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l’attore

L’ATTORE SAMMARITANO FRANCESCO RUSSO COGLIE SUCCESSI IN OGNI DOVE






A interpretare il Duce uno fra i più apprezzati attori italiani, Luca Marinelli, vincitore del David di Donatello, del Nastro d’Argento, CO-PROTAGONISTA della serie Francesco Russo (Call My Agent – Italia, A classic horror story, Freaks Out), che interpreta Cesare Rossi.

Al romanzo bestseller di ANTONIO SCURATI vincitore del Premio Strega. Una serie in otto episodi prodotta da Sky Studios e da Lorenzo Mieli per The Apartment, società del gruppo Fremantle.

Anteprima mondiale, all’81esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per la serie Sky Original M. Il Figlio del Secolo.

Inoltre Francesco Russo –  oltre a questo progetto  –  ha girato una parte nell’ultimo film di Paolo Sorrentino “Parthenope” – Regia di Paolo Sorrentino e che  nell’inverno prox uscirà con il film DEDALUS di Gianluca Manzetti.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Roma, l’attore crea le sue intimità a confronto, la finale dello spettacolo teatrale

Ebbene sì, l’attore crea le sue intimità a confronto in occasione della finale dello spettacolo teatrale-cinematografico che avrà luogo il 24 maggio 2024 al Teatro Kopò nel quartiere Cinecittà.Oggetto della manifestazione sarà la nuova tecnica di recitazione ideata da Marta Gervasutti che porta gli attori del Collettivo Godot a presentarsi e duellarsi come protagonisti attivi dell’arte attoriale.
Va detto che da tre mesi il piccolo esercito di attori, che costituisce il Collettivo Godot, guidato dall’acting coach Marta Gervasutti, dà spettacolo a suon di duelli di monologhi al teatro Kopò nel quartiere Cinecittà Don Bosco, a Roma. Nel gruppo di artisti coinvolti è da segnalare anche la figura del noto attore e regista casertano Antonio Bonagura. Il 24 maggio, alle ore 20.30 si terrà la finalissima. I primi appuntamenti hanno ottenuto il tutto esaurito al piccolo teatro di periferia: un miracolo, in tempi di crisi dello spettacolo (ed in particolare del teatro). Ma “Intimità a Confronto”, questo il titolo dell’iniziativa, ha poco a che fare con la recitazione squisitamente teatrale. È una rivolta che nasce dal basso: quella degli attori italiani stanchi di sottostare a metodi di recitazione che prevedono il loro completo coinvolgimento emotivo nella recitazione, a cui preferiscono uno studio accurato dell’emozione e della sua espressione, senza dover mettere in gioco il proprio equilibrio psicoemotivo. Un metodo di recitazione nuovo, creato dall’acting coach Marta Gervasutti e nato per la recitazione cinematografica, divulgato attraverso il manuale “L’Attorte Crea”. Questo spettacolo prevede che la performance cinematografica sposi quella teatrale: gli attori reciteranno i monologhi ideati e scritti da loro stessi sul palco, ma saranno ripresi in primo piano e proiettati su schermo, anch’esso rivolto alla platea. In questo modo non è solo l’attore a diventare creatore, ma il pubblico stesso diventa giurato dell’esperienza, godendosi le interpretazioni dal vivo e su schermo. A fine serata sarà decretato il vincitore di questa prima tranche di Intimità a confronto. Una sorta di rivoluzione artistica che, non a caso, viene ospitata dal teatro Kopò, che incarna il pensiero del drammaturgo francese Jacques Copeau: “Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti. È lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire”. “Il teatro Kopò vuole dar voce agli artisti e alle compagnie che faticano ad uscire dall’anonimato e che desiderano portare alla luce la propria arte, che hanno bisogno di spazi per provare e per mettere in scena i propri progetti”: parole delle fondatrici del teatro, Simona e Francesca Epifani e che incontrano armoniosamente la missione della coach Marta Gervasutti, fondatrice e coordinatrice del Collettivo Godot, formato da attori professionisti che hanno seguito il nuovo metodo di recitazione “l’Attorte crea” e che non vogliono rassegnarsi ad un ruolo esecutorio dell’attore ma piuttosto co-creativo. Una rivoluzione artistica che nasce dal basso quindi, accompagnata da un terzetto tutto al femminile, che parte dalla periferia di Roma.
Per partecipare e provare per credere a vivere questa esperienza il 24 maggio alle ore 20.30 presso il teatro Kopò, via Vestricio Spurinna n. 47, MM Numidio Quadrato.

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L’ATTORE CASERTANO FRANCESCO RUSSO:IL SUCCESSO DI CALL MY AGENT  “I MIEI MODELLI TOTO’ E FO” 






L’ATTORE CASERTANO FRANCESCO RUSSO:IL SUCCESSO DI CALL MY AGENT

“I MIEI MODELLI TOTO’ E FO”

Il fisico e la grande capacità di immedesimarsi nei personaggi ricordano il com- pianto Philip Seymour Ho!man, premio Oscar per «Truman Capote». Minuto, rotondo, versatile, tanto da passare da un ruolo un po’ sopra le righe come assi- stente nella serie Sky «Call my agent» a quello di un antieroe in bilico tra bene e male nel thriller «Eravamo bambini di Marco Martani (oggi in uscita nelle sale) senza perdere mai di credibilità. Il casertano Francesco Russo, trentun anni il prossimo maggio, un curriculum di tutto rispetto con molto teatro alle spalle, nel film è «Cacasotto», personaggio chiave che racconta ciò che è successo a un gruppo di amici che ritornano, con un carico di orrore e di violenza, vent’anni dopo.


Francesco come ha dato vita a questo eroe del male col nome da sfigato?
«Mi ha dato grandi possibilità emotive, a partire dalla trasformazione del cliché del nomignolo che gli è stato a”bbiato da piccolo e che lui, alla fine, rivela essere infondato. Solo lui è rimasto nel paesino immaginario della Calabria, uguale a tanti paesi della provincia occidentale, vittime di un’estetica brutta, quella dell’igno- ranza, dove la violenza materiale è la punta dell’iceberg di tanta violenza intellet- tuale. Mi ha colpito molto il modo in cui il film la rappresenta, anche in maniera molto dura».
Gli amici si rivedono per una vendetta e si sta quasi dalla loro parte. Non crede che possa essere diseducativo?
«Non so se i film debbano avere dei messaggi, Tru!aut diceva «siamo registi, non siamo postini» e lo condivido. Questa è un’opera sulla violenza e sul male e in qualche modo ci fa sentire vicini ai giovani protagonisti, che incanalano la loro rabbia non nel perdono ma nella vendetta. È come una tragedia greca, che nel far vedere le colpe ha anche un e!etto catartico per lo spettatore. Lo chiamo stupro intellettuale: un’opera ti deve “spaccare in due” la testa, farti pensare a film chiuso, parlarne dopo».

A lei è servito venire dalla provincia o è stato un limite?
«Recito da quando avevo cinque anni e ho sempre avuto il pallino di andarmene però il mio paese mi ha dato la possibilità di stare in scena, nelle compagnie ama- toriali, in una libreria, a teatro. Per me è stata un’oasi felice».
«Recitando la famosa battuta “Vicienz m’è pat’a me” di Miseria e Nobiltà. Mio zio aveva tante videocassette di Totò e ogni giorno ne guardavo una, poi ho sempre cambiato modelli, passando a Fo, a Gaber, e cambio ancora».
In Call my agent ha incontrato grandissimi del cinema come Paolo Sorrentino. Com’è lavorare con loro?
«Mi ci metto accanto e cerco di imparare qualcosa. Sorrentino è simpaticissimo e molto professionale, Stefano Accorsi porta tanta autoironia e da Valeria Bruni Tedeschi ho imparato tanto: soprattutto quanto siano utili la fisicità e la libertà di
improvvisare».

«Sì, anzi a volte quello della serie è persino più dolce. Credo che uno dei punti di
forza del suo successo sia che ha un valore universale: chiunque lavori in un ufficio

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Casapulla – L’attore e regista francantonio porta in scena “La Commedia Umana”

L’Associazione culturale “Orizzonti” nasce a Casapulla nel 1994 come gruppo teatrale del “Circolo Giovani” e nel 2004, dopo anni di silenzio, il gruppo si riforma all’interno dell’Associazione e prende il nome di “Il Sipario”, con sede sociale in via Enrico Fermi.
La Compagnia “Il Sipario”, emanazione e costola dell’Associazione culturale “Orizzonti”, con il patrocinio della locale Amministrazione civica, rappresenterà nei giorni di domenica 3 dicembre – ore 18.30, venerdì 8 dicembre – ore 18.30, sabato 9 dicembre ore 20.30 e domenica 10 dicembre – ore 18.30 “La Commedia Umana” che prende ispirazione dalla commedia di Eduardo De Filippo “Le bugie con le gambe lunghe” del 1948 e si sviluppa lungo il filo conduttore dell’omonimo lavoro letterario del 1974 “La Commedia Umana” dello scrittore e drammaturgo statunitense William Saroyan (1908- 1981).
Le quattro rappresentazioni della commedia avverranno nella confortevole e funzionale sala del Teatro Comunale di Casapulla, via Enrico Fermi n. 20. Il cast dei protagonisti è di notevole spessore. Francantonio, vanto e orgoglio della cultura artistica della sua terra nativa, Calvi Risorta, ne cura la regia e l’adattamento forte di un curriculum non comune: frequenza del corso di laurea in Storia, scienza e tecniche della musica e dello spettacolo alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi “Tor Vergata” di Roma; corso di recitazione “Liberascenaensamble”, Napoli, diretto da Renato Carpentieri e Lello Serao; “La materia dei sogni” su William Schakespeare diretto da Renato Carpentieri; Laboratorio “Ricerche D’Equilibrio”, Caserta, diretto da Enrico Ianniello e Toni Laudadio. Ha ricoperto per diversi anni l’incarico di esperto esterno di teatro dei progetti scolastici e insegna recitazione al Teatro Comunale di Casapulla e dal 2017 al Teatro Ricciardi di Capua. Inoltre ha al suo attivo significative e valide esperienze lavorative svolte in campo artistico (lavori e spettacoli) tra le quali “Arsenico e vecchi merletti” – vincitore del I Festival del Teatro Comico – Episcopio di Salerno, 1996; L’Ispettore Generale di Nicolaj Vasil’evic Gogol, 1996; Museum, Sale teatrali per un museo mentale – progetto di Renato Carpentieri, I futuristi, Museo San Martino di Napoli, 2004; Il ramo d’oro, progetto Pulcinella al Teatro Mercadante di Napoli, regia di Renato Carpentieri, 2004; Tre surece dint’a nu mastrillo di Antonio Petito, progetto Pulcinella al Teatro Mercadante di Napoli, 2005; La Tabernaria di Gian Battista Della Porta, regia di Renato Carpentieri, 2005; L’inferno di Dante nelle Grotte di Pertosa, spettacolo itinerante, 2006 – 2008; A Morte dinto’ ‘o lietto ‘e Don Felice, da Antonio Petito, regia di Renato Carpentieri, 2007; Museum – Sale teatrali per un museo mentale, progetto di Renato Carpentieri: 1) La sala d’attesa, 2) La sala delle ceneri, 2007; Compagnia Mauri – Sturno, Faust di William Goethe, 2007 – 2008; Napoli Teatro Festival Italia, Qui rido io (ispirato alla vita di Eduardo Scarpetta), 2008; Museum – Sale teatrali per un museo mentale, progetto di Renato Carpentieri: 1) Mattatoio n. 5, 2) Il circolo Pickwick, 2008; Museum – Sale teatrali per un museo mentale, progetto di Renato Carpentieri: 1) I futuristi, 2) La sala delle preferenze e i rifiuti, 2009; Omaggio a due teste (Cum Figuris), Breve viaggio in compagnia di Raffaele Viviani e Bertolt Brecht, regia di Renato Carpentieri, 2009; Viaggio nel tempo: in compagnia di medici, giullari, cantanti, cerusici, sovrani, regia di Renato Carpentieri, 2009; Museun – Sale teatrali per un museo mentale, progetto di Renato Carpentieri, museo San Martino di Napoli, 1) La sala della spigolatrice, 2) La sala degli innocenti, 2010; Museum – Sale teatrali per un museo mentale, progetto di Renato Carpentieri, museo San Martino di Napoli, La sala degli incantatori, 2011; Il Diavolo e la Vergine, Teatro Sala Uno, Roma, 2012; Uno Nessuno Centomila, Accademia Belle Arti, Napoli, 2013; Spoon river a Lampedusa (cortometraggio), regia di Rosario Santella, 2017; L’Arte di strisciare, regia di Rosario Santella e di francantonio, dicembre 2015, gennaio 2016 e aprile 2019.
Francantonio nella messa in scena dell’intrigante e suggestivo lavoro teatrale “La Commedia Umana” si avvale del valido contributo di Serena Dragone e Marco Santillo quali aiuti registi, Mimmo Maccariello e Antonio Pisciotta per le scenografie, Giampiero Vigliotti per le luci e l’audio, Gianfranco Tecchia per la direzione artistica e dei protagonisti teatrali Mara Iannotta, Pasquale Laganà, Gianfranco Tecchia, Aniello Scudieri, Salvatore Rauccio, Marilena Natale, Luca Sorbo, Maria Gravina, Massimo Musco, Claudio Nacca, Simona Orlando, Margherita Merola, Lorenzo Cecere e Marika Martucci.
Per prenotazioni: tel. 391.7598486 – 338.8475830.

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Arrestato a Venezia l’attore Gabriel Guevara, è accusato di violenza sessuale

Il 22enne spagnolo star della serie “Culpa Mia” è stato fermato dalla Polizia sabato 2 settembre al Lido. Sull’attore vincitore del Filming Italy Best Movie International Award Young Generation pendeva un mandato di arresto internazionale. Dell’assenza si sarebbero accorti i fan che aspettavano il teen idol.
Il mandato di cattura, che ha portato al fermo, sarebbe stato emesso su richiesta delle Autorità francesi. Guevara, noto anche per il ruolo in “Skam Spagna”, era atteso al Lido Venezia dove sarebbe stato premiato “per il successo popolare ottenuto e una carriera ancora agli inizi ma potenzialmente folgorante”.
Appresa la notizia del fermo, l’organizzazione del premio Filming Italy Best Movie Award 2023, ha informato in una nota che “ha sospeso in via cautelativa qualsiasi riconoscimento, in attesa che venga accertata la natura dei fatti che lo riguardano e con la completa fiducia che la giustizia farà il suo corso”.
La Biennale di Venezia in una nota precisa che la presenza di Guevara a Venezia non era legata ad alcuna attività o produzione dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Marlene Morreau, mamma dell’attore che in Spagna è una vera e propria celebrità, commenta così la notizia dell’arresto intervistata da una TV spagnola: “Mio figlio non ha più messo piede in Francia da quando era piccolino. Ho parlato con lui questa settimana. Ora non so dov’è. Accusa di violenza sessuale? No, non ha mai fatto niente con nessuna. Non è più tornato in Francia, non va in Francia da quando studiava lì e aveva 12 anni”.

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L’attore e regista Marco D’Amore incontra gli allievi del Liceo «Giannone» e del Comprensivo «Dante Alighieri» nel secondo appuntamento del progetto «Valori in Serie»

CASERTA – Si è svolto venerdì mattina presso l’Auditorium Provinciale di Caserta il secondo cineforum del progetto «Valori in Serie» che vede protagonisti gli allievi del Liceo «Pietro Giannone» e dell’Istituto Comprensivo «Dante Alighieri» di Caserta in un percorso di educazione all’immagine e di laboratori professionalizzanti intesi a comprendere meglio le professioni del cinema ed a diffonderne le competenze.

L’INCONTRO

Ospite dell’appuntamento è stato l’attore e regista casertano Marco D’Amore che ha incontrato i circa duecento studenti partecipanti dopo la visione del suo documentario «Napoli Magica» uscito a dicembre dello scorso anno.

Incalzanti, le domande dei giovani allievi delle due scuole casertane sono partite dall’esperienza artistica personale di D’Amore – che ha vissuto in pieno il momento d’oro del cinema a Napoli ed in Campania – confrontandosi con il suo ruolo di Ciro Di Marzio in «Gomorra» fino alla sua ultima esperienza come regista e documentarista.

Marco D’Amore ha spronato i ragazzi a darsi da fare, a studiare, ad avere il coraggio di affrontare imprese anche a prima vista impossibili per provare a trasformare i propri sono in realtà. «Vivete in una regione del Sud ricca di arte, di storia, di cultura, di personaggi che sono stati punti di riferimento a livello mondiale – ha detto D’Amore – e comprendere la cultura nella quale siete immersi è fondamentale e fa davvero la differenza rispetto ad altri. Caserta, come Napoli, ha tutto il potenziale per essere “magica” ma tocca a voi renderla tale, raccogliere gli stimoli e le provocazioni giuste per far crescere questa città».

I PROTAGONISTI

Sul palco dell’Auditorium si sono alternate la dirigente scolastica del Liceo «Giannone», Marina Campanile, e la dirigente scolastica del Comprensivo «Dante Alighieri», Tania Sassi, che hanno illustrato agli studenti i laboratori professionalizzanti sul mondo del cinema in prossima attivazione nell’ambito del progetto insieme al produttore cinematografico Silvestro Marino – amministratore della società partner principale del progetto, Sly Production s.r.l. – ed al regista Lorenzo Cammisa che curerà proprio il laboratorio di regia.

Momento sentito è stata la consegna della targa del Premio Provinciale «Storie di Alternanza» agli allievi della classe IV F del Liceo Classico, accompagnati dalla docente Margherita Vozza, che si sono qualificati primi nella categoria licei del riconoscimento delle Camere di Commercio italiane che dà valore ai migliori percorsi PCTO (ex Alternanza Scuola Lavoro) nelle scuole superiori della penisola.

Al termine dell’evento sono intervenutii responsabili degli ulteriori enti partner del progetto Nicola Scaringi, presidente del Comitato Regionale Campano di Associazioni Sportive e Sociali Italiane APS, e Giuseppe D’Apice, docente della Università Popolare per lo Sport e il Terzo Settore ASD APS. Ad animare la mattinata con gli studenti il responsabile scientifico del progetto, il giornalista ed esperto di produzione cinematografica Gianrolando Scaringi.

VALORI IN SERIE

Finanziato dalla Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito attraverso il Piano Nazionale di Educazione all’Immagine per le Scuole, il progetto «Valori in Serie» è risultato tra i tre vincitori, in provincia di Caserta, del bando 2022 Cinema e Immagini per la Scuola per le scuole secondarie di I e II grado.

Il Liceo «Pietro Giannone», capofila della rete che ha presentato il progetto, è l’unico liceo classico e scientifico della città ad aver acceduto all’importante finanziamento ministeriale ed ospiterà tra le proprie mura – accogliendo anche gli allievi del Comprensivo «Dante Alighieri» – tutti i laboratori previsti dal percorso di educazione all’immagine: sceneggiatura, regia, direzione della fotografia ed audio in presa diretta, recitazione. A dirigere ognuno dei percorsi, professionisti del mondo del cinema che condurranno per mano i giovani studenti fino alla produzione di una breve serie tv destinata alla diffusione su web.

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