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Attualità

Le proposte di Anci Campania per ripartire: Liquidità, Sindaci-Commissari, Digitali

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CASERTA – Abbiamo ricevuto e pubblichiamo integralmente la lettera che Carlo MARINO, Presidente di Anci Campania, ha inviato al Governatore della Campania con alcune proposte per la ripartenza della regione al termine dell’emergenza pandemica del COVID-19: “PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE on. Vincenzo De Luca SEDE OGGETTO: PROPOSTE DI ANCI CAMPANIA PER SUPERARE L’EMERGENZA Gentile Presidente, ANCI Campania esprime vivo apprezzamento per l’intervento approvato dalla Regione Campania, con il Piano per l’Emergenza Socio-Economica da 900 milioni di euro, contenente sostegni alle fasce deboli della popolazione e dell’economia.

Le misure messe in campo dalla Giunta regionale a favore di soggetti fragili come le famiglie con disabili o i pensionati, di categorie economiche scosse da particolari sofferenze come le imprese artigiane e commerciali o di settori attraversati da una crisi senza precedenti come il turismo, non possono che raccogliere il nostro auspicio e sostegno. ANCI Campania ritiene, tuttavia, necessario e urgente prevedere un analogo e risolutivo intervento della Regione (al pari di quello che ANCI nazionale ha sollecitato al Governo), per assicurare liquidità ai Comuni della Campania. In questi mesi i Sindaci hanno rappresentato un solido baluardo istituzionale, un argine sul quale si sono scaricati le richieste, il disagio e talvolta la rabbia dei cittadini, sovente per insufficienze di altri attori istituzionali.

I 550 Comuni della Campania rappresentano la più vitale e capillare ‘azienda pubblica’ della Regione non solo per la consistenza economica in sé ma anche per gli alti contenuti occupazionali, sia dal punto di vista della qualità che numerico. Tutto questo rischia di essere spazzato via dagli effetti della pandemia, come confermato dalla recente indagine Svimez secondo cui occorre completare rapidamente il pacchetto di interventi per compensare gli effetti della crisi sulla liquidità sui Comuni.

I diversi provvedimenti assunti dal Governo centrale, infatti, hanno creato una concentrazione di proroghe, slittamenti e azzeramenti dei tributi locali che può produrre, come risultato finale, un drammatico default degli enti locali, soprattutto in Campania dove è alto il numero dei Comuni in dissesto o pre-dissesto. Una tabella di ANCI dimostra come le entrate tributarie (Imu-Tasi, tassa di soggiorno, Tosap etc) e quelle extratributarie (rette per asili nido e servizi scolastici, parcheggi, multe, concessioni e fitti, servizi sociali etc) potrebbero avere nel 2020 una contrazione di cassa dall’8 al 50%.

A questo si aggiungono alcuni provvedimenti regionali – come quello contenuto nella Delibera della Giunta Regionale n. 163 del 31/03/2020 che dà mandato agli uffici regionali, di procedere a disimpegnare tutte le economie e i ribassi di gara che risultano ancora impegnati – che contraggono ancora di più le già scarne risorse dei Comuni. Il rischio è, quindi, evidente: molti enti locali della regione non potranno più assicurare i servizi, aprendo così un divario tra cittadini ed enti locali e scatenando una crisi di credibilità e fiducia.

Occorre evitare da subito che l’emergenza sanitaria ed economica si traduca in diffidenza e rigetto istituzionale. Non c’è bisogno, tuttavia, solo di interventi per assicurare la liquidità immediata. Occorre anche pianificare iniziative per far ripartire la Campania appena la pandemia, tra alcuni mesi, sarà alle nostre spalle. Per questo motivo, ANCI Campania presenta all’attenzione del Presidente della Giunta Regionale un pacchetto con poche ed efficaci proposte con al centro il vero volano della ripresa: le città della Campania. E confida che si arrivi rapidamente a un tavolo di confronto, puntuale e approfondito, sui punti che di seguito andiamo sinteticamente a indicare.

GLI INVESTIMENTI STRAORDINARI 1) Servono investimenti straordinari regionali – anche con il sostegno dei fondi europei e nazionali per la politica di coesione – per aprire rapidamente, e a ‘burocrazia zero’, centinaia di nuovi cantieri. Un piano straordinario che si muova lungo tre direttrici: a) periferie delle città; b) messa in sicurezza del territorio, riqualificazione anti-sismica ed energetica del patrimonio edilizio e scolastico dei Comuni; c) interventi strutturali alla filiera turistico-culturale.

I POTERI COMMISSARIALI 2) Per dare concretezza a un intervento che punti a realizzare tutte le opere programmate e quelle da anni incomplete, soprattutto nel campo sanitario, c’è bisogno però di una misura straordinaria: la nomina dei Sindaci delle aree vaste o dei territori omogeni a Commissari in modo da replicare, anche in Campania e su scala ancora più diffusa, il virtuoso ed efficace ‘modello Genova’. Non è solo una richiesta di nuovi poteri speciali, né la replica di un archetipo istituzionale. E’ la convinzione, invece, che una comunità intera si possa riconoscere in un progetto e nel suo Sindaco, in nome del bene comune e con l’orgoglio di stringersi a una leadership che ha dimostrato, nel corso di questa emergenza, determinazione e senso civico.

IL COMUNE DIGITALE 3) La trasformazione digitale dei Comuni della Campania richiede investimenti iniziali e un impegno straordinario della Regione, ma permette di ottenere importanti risparmi, tagliando costi, sprechi e procedure superflue. Per diventare comuni digitali è necessario abbandonare il ‘vecchio paradigma’ delle burocrazie che decidono e operano con l’unica attenzione a formalismi giuridici e amministrativi, con processi complessi, lunghi, costosi senza considerare i reali bisogni dei cittadini e delle imprese.

Il Comune digitale, che ANCI Campania immagina per la nostra regione, risponde, invece, ad un ‘nuovo paradigma’ che si basa sui valori della semplificazione, della trasparenza, della qualità dei servizi in rete, della riduzione dei costi dell’azione amministrativa. Il nuovo paradigma si basa sui concetti di cittadinanza digitale, dell’accesso telematico al patrimonio informativo pubblico, della fruizione dei servizi in rete. Per fare questo occorrono investimenti, ma anche formazione e assunzione di nuove professionalità digitali di cui nei Comuni si avverte la mancanza, come già rilevato nella redazione del Piano regionale per il lavoro che occorre portare a termine velocemente appena questa emergenza sarà terminata.

Quasi il 70% circa dei comuni della Campania, infatti, ha una popolazione inferiore a 5.000 abitanti, il 90% ne ha meno di 25 mila. Si tratta quindi di enti che con grande difficoltà trovano al loro interno le risorse e le competenze richieste. Da qui lo sforzo congiunto di Stato-Regione Campania di garantire ai cittadini e alle imprese, attraverso l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, il diritto di accedere a tutti i dati, i documenti e i servizi di loro interesse in modalità digitale, di garantire la semplificazione nell’accesso ai servizi alla persona, riducendo la necessità dell’accesso fisico agli uffici comunali. E’ il momento delle scelte. Tutti insieme possiamo far ripartire la Campania dopo questa drammatica emergenza.

ANCI Campania e i Sindaci sono pronti a fare la loro parte. Sono loro il motore della ripartenza, sono la forza che ha consentito e consente la resistenza di questa regione durante questi terribili mesi. I 550 Sindaci guidano i loro Comuni come fossero aziende, come 550 manager. Fanno sopralluoghi nei cantieri, vigilano sulla raccolta rifiuti e sulla manutenzione del verde, puliscono la macchina comunale dalle incrostazioni della burocrazia, trasformano un insieme di procedure e di scarse risorse economiche in atti concreti.

Non ammettono ritardi e inefficienze, pause o ritardi. Sanno che i cittadini vanno rispettati con risposte in tempi celeri. Per questo i 550 Sindaci della Campania sono pronti a sedersi con la Regione intorno a un tavolo e a progettare il futuro di questi territori. Dopo la ‘grande crisi’, è tempo di rinascere. f.to IL PRESIDENTE Carlo Marino”.

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