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Attualità

DOVREBBE INIZIARE UNA FUCILAZIONE IMMEDIATA DI TUTTI I POLITICI…ALCUNI PERO’ VANNO SOLO IMPICCATI

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MERCOLEDì 3 FEBBRAIO 2021

Clamoroso

Il 58 per cento degli italiani è disponibile a rinunciare alla libertà personale in favore della salute collettiva (Rapporto Censis 2020) [Cassese, CdS].

In prima pagina

• Nel pomeriggio di ieri Renzi ha fatto saltare il banco delle trattative con 5 Stelle, Pd, LeU e responsabili, rendendo chiaro a tutti che un eventuale Conte ter non avrebbe la fiducia delle Camere. In serata quando Fico è tornato al Quirinale con nulla in mano, Mattarella, scuro in volto, ha tenuto un discorso lungo sette minuti: «Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica». Poco dopo il suo portavoce ha annunciato ai tredici giornalisti radunati nel salone delle Feste che Mario Draghi è atteso per domani al Quirinale
[in prima pagina la cronaca della giornata di ieri e il testo integrale del discorso del Capo dello Stato, in quarta pagina le reazioni e i commenti].
• Emilio Carelli lascia il M5s e lancia il Centro-Popolari Italiani
• La crisi di governo ha fatto saltare l’uscita dell’autobiografia di Rocco Casalino, Il portavoce
• Ieri ci sono stati altri cinquecento morti per Covid. Aumentano ancora i ricoveri ordinari (+19), scendono quelli in terapia intensiva (-38). Il tasso di positività è sceso al 3,9%
• Ieri mattina una grossa frana si è abbattuta sulla strada che conduce al centro di Amalfi
• Il vaccino russo Sputnik è efficace al 91%
• Pfizer prevede di incassare 15 miliardi di dollari dal vaccino anti Covid nel 2021
• La variante inglese ha acquisito la mutazione sudafricana, ed è una pessima notizia
• Bertolaso promette dieci milioni di lombardi vaccinati entro giugno
• Negli Usa ora i vaccinati sono più dei contagiati
• Dal terzo trimestre di quest’anno Jeff Bezos lascerà la carica di ceo di Amazon, diventerà presidente esecutivo e avrà così più tempo per dedicarsi alle altre sue nuove passioni: Day 1 Fund, il Bezos Earth Fund, la compagnia spaziale Blue Origin, e il giornale Washington Post
• Alexei Navalny accusato di avere violato la libertà vigilata è stato condannato: dovrà scontare due anni e otto mesi in carcere. Lui accusa ancora Putin «l’Avvelenatore di Mutande»
• Alexandria Ocasio-Cortez ha raccontato che durante l’assalto al Congresso si è nascosta nel bagno dell’ufficio, ha sentito gli assalitori vicini e ha avuto paura di essere uccisa. Ha anche rivelato di essere stata vittima di abusi
• Marilyn Manson è stato scaricato dalla sua etichetta discografica dopo le accuse di abusi sessuali
• La Lazio ha preso in Primavera Romano Floriani Mussolini, pronipote del Duce e terzogenito di Alessandra
• A Roma, nel quartiere della Romanina, un uomo è stato gambizzato in pieno giorno, mentre i bambini entravano a scuola
• Coppa Italia, la Juve ha battuto l’Inter 2-1 a San Siro. Il ritorno si gioca mercoledì prossimo
• È morto a 95 anni l’attore Hal Holbrook
• È morto a 100 anni Tom Moore, il veterano di guerra britannico diventato eroe della pandemia

Titoli

Corriere della Sera: Governo, il Colle chiama Draghi

la Repubblica: L’ora di Draghi

La Stampa: I costruttori

Il Sole 24 Ore: Mattarella convoca Draghi / «Un governo di alto profilo»

Avvenire: Mattarella sceglie Draghi

Il Messaggero: Emergenza Italia: la carta Draghi

Il Giornale: Finalmente Draghi

Qn: Tocca a lui

Il Fatto: Renzi ci regala l’Ammucchiata

Libero: Conte fuori dai piedi

La Verità: Dopo il Fico secco, arriva Draghi

Il Mattino: Draghi, governo di emergenza

il Quotidiano del Sud: FATE PRESTO / FATE DRAGHI

il manifesto: Il commissario

Domani: Italia viva fa saltare tutto / Mattarella teme il voto / e si affida a Mario Draghi

Muore il Conte ter, il Colle vuole il governo Draghi contro il virus

Muore il Conte ter, il Colle vuole il governo Draghi contro il virus

Niente voto – Mattarella chiude all’ipotesi elezioni: troppo rischiose per la pandemia e il Recovery. L’appello ai partiti: “Votatelo tutti”

di Fabrizio d’Esposito | 3 FEBBRAIO 2021Ancor prima di nascere, il Conte III spira ufficialmente in serata. Anticipato dal necrologio via tweet del Demolitore di Rignano, l’esploratore Roberto Fico sale al Quirinale qualche minuto prima delle venti e trenta. Ci vogliono trenta minuti per stilare il certificato di morte dinanzi a Sergio Mattarella, il capo dello Stato ha un’espressione grave e preoccupata.

Poi le telecamere, per l’annuncio, alle venti e cinquantré. Il presidente della Camera riassume in una manciata di secondi il risultato del mandato ricevuto venerdì: “Allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato l’unanime disponibilità di dare vita a una maggioranza”.

Addio giallorossi. E addio Conte.

Il presidente della Repubblica già nella giornata di lunedì aveva annusato l’esito negativo dei tatticismi di Matteo Renzi, al punto da far trapelare una “forte irritazione” per la trattativa sui nomi dei ministri (prerogativa del premier incaricato) senza affrontare il nodo dei nodi. Cioè il sì o il no di Italia Viva all’ipotesi di un terzo governo dell’Avvocato. E alla fine è stato pollice verso, una risposta temuta ma messa in preventivo, dopo venti di giorni di crisi in cui la pazienza di Mattarella ha sostenuto sia la disperata ricerca dei Costruttori-Responsabili, sia il tentativo di pacificazione tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Tutto fallito.

Anche per questo il capo dello Stato si presenta alle ventuno e tredici e rivolge un drammatico appello alle forze politiche per un governo del presidente che non sia transitorio. Altro che secondo giro di consultazioni. L’esperienza giallorossa naufraga senza aver altre possibilità. Non c’è tempo da perdere, per il Quirinale, in questo tragico tempo di pandemia. La diffusione del contagio e la paura di altre ondate. La campagna di vaccinazione. La crisi sociale con la fine del blocco dei licenziamenti.

E soprattutto i soldi del Recovery Plan. Dice il presidente: “Entro il mese di aprile va presentato ed è fortemente auspicabile che questo avvenga prima di quella data di scadenza perché quegli indispensabili finanziamenti vengano presto: restano due mesi di tempo per discutere il piano con un mese ulteriore per approvarlo da parte della commissione Ue, occorrerà successivamente provvedere tempestivamente”.

Ergo: “Un governo ad attività ridotta non sarebbe in grado di farlo e non possiamo permetterci di perdere questa occasione fondamentale per il nostro futuro”.

A questo punto, Mattarella comincia a tagliare un vestito fatto su misura per l’invocato Mario Draghi. Un governo di fine legislatura al posto delle elezioni anticipate, che farebbero perdere mesi preziosi e favorirebbero il virus anche a causa di una lunghissima campagna elettorale.

È il centro del suo discorso: “Avverto il dovere di rivolgere un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché conferiscano la fiducia a un governo di alto profilo, che non deve identificarsi con alcuna formula politica”.

Sono condizioni tratteggiate appositamente per l’ex presidente della Bce. Un esecutivo non a tempo e sostenuto da un arco quanto più ampio di partiti e forze politiche.

Il nome di Mario Draghi esce pochi minuti dopo. Oggi a mezzogiorno sarà al Quirinale per il conferimento dell’incarico. L’Italia torna all’autunno del 2011. All’epoca c’era lo spread e il governo di Monti, un altro SuperMario, prese il posto dell’ultimo esecutivo di Silvio Berlusconi sostenuto dai fatidici Responsabili di Razzi & Scilipoti.

Dieci anni dopo la storia si ripete, con la pandemia al posto dello spread. E a casa va il centrosinistra demogrillino. Un’operazione del genere potrebbe far esplodere Pd e M5S, ma al Colle non interessa più. Mattarella ha dato settimane ai giallorossi per rimettere insieme i pezzi. Da oggi è tempo di governissimo.

Un no gentile ma netto

di Marco Travaglio | 3 FEBBRAIO 2021

Non è vero che l’esplorazione di Fico sia stata totalmente inutile. Non ci ha ridato un governo, ma almeno ha spiegato fino in fondo a chi ancora avesse dubbi cosa c’era dietro la crisi più demenziale e delinquenziale del mondo scatenata da Demolition Man: al netto delle ragioni psicopolitiche, dall’invidia per la popolarità di Conte alla frustrazione per l’unanime discredito che lo precede su scala mondiale (Arabia Saudita esclusa), ci sono l’inestinguibile bulimia di potere, l’acquolina in bocca per i 209 miliardi in arrivo, la fame atavica di poltrone del Giglio Magico e la congenita allergia per una giustizia efficiente e uguale per tutti. Mentre a favore di telecamere andava in scena lo spettacolo dei tavoli tematici – una farsa dove Iv chiedeva di tutto e di più, forse anche Nizza e Savoia e l’Alsazia-Lorena, e i 5Stelle aprivano financo al “lodo Orlando” per rivedere la blocca-prescrizione se entro sei mesi non fosse passata la legge Bonafede accelera-processi – dietro le quinte si discuteva della ciccia: le famigerate “poltrone”. Mister Due per Cento vi è talmente allergico che voleva passare da due a tre o quattro. Possibilmente anche per la solita Boschi, possibilmente alle Infrastrutture per perpetuare e anzi ingigantire la tradizione dei conflitti d’interessi (Maria Etruria è indagata con l’Innominabile per finanziamenti illeciti, anche da Toto, concessionario autostradale di cui sarebbe diventata il concessore).

Che fosse tutta una questione di poltrone era chiaro fin dall’inizio a tutti, fuorché alle civette sul comò dei talk pomeridiani, che ogni giorno si arrampicano sugli specchi per dar la colpa ora a Conte, ora ai 5Stelle, ora al Pd, ora a fantomatiche “crisi di sistema” pur di proteggere il loro beniamino nell’unico luogo in cui ancora lo prendono sul serio: certi studi televisivi. Il bello è che il noto frequentatore di se stesso, oltreché ai ministri suoi, pretendeva pure di scegliere quelli altrui. Cominciando, indovinate un po’, da Bonafede, Azzolina, Gualtieri e Arcuri, per mettere le mani su Giustizia, Tesoro, Scuola e acquisti anti-Covid. Mentre le civette ancora gli guardavano le spalle, il Tafazzi di Rignano confessava tutto ai suoi (e all’Ansa): “Crimi non cede su nessun nome”. E meno male che non era una faccenda di poltrone. Ora, perché le cose non finiscano male con governissimi o altri orrori, basta che M5S, Pd e LeU siano coerenti e dicano un garbato ma fermo no all’ammucchiata del Colle e di Draghi, per salvare l’unica coalizione che può competere con queste destre: la via maestra è il rinvio di Conte alle Camere; e, in caso di sfiducia, il voto al più presto possibile. Di regali a Salvini & C. ne ha già fatti troppi il loro cavallo di Troia.



(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

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