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GELATI: Le versioni gourmet a Caserta propongono anche i gusti rucola, cipolla di Alife caramellata, olio extravergine di oliva o legati alle eccellenze del territorio come la mela annurca e il latte di bufala. E ancora sapori della memoria come pane, burro e marmellata.

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Le versioni gourmet a Caserta propongono anche i gusti rucola, cipolla di Alife caramellata, olio extravergine di oliva o legati alle eccellenze del territorio come la mela annurca e il latte di bufala. E ancora sapori della memoria come pane, burro e marmellata.

Il Parlamento europeo gli ha addirittura dedicato una giornata ufficiale, che si celebra il 24 marzo. È il gelato, una passione italiana e anche casertana. Il costo medio di un chilo di quello artigianale in Terra di Lavoro va dai 18 ai 22 euro, mentre la pasticceria semifredda varia tra i 20 e i 24 euro.

Il cono vince sulla coppetta e quello piccolo ha un prezzo medio di 2,50 euro. Nell’ultimo anno, sulla base di dati dell’Osservatorio Sigep (Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e del caffè) il consumo pro-capite in Italia è di quasi tre chili a testa per un giro d’affari che nel 2022 ha raggiunto i 2,7 miliardi.

Nel Casertano, tra i gusti dell’estate 2023, vincono tutte le sfumature del caramello, anche in versione salata, a seguire pistacchio, nocciola e il ritorno del caffè. Crema batte frutta, anche se chi cerca refrigerio preferisce il limone. E non a caso spesso se ne vedono casse piene, ad esempio, nella gelateria “Green Garden” di Caserta, che, inoltre, tra le novità di quest’anno propone anche il gusto “polacca aversana”, legato al tipico dolce della città normanna.

Nel capoluogo il triangolo d’oro del gelato è proprio tra piazza Cattaneo e piazza Pitesti con tre gelaterie d’autore: “Green Garden”, “Alba” e “La scimmietta”. Ma da oggi anche il cuore della città avrà una nuova gelateria, segnando il ritorno di una artigiana del gusto come Pina Molitierno che al civico 147 di corso Trieste terrà a battesimo la sua nuova avventura: “La Fenice”. Si tratta proprio di una rinascita, visto che nello stesso posto Molitierno aveva già aperto negli anni scorsi. Un bis anche nel segno della sostenibilità, visto che ha deciso di investire in macchine innovative, capaci di ridurre di circa il 40 per cento il consumo di acqua ed energia.

«Nel mio gelato  – racconta –  metto quello che sento ed è quanto vorrei trasmettere. Il mio obiettivo è offrire un prodotto piacevole, salutare, differente rispetto a quello consumato rapidamente e quasi distrattamente. Perché sono convinta che nel gelato ci sia molto di noi stessi, che sia una experience da concedersi. Mi piacerebbe con i miei gusti suscitare ricordi personali».

Come accade con la sua crema antica: «Tutti mi dicono che ricorda proprio quella che facevano le nonne», fa sapere.

Stimolare la memoria: e allora ecco il gelato cannella, cioccolato fondente, rum e amarene oppure al pane, burro e marmellata (di fragole) e ancora all’olio di oliva. Di tendenza anche la versione detox che abbina frutta e verdura insieme. E sono in crescita anche le richieste di gelati senza lattosio, senza glutine e vegan, come conferma Antonio Luongo di Gelida Emozione in via Roma: «Abbiamo ideato una vasta offerta di gelati del genere per venire incontro alle esigenze dei clienti, alle intolleranze crescenti anche tra i bambini e a chi preferisce un prodotto meno calorico. Proponiamo il gelato senza lattosio, senza glutine, addolcito con derivati della stevia e in alcuni casi con fruttosio. Siamo riusciti a realizzare anche il gusto Nutella o Kinder con queste caratteristiche, così da rendere tutto più piacevole per il palato dei più piccoli».

Ma non mancano le criticità nel settore. Pasquale Marzio con la famiglia Scannapieco gestisce le due sedi di Caserta e Casoria della gelateria “Alba”.

«Il 2023 per noi gelatieri sottolinea sancisce la vera ripartenza post Covid, ma chi punta alla qualità è fortemente penalizzato dall’aumento dei prezzi delle materie prime: zucchero e latte costano tra il 30 e il 40 per cento in più, per il packaging abbiamo messo in bilancio un altro 40 per cento di spese. Non possiamo certo aumentare il prezzo del cono fino ad arrivare fuori mercato, ma i margini si riducono».

Il futuro si chiama destagionalizzazione ed è già in atto: «Stiamo assistendo a un cambio nelle abitudini dei consumatori e il gelato viene scelto anche d’inverno dai casertani», anticipa Marzio.

Ma perché?

Secondo un sondaggio nazionale Bva Doxa la prima risposta è perché è goloso, (92 per cento), è creativo (76 per cento), è un pasto completo (76 per cento).

«E poi è un prodotto naturale» aggiunge Carmela Novellino di “Eden Gel”, la gelateria di via Salvo D’Acquisto a Caserta, che punta tutto sulla qualità, «tanto che produciamo in house perfino le basi». Novellino guarda alla tradizione per questa estate 2023: «Sono tornati i gusti classici, a partire dal pistacchio in ogni forma, anche variegato e semifreddo. Ma non manca la fantasia, con gusti come cipolla di Tropea o, restando in Calabria, la liquirizia di Rossano».

Oltre al capoluogo anche la provincia vanta numerosi maestri gelatai. Il concorso “Paletta d’oro 2023” a maggio scorso per il miglior «gelato a crema tipica alle specialità campane» ha visto trionfare Ciro Diomaiuto di “Smile Gel” di Aversa, che a novembre parteciperà alla fase finale della Coppa Italia di gelateria. «I gusti che più mi rappresentano sono due: Positano, un cuore di panna vanigliato con cioccolato fondente, amarena e granella di amaretto, nato proprio da un viaggio nella famosa località turistica e Smile, un gusto di nocciola Giffoni con pesto di mandorle e caramello salato», si racconta sui canali social. Qui in voga anche il gelato al basilico e alla rucola. Sempre nella città di Cimarosa da provare i gusti classici della pasticceria “Pelosi”, a partire dalla zuppa inglese.

Franco Grella della gelateria “Grella” di Sparanise è stato invece già finalista nel 2017 al Gelato World Tour Italian Challenge, con fichi e noci caramellate. A Santa Maria Capua Vetere tra i pionieri della grande varietà dei gusti c’è la “Paletta d’oro”. Un riferimento per la valle caudina è “L’Era Glaciale” a San Felice a Cancello. E sul litorale, a Baia Domizia, una tappa storica sin dagli anni ’80 è “Ice Point”. Materie prime di eccellenza e grande tecnica sono le caratteristiche dei maestri casertani, che sono pronti a dare il loro contributo anche al lungo e complesso iter già avviato, che punta a candidare a patrimonio immateriale dell’Unesco «l’arte del gelatiere artigianale di tradizione italiana».

FONTE: di Lorenzo Iuliano

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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