire: La festa di tutti, o quasi
Il Messaggero: Ministeri, ecco i tagli di spesa
Il Giornale: L’Italia dei due 25 aprile
Qn: Liberazione, centomila al corteo di Milano
Il Fatto: Due Parenti d’Italia / e tanti impresentabili
Libero: 25 aprile, il giorno dell’odio
La Verità: La sinistra sbatte sul 25 aprile
Il Mattino: «Antifascismo, unità doverosa»
il Quotidiano del Sud: Autonomia, il grande imbroglio
il manifesto: Irresistibile
Domani: La destra disonora la Liberazione / Mattarella e la lezione sulla libertà

IN TERZA PAGINA
Massimo Gaggi racconta la solitudine delle persone con Mc Donald’s. «Quando si ama la vita, non si legge», dice Houellebeq. Aldo Grasso parla dell’Italia dei musicarelli
IN QUARTA PAGINA
Fausto Bertinotti ricorda la durissima vertenza sindacale con la Fiat del 1980: «Lì sì che ci fu pathos. Lì terminò la storia della sinistra italiana del dopoguerra, il 14 ottobre del 1980». Un’intervista di Francesco Verderami

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

UN MAGISTRATO DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE L’AVVOCATO CHE HA DIFESO LA MOGLIE NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE/ IL CONSEGUENTE RINVIO A GIUDIZIO ? CANE NON MORDE CANE -INTANTO VI E’ DA EVIDENZIARE CHE IL CONSIGLIO DELL’ORDINE PUR CONOSCENDO LA VICENDA E’ IN SILENZIO E MENOMALE CHE ESISTE UNA CAMERA CIVILE CON UN PRESIDENTE NON COMPROMESSO E CHE NON SI CALA LE BRACHE AI MAGISTRATI E NON E’ UN LECCHINO COME TANTI AZZAGARBUGLI CHE INFESTONO L’ORDINE PROFESSIONALE






UN MAGISTRATO DENUNCIA PER DIFFAMAZIONE L’AVVOCATO CHE HA DIFESO LA MOGLIE NELLA CAUSA DI SEPARAZIONE/ IL CONSEGUENTE RINVIO A GIUDIZIO ? CANE NON MORDE CANE -INTANTO VI E’ DA EVIDENZIARE CHE IL CONSIGLIO DELL’ORDINE PUR CONOSCENDO LA VICENDA E’ IN SILENZIO E MENOMALE CHE ESISTE UNA CAMERA CIVILE CON UN PRESIDENTE NON COMPROMESSO E CHE NON SI CALA LE BRACHE AI MAGISTRATI E NON E’ UN LECCHINO COME TANTI AZZAGARBUGLI CHE INFESTONO L’ORDINE PROFESSIONALE.

CASERTA: AVVOCATO A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE A UN MAGISTRATO =
ADN0065 7 CRO 0 ADN CGI NAZ CASERTA: AVVOCATO A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE A UN MAGISTRATO = La Camera Civile: “Fatto grave, mortificato ruolo e diritto alla difesa” Caserta , 22 mar. – (Adnkronos) – Difende l’ex moglie di un magistrato nel giudizio di separazione e divorzio, ma finisce a processo per diffamazione al giudice. Un lungo documento a firma della Camera Civile di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) denuncia che “è stato mortificato il diritto di esercizio di difesa e il ruolo ed il prestigio della figura dell’Avvocato”. Secondo quanto si apprende, protagonista della vicenda è l’avvocato Michele Di Francesco, che nei mesi scorsi aveva rappresentato la difesa di una donna nella causa di separazione da un magistrato che era in servizio proprio a Santa Maria Capua Vetere. Al termine del giudizio, il legale si è trovato rinviato a giudizio per diffamazione dal Giudice di Pace sammaritano proprio in virtù di quanto accaduto durante quella separazione, dopo che il magistrato aveva presentato denuncia per “le eccezioni formulate nel giudizio civile di separazione e divorzio, spiegate nelle memorie e negli scritti difensivi prodotte nell’interesse della propria assistita, per altro ritenute correttamente dal Tribunale non offensive, perchè rientranti nell’alveo della continenza del diritto di difesa esercitato dall’avvocato”. “Le accuse mosse da un ex coniuge (magistrato) all’avvocato Di Francesco – si legge nel documento della Camera Civile – sono fondate su affermazioni circa la legittimità dell’utilizzabilità e delle modalità di reperimento di alcune registrazioni e foto depositate nel giudizio civile di separazione e poi di divorzio per provare l’addebito a carico dell’altro coniuge”. Secondo i civilisti di Santa Maria Capua Vetere questa denuncia costituisce “sotto il profilo etico-professionale una profonda lesione per la dignità dello stimato Collega”. Utilizzare l’ordinamento giuridico come deterrente – si legge nel documento – è un evidente segno della “mortificazione del diritto di difesa che si traduce nello sfregio al ruolo dell’avvocato”. Per tale ragione la Camera Civile chiede “che le massime Istituzioni del Foro Samaritano intervengano in relazione allo spiacevolissimo episodio che ha investito l’avvocato Michele Di Francesco” manifestando “la più ampia vicinanza e solidarietà al Collega per l’ingiusto rinvio a giudizio”.

(Das/Adnkronos) ISSN 2465 – 1222 22-MAR-24 08:32 NNNN

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Al Villaggio dei Ragazzi lezione di legalità con il Magistrato Catello Maresca

In vista della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che sarà celebrata il 21 marzo p.v., si è tenuto nella bella cornice della sala Chollet del Villaggio dei Ragazzi, un convegno sui temi della legalità e della lotta alla criminalità che ha visto la partecipazione, in qualità di relatori, del Dott. Catello Maresca, politico e già Magistrato – membro del pool che nel 2011 catturò il boss dei Casalesi Michele Zagaria – e del giornalista e scrittore Paolo Miggiano, entrambi noti per il lungo e incessante impegno antimafia. Ospite d’eccezione per la testimonianza di vita personale resa il Dott. Franco La Torre, figlio del compianto onorevole Pio, promotore della legge sul reato di associazione mafiosa e sulla confisca dei loro beni, che nel 1982 pagò il prezzo più alto, quello della vita, per la ferma ed incessante lotta in difesa della legalità. Di fronte ad una ricca platea di studenti e Docenti sono stati molti i temi cruciali della lotta alla criminalità mafiosa affrontati con un excursus sui fatti e le vicende relative alla prima guerra dello Stato alle cosche, fino agli attentati del 1990, alla morte dei Magistrati Falcone e Borsellino in quella che è stata definita “l’ultima stagione”, la più cruenta, delle stragi di mafia e alla cattura dei boss Zagaria e Matteo Messina Denaro. L’evento, moderato e coordinato dal Prof. Antonio Centore, che ha visto un’attiva ed interessata partecipazione dei ragazzi, supportati, per l’occasione, dalle Docenti Maria Fulgeri, si è inserito nel filone delle iniziative che il “Villaggio” promuove già dal 2015 con lo scopo di rafforzare l’incontro tra Istituzioni e studenti per accrescere nei ragazzi la cultura del rispetto delle regole. A fare gli onori di casa, l’Avv. Antonio Caradonna, Commissario straordinario della Fondazione che dopo la consegna di una targa e di un gagliardetto del Villaggio ai convenuti in segno di stima ed amicizia, a margine dell’incontro, ha dichiarato: “Il convegno di oggi, con gli eccellenti ospiti che hanno voluto onorarci della loro prestigiosa presenza, arricchisce ulteriormente l’ambizioso progetto del Villaggio finalizzato all’educazione alla legalità e al rafforzamento dell’educazione civica nelle Scuole dell’Ente e ci sprona a continuare con sempre maggiore impegno anche per il futuro”. Tra gli altri, presenti in sala il Maggiore Massimo Esposito, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Maddaloni e il mondo dell’associazionismo calatino.

Condividi questo articolo qui:

(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Oggi 9 gennaio alle ore 10:00, sarà nuovamente ospite del Liceo “Manzoni” di Caserta  il magistrato Catello Maresca






Oggi 9 gennaio alle ore 10:00, sarà nuovamente ospite del Liceo “Manzoni” di Caserta  il magistrato Catello Maresca, figura di spicco nella lotta contro la criminalità organizzata. In questa occasione, presenterà il suo ultimo libro dal titolo “Lo Stato vince sempre”, che approfondisce tematiche rilevanti per il nostro Paese, legate all’arresto del boss del clan dei casalesi Michele Zagaria, offrendo una prospettiva unica sulla giustizia e sull’impegno necessario per garantirla.

L’appuntamento s’inserisce nel calendario di eventi promossi in collaborazione con l’Associazione U.N.I.C.A. e finalizzati alla diffusione della cultura Antimafia fra i giovani. A fare gli onori di casa e ad aprire i lavori il D.S. Adele Vairo; l’incontro – il cui coordinamento organizzativo è affidato alla Professoressa Lidia Mesolella – sarà moderato dal Giornalista e Scrittore Salvatore Minieri.

“Lo Stato vince sempre” si configura come un racconto coinvolgente che, attraverso la storia di un’operazione di polizia di successo, intende trasmettere un messaggio importante: la mafia può essere sconfitta, ma solo se lo Stato è forte e unito e se la società civile si impegna a diffondere la cultura della legalità. Il ricavato delle vendite del libro verrà interamente devoluto ad U.N.I.C.A. (Associazione, peraltro, impegnata anche sul fronte della prevenzione della dispersione scolastica e del bullismo, nonché nel contrasto della povertà Educativa), a sostegno delle sue attività volte alla divulgazione della cultura antimafia.

Catello Maresca ha più volte sottolineato l’importanza di promuovere la cultura antimafia anche nelle scuole, considerandole un contesto essenziale per la formazione di “anticorpi culturali e sociali contro la malattia mafiosa”. Pertanto, la sua presenza presso il Liceo “Manzoni” rappresenta un’opportunità unica per gli studenti di confrontarsi con una figura di rilievo nel panorama giudiziario italiano.

“Crediamo che sia fondamentale sensibilizzare i giovani alla lotta alla mafia, perché sono loro il futuro della nostra società. Per questo motivo, abbiamo voluto offrire ai nostri studenti l’opportunità di incontrare un magistrato di grande esperienza e di ascoltare la sua testimonianza diretta”, ha dichiarato il Dirigente Scolastico Adele Vairo.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Il magistrato Ardita: “Con la riforma Cartabia e il bavaglio ai giornalisti arretramento grave e inaccettabile nella lotta alla mafia”






MAFIE

Il magistrato Ardita: “Con la riforma Cartabia e il bavaglio ai giornalisti arretramento grave e inaccettabile nella lotta alla mafia”

Il magistrato Ardita: “Con la riforma Cartabia e il bavaglio ai giornalisti arretramento grave e inaccettabile nella lotta alla mafia”

Da una parte si registra il ritorno in libertà di numerosi boss di Cosa nostra, condannati anche per omicidio. Dall’altra c’è un arretramento negli strumenti di contrasto alle associazioni criminali. Un ritorno indietro “molto grave e per certi versi inaccettabile“. È questa l’allerta lanciata da Sebastiano Ardita, procuratore aggiunto di Catania, durante la serata in ricordo del giornalista Pippo Fava, ucciso da Cosa nostra esattamente 40 anni fa, cioè il 5 gennaio del 1984.

“Vedo una condizione profondamente diversa rispetto a 40 anni. Mentre la criminalità organizzata ha calibrato il proprio approccio rispetto ai propri interessi, dall’altra parte – dalla parte delle istituzioni – non vedo una risposta complessiva che ha memoria di quello che è accaduto”, ha detto Ardita, parlando al fianco di Claudio Fava, ex presidente della commissione Antimafia dell’Assemblea regionale siciliana.

Il magistrato Ardita: “Con la riforma Cartabia e il bavaglio ai giornalisti arretramento grave e inaccettabile nella lotta alla mafia”
0 seconds of 3 minutes, 58 secondsVolume 90%

Video Fondazione Giuseppe Fava

Il magistrato ha poi citato la riforma del processo penale della guardasigilli Marta Cartabia, approvata dal governo di Mario Draghi: “Vedo un ritorno indietro molto grave e per certi versi inaccettabile. La riforma Cartabia fa arretrare in maniera incredibile qualunque modello di efficienza e di contrasto alla criminalità organizzata. Addirittura prevede un meccanismo per velicizzare i processi che li fa decadere se non si concludono in un certo lasso di tempo”, ha detto il procuratore aggiunto di Catania. Che poi ha anche criticato la legge bavaglio, cioè il provvedimento recentemente approvato dalla Camera dalla maggioranza di centrodestra, da Azione e Italia viva, che vieta la pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare: “Siamo nella fase in cui scompaiono le notizie che riguardano i fatti processuali dai giornali”, ha aggiunto Ardita.

“Tutto questo – ha proseguito il pm antimafia – mi preoccupa perché i fenomeni mafiosi sono fenomeni che riguardano la società nei quali i ricorsi storici sono la regola. Quindi noi rischiamo di tornare agli anni ’80 sul piano della forza militare di Cosa nostra e dall’altra parte trovarci non impreparati ma di più, depotenziati, scomparsi, senza notizie, senza conoscenza dei fatti della criminalità“.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

• Il Qatargate rischia di finire in una bolla di sapone. Gli atti eseguiti del magistrato Michel Claise, che s’è dimesso per conflitto di interessi, potrebbero essere considerati nulli





MERCOLEDì 20 SETTEMBRE 2023
Clamoroso
Tracce di terreno messicano si sono trovate nelle pendici del Vesuvio (vedi l’articolo di Arnaldo Benini in Quarta Pagina).In prima pagina
• Si sono aggravate le condizioni di salute di Giorgio Napolitano. Il presidente emerito, 98 anni, è ricoverato in fin di vita in una clinica romana
• Il Consiglio Ue ha dato il via libera alle modifiche apportate dall’Italia agli obiettivi per la richiesta della quarta rata del Pnrr
• Giorgetti fa il punto sulla manovra. Dice che l’aumento dei tassi porterà via 14-15 miliardi. Non teme le richieste dei partiti e dei ministri perché «alla fine si tira una riga e i conti devono quadrare»
• La Francia rinforza i controlli alla frontiera con l’Italia. A Lampedusa ci sono ancora 1.800 migranti
• Ryanair vince la battaglia sul caro voli. Il ministero delle imprese fa sparire i tetti alle tariffe e affida la vigilanza all’Antitrust
• All’Onu Biden ha parlato della riforma della Banca mondiale, di clima e di Ucraina. Zelens’kyj ha elencato tutti i crimini della Russia e ha ringraziato (quasi) tutti per la solidarietà. Intanto Xi e Putin hanno annunciato un nuovo incontro, a fine ottobre, per la Via della Seta
• L’attacco al mercato di Kostjantynivka, in cui sono morte 16 persone, non era opera dei russi. Il missile fu lanciato per errore dagli ucraini
• In Libia scoppiano le proteste. I manifestanti hanno dato fuoco alla casa dell’ex sindaco di Derna perché non aveva fatto la manutenzione alle dighe crollate. Intanto Haftar caccia i giornalisti
• L’Azerbaigian è tornato ad attaccare il Nagorno Karabakh. Trai 25 morti, due civili e un bambino

• Il Qatargate rischia di finire in una bolla di sapone. Gli atti eseguiti del magistrato Michel Claise, che s’è dimesso per conflitto di interessi, potrebbero essere considerati nulli

• L’omicidio del leader sikh Hardeep Singh Nijjar apre un incidente diplomatico tra India e Canada

• Polemiche perché nella sua trasmissione su Radiouno Marcello Foa ha invitato un medico no-vax sospeso. L’ad Rai Roberto Sergio chiede una puntata riparatrice
• «Le chiedo gentilmente di non sgridarmi. Io pensavo che il latte nel biberon che le avevo lasciato in casa bastasse». Si è difesa così davanti alla Corte d’Assise di Milano Alessia Pifferi, la mamma di 37 anni che nel luglio del 2022 lasciò morire di stanti la piccola Diana
• Anche Oscar Del Do, il pilota delle Frecce Tricolori precipitato, ipotizza un impatto con gli uccelli come causa dello schianto

• Ubaldo Manuali, netturbino che narcotizzava le sue vittime per poi stuprarle e postare i video sui social, è ai domiciliari

• Amanda Knox torna in tribunale per chiedere l’annullamento della condanna a tre anni per calunnia nei confronti di Patrick Lumumba

• Il cantante Marilyn Manson è stato condannato ai lavori socialmente utili per aver sputato e smocciolato sulla videomaker Susan Fountain

• È morto il filosofo del pensiero debole Gianni Vattimo. Aveva 87 anni.
• Morto anche il regista Felice Farina. Da ultimo aveva girato Patria, dal libro di Enrico Deaglio, e Conversazioni atomiche
• Nella prima giornata di Champions League la Lazio pareggia 1 a 1 contro l’Atletico Madrid grazie a un gol al 95’ del portiere Ivan Provedel. Milan-Newcastle è finita 0 a 0

Titoli
Corriere della Sera: Parigi, militari al confine
la Repubblica: La rivolta dei governatori
La Stampa: Migranti, la rivolta dei governatori
Il Sole 24 Ore: Allarme fallimenti: industria +5,2%
Avvenire: Difendere le democrazie
Il Messaggero: Pensioni, anticipo per le donne
Il Giornale: Chi lavora contro l’Italia
Qn: Nuovi centri di rimpatrio è già scontro
Il Fatto: Non le credono neppure le Regioni
Libero: «Dobbiamo chiudere il Mediterraneo»
La Verità: Sui migranti imitiamo l’Australia
Il Mattino: Donne, pensione anticipata
il Quotidiano del Sud: Mal comune non è mezzo gaudio
il manifesto: Recordman
Domani: Crosetto stretto tra Meloni e i generali / Sui Cpr i dubbi di sindaci ed esercito

IN TERZA PAGINA

La natura spietata (M. Feltri)
Le mani sporche dell’occidente (Tabarelli)
Il patriottismo caramelloso e amichevole da tg (Serra)
Anche i cocktail nel mirino degli ecologisti (Hansen)

IN QUARTA PAGINA

ULTIME SULLA SESTA ESTINZIONE
Telmo Pievani intervista Niles Eldredge

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

SE L’IMPUTATO ARRESTATO VIENE ASSOLTO IL MAGISTRATO DOVRA’ ESSERE LICENZIATO





 

GIUSTIZIA & IMPUNITÀ

Giudici e pm rischieranno il posto in base all’esito dei provvedimenti: la bozza di Nordio realizza i piani “punitivi” di Cartabia e Costa

Giudici e pm rischieranno il posto in base all’esito dei provvedimenti: la bozza di Nordio realizza i piani “punitivi” di Cartabia e Costa

Valutazione dei magistrati basata sulla conferma (o meno) dei loro provvedimenti, voto degli avvocati sulla loro professionalità, stretta sui fuori ruolo collocati nei ministeri e negli altri enti pubblici. La bozza di decreto attuativo della riforma dell’ordinamento giudiziario, partorita da un gruppo di lavoro di 26 esperti nominato dal ministro della Giustizia Carlo Nordio, conferma l’impianto “punitivo” della delega approvata dal Parlamento a giugno 2022, su input dell’ex Guardasigilli Marta Cartabia. In particolare per quanto riguarda il “fascicolo per la valutazione del magistrato“, una nuova sezione del fascicolo personale di giudici e pm istituito presso il Consiglio superiore della magistratura, nella quale saranno inseriti dati e documenti necessari per valutare “il complesso dell’attività svolta, compresa quella di natura cautelare”, “la tempestività nell’adozione dei provvedimenti”, “la sussistenza di gravi anomalie in relazione all’esito degli atti e dei provvedimenti nelle fasi o nei gradi successivi“. Il documento dovrà essere tenuto in considerazione dal Csm nel compilare le valutazioni di professionalità, a cui tutti i magistrati sono sottoposti a intervalli regolari per garantirne l’idoneità lavorativa: con due valutazioni negative di fila, infatti, la radiazione è automatica. L’introduzione del fascicolo nel disegno di legge delega è frutto dell’approvazione di un emendamento presentato da Enrico Costa, deputato di Azione noto per le sue iniziative anti-pm, ed è una delle principali ragioni che spinsero l’Anm (il sindacato dei magistrati) a indire una giornata di sciopero.

Secondo le toghe, infatti, l’effetto sarà quello di “burocratizzare la magistratura, di gerarchizzare i singoli magistrati, di renderli attenti soltanto ai numeri e alle statistiche piuttosto che a rendere giustizia“, come diceva in un’intervista al Fatto il pm antimafia Nino Di Matteo. Avvertendo sui rischi: “Il pm sarà disincentivato a condurre indagini che portano alla celebrazione di processi il cui esito non è scontato. Il pm perfetto sarà quello che si limiterà a esercitare l’azione penale nei casi di assoluta evidenza della prova, magari solo nei casi di flagranza del reato o confessione del reo”. Il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, pronosticava che la riforma avrebbe prodotto “una coltre di conformismo giudiziario: giurisprudenza sclerotizzata, magistrati impauriti per evitare guai di carriera. Sai qual è l’orientamento della corte d’Appello? Fai una sentenza che piacerà. Conosci la giurisprudenza della Cassazione? Ti adegui. E ti costruisci un fascicolo immacolato”. Su questo aspetto per la verità la bozza prova a scongiurare il rischio, precisando che il rigetto delle richieste di un pm o la riforma delle decisioni di un giudice sono “indice di grave anomalia” soltanto “ove assumano (…) carattere di marcata preponderanza e di frequenza rispetto al complesso degli affari definiti dal magistrato”; e che in ogni caso non costituiscono gravi anomalie “la riforma del provvedimento o il rigetto della richiesta determinata dalla decisione del magistrato motivata in difformità dal consolidato orientamento giurisprudenziale, che pure abbia dimostrato di conoscere e col quale si sia confrontato”. Una postilla che fa imbestialire Costa: “Bisognerà sballare almeno sessanta processi su cento”, si sfoga col Dubbio, denunciando un tentativo di “neutralizzare gli effetti della riforma”.

Per il resto, la bozza dello schema di decreto legislativo introduce – confermando il contenuto della delega – il voto degli avvocati nei Consigli giudiziari, gli organi ausiliari locali nel Csm, sui pareri che vengono trasmessi a Roma per fondare le valutazioni di professionalità dei magistrati: per esprimerlo basterà che il Consiglio dell’Ordine del foro locale abbia fatto una segnalazione formale di “fatti specifici, positivi o negativi, incidenti sulla professionalità del magistrato in valutazione”. Anche su questo aspetto le toghe avevano lanciato l’allarme: quello stesso avvocato che al mattino ha “difeso il suo assistito in un processo di omicidio o strage, il pomeriggio, al Consiglio giudiziario” verrebbe chiamato “a rendere il parere per la valutazione di professionalità di chi ha rappresentato l’accusa in quel processo o di chi ha emesso la sentenza“, avvertiva Di Matteo in audizione di fronte alla Commissione Giustizia del Senato. Infine, il testo riduce da 200 a 180 il numero massimo dei magistrati ordinari che possono ricoprire incarichi fuori ruolo nello stesso momento e porta da dieci a sette anni il periodo di tempo massimo in cui è possibile essere collocati fuori ruolo. Lo schema di decreto legislativo ora dovrà essere approvato da uno dei prossimi Consigli dei ministri, dopodiché dovrà essere trasmesso alle Camere per il parere obbligatorio prima dell’approvazione definitiva. La delega dovrà essere esercitata entro il 31 dicembre 2023: la scadenza originaria, fissata al 30 giugno, era stata posticipata di sei mesi su richiesta di Nordio.

FONTE:

 

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

un magistrato che fa queste affermazioni, non solo illogiche, improprie e inopportune, ma pure confuse e sconclusionate, anche se poi afferma di non averne concordato la pubblicazione con il giornalista, può continuare a dirigere una Procura della Repubblica Al Csm e al Procuratore Generale della Cassazione l’ovvia e urgente risposta.





L’atroce delitto di Rovereto e le incredibili parole della pm

DI ANTONIO ESPOSITO

13 AGOSTO 2023

Viviana Del Tedesco, procuratore capo di Rovereto, ha reso dichiarazioni a un giornalista della Veritàsull’omicidio della 61enne Iris Setti, massacrata con calci, pugni e pietre, dal 37enne Chukwuka Nweke, un senza fissa dimora noto alle forze dell’ordine. L’uomo era infatti considerato pericoloso, incline alla violenza e in più occasioni aveva seminato panico aggredendo passanti e resistendo all’arresto, danneggiato autoveicoli, minacciato e picchiato i familiari che ne avevano denunciato la pericolosità e temevano per la loro vita; era quindi stato arrestato più volte, anche per il possesso di 56 dosi di eroina. Ciononostante era gravato della sola misura, sostanzialmente inutile, dell’obbligo di firma, quindi libero di circolare. Ecco, in sintesi, le dichiarazioni della magistrata (definite dalla giunta distrettuale dell’Anm del Trentino “discutibili e inopportune”). Del Tedesco: a) elogia “la puntualità nel firmare” di questo “galantuomo”, elevandolo sotto tale profilo, a modello (“se gli studenti di oggi fossero così puntuali a scuola saremmo a cavallo”); b) giustifica l’inottemperanza all’obbligo di firma perché “era andato a fare la spesa” (!!); c) definisce le critiche dei giornalisti, sul fatto che il pericoloso soggetto fosse libero di circolare, “cazzate che non si scrivono, ok!”; d) esalta la prestanza fisica “spettacolare” del nigeriano, “che doveva andare a fare le olimpiadi o i mondiali di pugilato” e, quindi, “si allenava nel parco e poi non so che cosa sia successo” (è successo solo che ha ucciso la povera Iris, del tutto indifesa di fronte a quell’uomo “fisicamente spettacolare”); e) aggiunge affermazioni sconclusionate: “Io lo vedevo sempre… perché poi abito là… Adesso tutti dicono, ma io non ho visto nessuno, si allenava, adesso parlano tutti di quelle robe nei parchi”; f) conclude con dichiarazioni confuse e incomprensibili sul possesso delle dosi di eroina e di hashish: “Che poi la droga, quella roba lì, bisogna vedere, è vero, non è vero… si fa il nome, poi bisogna vedere… dai manager ai bancari, tutti” (l’unico concetto comprensibile è che, secondo lei, il possesso di dosi di eroina “in Olanda non è nemmeno considerato reato”. Ma che cosa c’entri l’Olanda non è dato sapere). Perla finale: “Se l’avessi messo dentro, allora sì che mi avrebbero contestato un abuso di ufficio”. Ogni ulteriore commento sarebbe superfluo, ma una domanda si impone: un magistrato che fa queste affermazioni, non solo illogiche, improprie e inopportune, ma pure confuse e sconclusionate, anche se poi afferma di non averne concordato la pubblicazione con il giornalista, può continuare a dirigere una Procura della Repubblica Al Csm e al Procuratore Generale della Cassazione l’ovvia e urgente risposta.

FONTE:

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

PRESSO L’ACCOGLIENTE SEDE DELL”EDITORE TERRE BLU”   DI CASERTA IERI,  VENERDI 23 GIUGNO,  UN SUCCESSO DI CRITICA E DI PUBBLICO ALLA “PRIMA” DEL LIBRO DEL MAGISTRATO PAOLO ALBANO “IN PARADISO SI MANGIANO LE SFOGLIATELLE”.





 

PRESSO L’ACCOGLIENTE SEDE DELL”EDITORE TERRE BLU”   DI CASERTA IERI,  VENERDI 23 GIUGNO,  UN SUCCESSO DI CRITICA E DI PUBBLICO ALLA “PRIMA” DEL LIBRO DEL MAGISTRATO PAOLO ALBANO “IN PARADISO SI MANGIANO LE SFOGLIATELLE”. SONO INTERVENUTI OLTRE, OLTRE ALLE PERSONE CHE CONTANO DELLA CASERTA BENER, ANCHE IL MAGISTRATO ANDREA DELLA SELVA  E LAS PROF.SSA ANNA MARIA RUFINO CHE HANNO ILLUSTRATO L’ULTIMA FATICA LETTERTARIA DI ALBANO ( NON NUOVO ALL’APPROCCIO LETTERARIO AVENDO PUBBLICATO IN PASSATO UN INTERESSANTE SPACCATO SULLA STRAGE DI CAIAZZO PORTANDO IL SUO PERSONALE CONTRIBUTO QUANDO E’ STATO UN PILASTRO DELLA PUBBLIOCA ACCUSA IN QUALITA’ DI PUBBLICO MINISTERO ALLE ASSISI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE. DUE MAGISTRATI CHE ENTRAMBI IMPEGNATI IN FUYNZIONMI DIVERSER A SANTA MARIA HANNO LASCIATO UN RICORDO POSITIVO DELLE LORO FUNZIONI SVOLTE CON COMPETENZA E SERIETA’. IL TUTTO NELL’AMBITO DELLA BELLA INIZIATIVA LETTERARIA “I LIBRI DI ACHILLE”,  IN COLLABORAZIONE DELLA LIBRARIA PACIFICO DI CASERTA.   IERI, ACHILLE CALLIPO,  OLTRE A FARE GLI ONORI DI CASA HA PORTATO ANCHE LE SFOGLIATELLE.

Nella foto il nostro direttore con i magistrati Albano e Della Selva

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Giustizia, il magistrato Curcio: “La riforma Nordio intasa il sistema, i cittadini sono senza tutele





Giustizia, il magistrato Curcio: “La riforma Nordio intasa il sistema, i cittadini sono senza tutele” (*)

IL PUBBLICO MINISTERO – “L’esecutivo dovrebbe fare norme per i 59 milioni di italiani non per omaggio a B. o ad altri”

DI VALERIA PACELLI 
17 GIUGNO 2023

Francesco Curcio è procuratore capo a Potenza. In passato ha lavorato alla Dna e prima ancora come sostituto alla Procura di Napoli. Ha investigato sulla P4, sul clan dei Casalesi, sulla compravendita dei senatori, inchiesta dalla quale Silvio Berlusconi ne è uscito grazie alla prescrizione. Per lui il comportamento del ministro Carlo Nordio, che ha definito inammissibili le critiche dei magistrati, “non è in linea con il sistema costituzionale”.

Nordio sostiene che “il magistrato non può criticare le leggi, come il politico le sentenze”.

Sono stupito che un ministro affermi che il diritto di critica e di opinione sia una “interferenza”. In un Paese democratico non si può privare il cittadino, qualsiasi cittadino, del diritto di esercitare il diritto di opinione e di critica, purché sia esercitato nei limiti della continenza. Mi sembra insomma un non senso: come dire che i virologi e i medici non potevano fare osservazioni sui provvedimenti che venivano presi dal governo durante la pandemia.

La nuova riforma penale interviene su molte norme del codice, a cominciare dall’abuso d’ufficio. Quali rischi si corrono con l’abolizione di questo reato?

Quello di oggi è solo il funerale dell’abuso d’ufficio. Con le riforme fatte in passato, l’ultima dal governo Conte, il reato era già morto. Porre un freno all’uso per finalità private e non istituzionali del potere pubblico però rimane una necessità. I politici raccolgono le doglianze dei loro colleghi, ma non considerano che, come dimostrano migliaia di denunce, i cittadini vogliono essere tutelati dagli abusi dell’autorità. Con l’abolizione del reato i cittadini sono rimasti senza tutele. Forse con le opportune correzioni si potrebbe ripristinare il vecchio ‘interesse privato in atti di ufficio’.

Con la riforma non potranno più essere trascritte le intercettazioni di terzi “salvo che risultino rilevanti ai fini delle indagini”. Non si rischia di togliere una prova al processo?

Trascrivere le intercettazioni di terzi solo se rilevanti per le indagini è un principio che vale già oggi. Il discrimine è tra le conversazioni che consentono di ricostruire il reato e quelle che servono a questo scopo. Non capisco la ragione della riforma su questo aspetto. Piuttosto in tema di intercettazioni credo ci dovremmo occupare di cose più serie come ad esempio le intercettazioni sulle nuove metodologie di comunicazione della criminalità organizzata. Ormai per telefono si parla poco: chi commette reati si serve di cripto chat che si appoggiano su server stranieri. Su questo non mi pare si faccia nulla.

La riforma prevede l’interrogatorio dell’indagato prima della misura cautelare. Ciò aumenta il pericolo di fuga

L’interrogatorio prima della misura non è una idea sbagliata. Il problema è che ora si creerà un sistema assurdo per cui un indagato viene prima interrogato, poi arrestato e poi entro dieci giorni c’è udienza al Tribunale del Riesame, che nei fatti duplicherà ciò che in precedenza è stato fatto. Il sistema così si intasa.

Ora non sarà più un solo gip a decidere sulla misura cautelare, ma un collegio di tre giudici. È una norma realmente applicabile?

No. A Potenza, ad esempio, non si può fare: ci sono 4 gip, se ne mettiamo 3 in un collegio si creeranno incompatibilità che non consentiranno di celebrare le successive fasi procedimentali.

Il pm non potrà più appellare le sentenze di proscioglimento. Questa norma verrà dichiarata incostituzionale così come avvenuto avvenuto nel 2006 con la legge Pecorella

Penso di sì. Quello che andava ripensato era tutto il meccanismo degli appelli, riducendoli per i reati meno gravi sia per i pm (che per la verità ne fanno pochi) sia per gli imputati. Si ridurrebbero le prescrizioni e avremmo finalmente una ragionevole durata del processo.

Nordio parlando della riforma ha detto che “è un tributo per la battaglia” di Berlusconi.

Il riferimento all’ex premier non mi è sembrato opportuno e pertinente. Il governo dovrebbe fare riforme che servono e soddisfano i 59 milioni di italiani e non in onore di questo o quel personaggio. Vivo o morto che sia.

FONTE:

(*) Il magistrato Francesco Curcio è molto conosciuto da noi. Fu il pm che nel 1998 sostenne l’accusa contro i finanzieri e gli agricoltori che erano accusati della truffa dell’Aima. Una inchiesta “tipo arresto di Enzo Tortora”, che fece il suoi flop innanzi al tribunale di Santa Maria Capua Vetere e poi in Corte di Appello. Molti pentiti di camorra furono ritenuti non attendibili e moltissimi funzionari, finanzieri ed imprenditori agricoli ( furono arrestati oltre 50 finanzieri che erano stati addetti ai centri di “scamazzo” della frutta, assessori regionali, funzionari, presidenti di cooperative: una grande retata per fare scena  )  furono quasi tutti assolti. Lo Stato ci ha rimesso milioni in rimborsi per “ingiuste detenzioni”. – Ferdinando Terlizzi

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Ambiente Cultura Legalità – la XXI edizione. Tra gli ospiti Dott. Carlo Guglielmo Izzo – già Magistrato di Cassazione

Il Dott. Carlo Guglielmo Izzo classe 1939; fonda lo Studio Legale Izzo nel 1996, dopo una lunga carriera di Magistrato ordinario presso il Tribunale e la Corte di Appello di Roma fino al grado di Presidente di Sezione della Suprema Corte di Cassazione.
Dal 1985 al 2000 ha ricoperto la carica di Vicepresidente della Commissione atti giuridici presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ha ricoperto per anni la carica di Presidente della Corte Federale della FIHP – Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio. È stato componente della Camera Arbitrale dello Sport presso il CONI.
Ha maturato esperienza pluridecennale nella materia del diritto delle persone e della famiglia, avendo presieduto per anni la relativa Sezione del Tribunale Ordinario di Roma. Come Avvocato, si occupa di tutte le questioni legate al diritto di famiglia, in particolare di separazioni e divorzi, protezione dei minori e degli incapaci e successioni ereditarie, mettendo la sua elevata competenza al servizio del cliente. È autore sull’argomento del testo “Separazione e Divorzio” (ed. Cacucci Editore).
È esperto in diritto sportivo, avendo ricoperto ruoli apicali in ambito federale e presso gli organi di giustizia del CONI. È autore dei testi “Diritto Sportivo” (ed. Utet) e “Lo Sport e il Diritto” (ed. Polistampa Firenze).
Ha maturato, come Avvocato, pluriennale esperienza in materia di diritto amministrativo e di diritto civile e, in particolare, in tutte le attività legate al diritto dell’informazione e della comunicazione, al diritto societario, al diritto commerciale e al diritto fallimentare. È esperto, altresì, in diritto penale, occupandosi in tale ambito di tutti i reati societari e di stampa.
Nel campo interdisciplinare del diritto dell’informazione, tratta in particolare questioni giuridiche attinenti alla disciplina della professione giornalistica, al settore dell’informazione, ai diritti della personalità, alla responsabilità del giornalista, al risarcimento dei danni da diffamazione a mezzo stampa.
È ideatore e autore, insieme al Giornalista Fabio Ranucci, del testo “Giornalista Italiano” (edito dal Centro di Documentazione Giornalisitica), collana dedicata alla formazione dei candidati all’esame di giornalista professionista.

L’Associazione Dea Sport ONLUS e la Caritas “Parrocchia San Secondino V.&C.” di Bellona (CE) sabato 6 maggio 2023, alle ore 17.00 in Piazza Giovanni XXIII, nella Sala cinema di Bellona, organizzano la XXI edizione della manifestazione
Ambiente Cultura Legalità
Interverranno:
Saluto – Don Francesco Zarrillo – Parroco di Bellona
Dott. Giovanni Sarcinella – Sindaco di Bellona
Ambiente – Col. Marco Antonucci – Comandante Carabinieri Forestale di Caserta
Cultura – Prof. Maurizio Zambardi – Presentazione XVI volume del libro Chi è? Tramandiamo ai posteri coloro che meritano essere ricordati
Legalità – Dott.ssa Antonella Bufano – Segretaria Generale Aggiunto Regionale della Campania, nonché Responsabile delle Pari Opportunità del Sindacato di Polizia COISP
Consegna Attestati conferiti dal Comitato dei Saggi
Presentano: Dott. Domenico Valeriani e Dott.ssa Angela Vitale, Giornalisti
Tra gli ospiti:
Signora Matilde Grasso – Vedova Eroe Emanuele Reali, Vice Brigadiere dei Carabinieri
Dott. Carlo Guglielmo Izzo – già Magistrato di Cassazione
Dott. Paolo Albano – già Procuratore della Repubblica
Prof.ssa Giuseppina Nugnes – Dirigente Scolastica Istituto Superiore Statale “Guglielmo Marconi” Giugliano in Campania (NA)
Dott. Giuseppe Raimondi – Segretario nazionale COISP Campania
Collaborano
Ricezione: Hostess Istituto ISISS “Ugo Foscolo” Turismo – Sparanise
Servizio d’ordine e assistenza alla manifestazione (supporto sanitario-antincendio): Associazione SOS Bellona Soccorso
Servizio fotografico – PH Fantasy Sabino – Bellona
Riprese video: Fusco Studios di Giuseppe Fusco – Bellona
Amplificazione e sottofondo musicale Nicola Parisi – Calvi Risorta
Scenografia: “La Gardenia” – Bellona
Buffet: preparato da Mario Giudicianni Bellona e curato dai Volontari Caritas Bellona
La manifestazione verrà trasmessa in diretta sulla pagina Facebook Dea Notizie a cura dell’Ing. Gianfranco Falco con la regia di Giuseppe Fusco
Sponsor
– Abbigliamento Margarito – Vitulazio;
– Autobella Ricambi e Noleggio auto – Bellona;
– Decò Giudicianni in Via Matteotti – Bellona;
– Emmemarket Decò Martino – Bellona e Pignataro Maggiore;
– La Masserie di Giuseppe Carusone – Bellona;
– Mangimi Fusco – Bellona;
– MGL Pubblicità di Mariano Migliaccio – Capua;
– Paolo Fasulo Parrucchiere – Bellona;
– Pizzeria Bella Napoli – Bellona;
– Pizzeria Bellavista – Bellona;
– Pizzeria Al Monticello – Bellona;
– Sporting World Aurilio – Vitulazio e Pignataro Maggiore.
Contatti: Tel. 0823 966764 – deasportonlus@gmail.com – deanotizie@pec.it

Condividi questo articolo qui:

(Fonte: DeaNotizie – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)