Effetto Cartabia: quattro processi-simbolo
Effetto Cartabia: quattro processi-simbolo
“Questa riforma della giustizia penale, ai nostri occhi di parti lese, ha il sapore della restaurazione dell’impunità”. Egle Possetti è la portavoce del Comitato dei familiari delle vittime del Ponte Morandi. Un disastro in cui, il 14 agosto 2018, hanno perso la vita 43 persone. L’udienza preliminare è stata fissata a ottobre e, in teoria, la norma non dovrebbe essere applicata a questo processo. In realtà molti addetti ai lavori dubitano che questa previsione sia costituzionale e che, essendo una legge sostanziale non solo processuale, aprirebbe quasi certamente a ricorsi alla Consulta, anche per i processi in corso: “Già il solo fatto che dal governo abbiano sentito il bisogno di dire che non si applicherà al processo per il crollo del Ponte Morandi dimostra che stanno per approvare una porcheria. Altrimenti non si spiega questa dichiarazione. In ogni caso, temiamo che non sia affatto così. Ed è inaccettabile che una vicenda come la nostra debba essere sottoposta a limiti così stringenti, due anni di processo d’appello e uno di Cassazione, col rischio che possa essere tutto annullato”. Come molti comitati, anche quello del disastro di Genova negli ultimi giorni si sente abbandonato dalla politica: “Vorremo sentire qualche parola che ci scaldi il cuore, oltre al lavoro degli inquirenti e della magistratura. Per migliorare la giustizia bisognerebbe prima rendere più efficienti i processi. In Italia invece pare che le cose vadano al contrario. Non accetteremo mai che il nostro processo, con tutto quello che è emerso, evapori in una bolla di sapone”.
Strage di Viareggio “Ora non si potrà fare niente così è un altro disastro”
“Stamattina sono stata davanti alla tomba di mia figlia. Le ho detto che stiamo facendo il possibile, ma combattiamo contro un potere troppo forte. Dopo 12 anni di processi, il Parlamento potrebbe approvare una legge a favore degli imputati, che spazza via ciò che rimane della nostra ricerca di giustizia”. Daniela Rombi è uno dei volti simbolo della strage di Viareggio: il disastro ferroviario in cui il 29 giugno del 2009 hanno perso la vita 32 persone. Daniela ha vegliato la figlia Emanuela Menichetti, di 21 anni, durante un’agonia durata 42 giorni: “Sono confusa e arrabbiata – dice – questa norma è un disastro, un accanimento nei nostri confronti. Così non si potrà più fare un processo che sia più complicato di un condono edilizio”. Anche a Viareggio, processo che dovrebbe approdare al secondo appello, c’è poca fiducia che la riforma non diventi retroattiva: “È una norma più favorevole per gli imputati, per i nostri legali i ricorsi degli imputati sono scontati”. Se così fosse, a dicembre 2021 il processo di Viareggio sarebbe ufficialmente improcedibile: “Abbiamo visto coi nostri occhi la difficoltà che una piccola procura a Lucca ha fatto per portare avanti un’inchiesta contro un gigante come le Ferrovie dello Stato. Se vogliono davvero velocizzare i processi, assumano nuovi giudici e cancellieri”. La riforma Cartabia potrebbe portare il comitato in piazza. Credo che il M5S dovrebbe opporsi alla cancellazione di una legge voluta dall’ex ministro Bonafede. Scenderemo in piazza e faremo sentire la nostra voce”.
Rigopiano “Dodici udienze rinviate per gli avvocati: c’è l’incubo prescrizione”
“La nostra impressione è che la nostra voce non venga ascoltata da nessuno”. Il 18 gennaio 2017 una valanga travolge il resort “Rigopiano Gran Sasso resort”, ai piedi della catena montuosa dell’Abruzzo, uccidendo 29 persone. Nel disastro, Gianluca Tanda ha perso il fratello Marco. Oggi è il portavoce dei familiari delle vittime della vicenda: “Sono passati quattro anni e mezzo e siamo sempre in udienza preliminare. Non so a cosa stiano pensando per riformare la Giustizia, non sono un tecnico, ma posso raccontare la nostra esperienza: l’udienza è stata rinviata dodici volte. Per due volte per via dello sciopero degli avvocati. Fra i difensori degli imputati c’è il presidente delle camere penali, che vedo spesso in televisione a spiegare le ragioni di questi scioperi”. A portare avanti l’inchiesta sulla strage di Rigopiano è la Procura di Pescara, che chiede di portare a giudizio esponenti di Comune, Regione, Protezione civile e Prefettura: “L’annuncio di questa riforma, devo dire la verità, ha creato tra noi molto malumore. Abbiamo il timore che questo percorso giudiziario finisca senza una sentenza. Sarebbe un incubo”. I familiari recentemente hanno organizzato una manifestazione presso il Comune di Terni: “La mamma di una ragazza ha descritto il nostro dolore in due parole. Ha detto che sua figlia è la carezza del suo cuore, è così per tutti noi. Per questo, anche se non arrivassimo almeno alla giustizia che ci aspettiamo, vogliamo almeno la verità”.
Eternit – Amianto “i nostri duemila morti cancellati con un colpo di spugna ”
“Quando la Corte di Cassazione nel 2014 ha dichiarato prescritti 2mila morti di amianto abbiamo provato un senso di rivolta. È impensabile che un processo su una vicenda così importante venga cancellato con un colpo di spugna”. Fulvio Aurora è fra i fondatori di Medicina Democratica ed è segretario nazionale dell’Associazione italiana esposti vittime dell’amianto. Un comitato che, dopo l’annullamento della maxi-inchiesta dell’ex procuratore Raffaele Guariniello, ha promosso il processo Eternit bis, approdato a dibattimento presso il tribunale di Novara: “Gli imputati sono ancora i vertici della Eternit, accusati di omicidio volontario. Il processo riguarda 392 vittime. Siamo preoccupati per la riforma in discussione e abbiamo organizzato una riunione con i nostri legali per capire che effetto avrà”. I processi per i morti d’amianto sono fra i più difficili da portare avanti, non solo per la prescrizione processuale, che verrebbe introdotta dalla riforma Cartabia, ma anche per la prescrizione sostanziale: spesso riguardano fabbriche chiuse da anni, mentre gli effetti della contaminazione continuano a manifestarsi oggi. “Si parla di tempi della giustizia, ma non si parla abbastanza della questione di classe che riguarda questo sistema: i poveracci spesso vengono processati e condannati velocemente; chi può pagarsi buoni avvocati e consulenti, ha potuto contare spesso nella prescrizione
(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)