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Vertenza Softlab, Gennaro Oliviero: “Il governo irresponsabile, ora garantisca reindustrializzazione e occupazione per i 200 lavoratori”






Vertenza Softlab, Gennaro Oliviero: “Il governo irresponsabile, ora garantisca reindustrializzazione e occupazione per i 200 lavoratori”

“L’assenza di un piano industriale è responsabilità del governo a cui la Regione Campania non si può sostituire. Lasciare gli oltre 200 lavoratori della Softlab senza lavoro significa prendersi gioco delle persone, in questo modo il Sud Italia si impoverisce ancor di più”. Così il presidente del consiglio regionale della Campania Gennaro Oliviero, questa mattina presente al Consiglio comunale aperto a Maddaloni (Caserta) con i lavoratori dell’azienda Softlab in compagnia del sindaco di Maddaloni, Andrea De Filippo. “La priorità per questi operai è garantire un piatto a tavola, ma a fine maggio la cassa integrazione potrebbe terminare  – continua Oliviero – noi abbiamo fatto il possibile come Consiglio regionale con pressing su pressing nei confronti dell’azienda che nei mesi scorsi rallentava i pagamenti, ma adesso il governo di centrodestra che si dice patriota dimostri che il Sud, Maddaloni e Marcianise non sono dimenticate e presenti un piano di reindustrializzazione”.

(Fonte: Cronache Agenzia Giornalistica – News archiviata in #TeleradioNews ♥ il tuo sito web © Diritti riservati all’autore)

Matera. Lavoro, vertenza ‘CallMat’: proficuo vertice tra il Presidente della Provincia Marrese e i vertici Ugl

Marrese (presidente della Provincia:”Il ministero convochi urgentemente un tavolo, così come richiesto anche dall’Ugl Matera, la situazione è divenuta critica”.

Si è appena concluso l’incontro riguardante la vertenza CallMat tra la delegazione Ugl Matera composta dal Segretario Provinciale Utl Pino Giordano, Mina Saracino Segretaria Provinciale Telecomunicazioni, Francesco Stigliano Consigliere Nazionale Tlc, Debora Ranaldo e Angelo Lardo dirigenti Ugl e il Presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese”.

L’Ugl ha fortemente ribadito a Marrese che, “la questione è divenuta oramai critica, l’azienda ha evidenziato una riduzione dei volumi a partire da subito delle attività legate al servizio di assistenza clienti TIM, per arrivare al 80% entro dicembre 2024. Tutto questo potrebbe determinare notevoli esuberi sui 418 complessivamente operanti nel sito produttivo di Matera entro la fine dell’anno, considerato che il piano di decalage annunciato da Tim è stato confermato.

E’ un vero dramma sociale e occupazionale, quello che rischia di avvenire, è il motivo per cui scaturisce l’urgenza di mettere a conoscenza tutti, dalla necessità che la riduzione della commessa Tim sta mettendo in crisi la società di call center che si è già adoperata per la richiesta di cassa integrazione in deroga. È concreto il rischio di vedere nei prossimi mesi famiglie lucane fare i conti con situazioni di ristrettezza economica e di povertà ritrovandosi di fronte allo spettro della Cigs e del licenziamento, con figli a carico e mutui da pagare e non è tollerabile – dichiarano dall’Ugl Matera – : per questa ragione  riteniamo opportuno portare questa vertenza a discuterne con tutti, anche con il Prefetto, il Sindaco e il Presidente della Regione Basilicata per coinvolgere, costringere Tim a sedersi al tavolo chiedendo l’intervento del Governo nazionale per monitorare quanto sta accadendo applicando un’azione volta a superare le criticità denunciate dall’azienda CallMat e dall’Ugl Matera.

Va garantita l’integrità e la continuità della commessa TIM e il conseguente utilizzo di tutto il personale finora coinvolto dall’azienda CallMat la quale rappresenta una delle più grandi aziende di servizi che ha dato respiro a centinaia di famiglie.

Si terrà anche venerdì 15 marzo, sempre a Matera, nella sede della Regione Basilicata, l’incontro per la vertenza tra le organizzazioni sindacali e l’assessore regionale alle Attività Produttive, Michele Casino.

Ribadiremo all’esponente regionale, forte e chiaro che, grande è la preoccupazione per il futuro della sede materana con la sciagurata politica del committente, che in maniera del tutto ingiustificata ha messo in atto una riduzione lineare dei volumi di traffico sulla nostra azienda materana che ne cura il servizio clienti, rischiando di determinare pesanti esuberi.

L’Ugl prendendo atto con preoccupazione delle intenzioni aziendali e stigmatizzando il comportamento industriale di TIM, ha proclamato unitariamente alle altre sigle sindacali il 18 marzo, lo sciopero di settore di tutto l’indotto dei call center TIM dove per quell’occasione si terrà anche un sit in presso la Prefettura di Matera.

A Marrese – continua la delegazione Ugl – chiediamo di sostenerci per la sua competenza Istituzionale facendo pressione nel coinvolgimento dei ministeri e della committenza ribadendo che, quanto si sta verificando presso la CallMat, è la conseguenza diretta del pericoloso smembramento industriale della più importante azienda del comparto delle telecomunicazioni: TIM e il suo gruppo dirigente comprendano e si ravvedano circa la proposta di ridurre i volumi di affidamento alla società sul territorio immotivato ed ingiustificabile, potrebbe incidere sui livelli occupazionali che se portato a termine danneggerebbe il tessuto economico e sociale di Matera e della sua provincia.

Come Sindacato – conclude l’Ugl – faremo di tutto affinché il presidio di Matera sia assolutamente salvaguardato contrastando la scelta aziendale di ritirarsi di fatto dal territorio. E’ quanto mai necessario stare insieme tutti, senza schieramenti politici o tessere sindacali, unità delle forze politico-istituzionali-sindacali, al di fuori di ogni restrizione partitica, per salvare il futuro della CallMat e delle 418 famiglie che vivono a lavorano nel call center di Matera”.

Pieno sostegno e vicinanza alle maestranze della CallMat Matera, l’azienda che fornisce il servizio di assistenza a clienti TIM, ha manifestato il presidente della Provincia di Matera, Piero Marrese, che ha ricevuto in sede una delegazione dell’Ugl di Matera, guidata dal segretario provinciale, Pino Giordano.

E’ assolutamente prioritario – ha evidenziato Marrese – scongiurare il rischio esubero per circa 418 unità lavorative del sito di Matera. Un rischio determinato dall’annunciata riduzione dei volumi che, progressivamente, arriverà all’80% dell’attuale commessa a dicembre dell’anno in corso. Tenuto conto che la società di call center si è già adoperata per la richiesta di cassa integrazione in deroga, non c’è più tempo da perdere: il ministero convochi urgentemente un tavolo, così come richiesto anche dall’Ugl Matera, anche per verificare quanto sta accadendo negli appalti customer care e porre in essere un’azione volta a superare le criticità denunciate dalla CallMat”.

(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Roma. Vertenza Tim, Ugl invoca e ottiene ‘tavoli di confronto con le Organizzazioni Sindacali di categoria’

Si è appena concluso l’incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy alla presenza del Ministro Urso, del Ministro del Lavoro Calderone e del capo di gabinetto della Presidenza del Consiglio, Dottor Caputi, per la vertenza Tim”: è  quanto dichiara Stefano Conti, Segretario Nazionale Ugl Telecomunicazioni.

Abbiamo ribadito le nostre osservazioni – prosegue Conti – per la garanzia piena della tutela occupazionale, potendo continuare  ad utilizzare misure di uscita dal mondo del lavoro non traumatiche, riconversioni professionali per la digitalizzazione delle competenze ed un generale riassetto del Settore, con particolare attenzione a monitorare il fenomeno delle continue delocalizzazione all’estero delle attività di call center.

Il ministro Urso ha dichiarato che si sta lavorando per risolvere il problema occupazionale dei call center in Calabria e Sicilia per mezzo di nuove attività di digitalizzazioni della Pubblica Amministrazione, mentre il ministro Calderone ha confermato che sono allo studio provvedimenti specifici per finanziare la formazione ed il Fondo di Settore bilaterale delle Tlc.

Le richieste sindacali – conclude Conti – di avviare in tempi rapidi dei tavoli di confronto, sono state accolte dal Governo che ha dato la disponibilità a convocare le OO.SS. per definire la gestione degli strumenti di crisi del comparto Tlc ed un riassetto degli ammortizzatori sociali utilizzabili”.

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Battipaglia. Vertenza ‘Fos-Prysmia’, Villani-Bufano (M5S): ‘non si trasformi in diatriba fra destra e sinistra’

La Coordinatrice provinciale del Movimento 5 stelle in provincia di Salerno Villani e la rappresentante del gruppo territoriale di Battipaglia Carmela Bufano: “Al fianco di famiglie e lavoratori.

La priorità principale nella vertenza Fos-Prysmia è salvaguardare il futuro del nostro stabilimento di Battipaglia ad ogni costo, garantendo la sicurezza occupazionale e il ruolo strategico che questo sito riveste per lo sviluppo del nostro territorio.

Accogliamo con favore l’iniziativa del Ministro Urso di convocare un tavolo di discussione finalizzato a condividere un programma di investimenti su scala nazionale e a delineare un Piano Industriale che possa rilanciare l’attività produttiva dell’impianto, preservando i livelli occupazionali.

La Fos-Prysmia rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, un leader indiscusso nel suo settore, ed è stata per anni un punto di riferimento non solo nella nostra regione ma nell’intero Mezzogiorno.

La sua possibile chiusura mette a rischio il futuro di oltre 300 dipendenti, insieme a un indotto che coinvolge altre 600 famiglie.

Nel passato abbiamo dimostrato la nostra determinazione nel prevenire la chiusura di siti di eccellenza in Campania, e continueremo a farlo”.

A dirlo in una nota congiunta sono la Coordinatrice del Movimento 5 stelle Salerno Virginia Villani e la rappresentate del gruppo territoriale di Battipaglia Carmela Bufano.

In quanto Movimento 5 Stelle, non possiamo rimanere spettatori passivi di un costante declino industriale che ha colpito la nostra regione per decenni. Sosteniamo la necessità di fermare questa emorragia di siti produttivi in Campania e contribuire al contrasto della desertificazione industriale che -concludono – la nostra regione sta affrontando da troppo tempo”.

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Vertenza Enasarco, Cirillo (+Europa): ‘Preoccupati per la sorte dei lavoratori, intervenga il Ministero’

Ho sollevato la questione Enasarco chiedendo la convocazione della commissione regionale Lavoro e Attività Produttive per arrivare a capo di una situazione complessa su cui ci impegniamo a fare chiarezza chiedendo anche al Ministero di intervenire a tutela dei lavoratori, le cui sorti in questo momento risultano incerte”.: così il consigliere regionale Luigi Cirillo di Più Europa, che aggiunge:
La vertenza Enasarco ha del paradossale. Tutto nasce dal bando di tre anni fa per la gestione del call center, gara che all’epoca si sono aggiudicate insieme Nethex Care e Youtility, aziende che oggi operano separatamente.
Nethex, che conta circa 40 dipendenti, ha coinvolto una terza azienda escludendo Youtility e i suoi 25 lavoratori dopo che Enasarco, in via d’urgenza e in maniera temporanea, le ha assegnato la commessa.
Da accordi, Nethex avrebbe dovuto assorbire i lavoratori di Youtility, cosa che non è avvenuta e che ha portato a richiedere l’intervento del Tar che si esprimerà solo il prossimo 19 luglio.
Nel frattempo i lavoratori di Youtility, il cui salario non supera gli 800 euro mensili, sono entrati in sciopero non solo per chiedere il rispetto degli accordi, ma anche per avere maggiori tutele considerato che ad oggi per loro non sono stati attivati neanche gli ammortizzatori sociali.
La mia solidarietà va a loro e alle loro famiglie così come è per loro che Più Europa si impegna a seguire la vertenza affinché Enasarco partecipi ai tavoli delle trattative con i sindacati, e allo stesso tempo – conclude Cirillo – in attesa del giudizio del Tar, ci impegniamo a favorire le interlocuzioni affinché nessun lavoratore venga penalizzato”.
(Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)

Caserta. Vertenza Inps: ‘fumata nera’ in Prefettura, continua la protesta dei lavoratori

Dopo l’assemblea del 13 aprile scorso, le Rsu e le Organizzazioni Sindacali avevano proclamato lo
stato di agitazione della sede Inps provinciale in seguito all’assegnazione, a dir poco iniqua, del
personale di nuova assunzione.
Infatti, a fronte di una carenza organica di 113 unità, certificata dalla Direzione Generale del Personale della sede centrale, sono state destinate all’istituto casertano meno di 40 unità, con una evidente sproporzione a favore delle sedi di Napoli e delle altre province campane.
La Prefettura di Caserta ha, quindi, convocato il tavolo di raffreddamento al quale erano presenti:
per la parte datoriale, il direttore regionale dell’Inps Campania Ciro Toma, il direttore provinciale
dell’Inps di Caserta Ciro Avallone e la direttrice provinciale dell’Inps Caserta Delia Massa d’Elia;
per la Prefettura il capo di Gabinetto Biagio Del Prete; per i lavoratori la Rsu dell’Inps di Caserta, il
segretario generale della FP CGIL Luigi Capaccio, il segretario della CGIL Raffaele Maietta, il
responsabile dell’Organizzazione FP CGIL Gaetano Trocciola, i rappresentanti di Cisl, Uil e Usb.
Come concordato dai lavoratori, la portavoce delle istanze, Rsu Inps nonché segretaria provinciale
FP CGIL Carmela Ciamillo, ha sintetizzato le ragioni a supporto della mobilitazione. “Le scelte sulle
assegnazioni dei nuovi assunti devono essere riviste in tempi brevi – ha dichiarato Ciamillo. In caso
contrario, le conseguenze negative della carenza di organico si rifletterebbero non solo sul
benessere psicofisico degli attuali dipendenti dell’Inps di Caserta ma sull’intera utenza con gravi
risvolti di ordine pubblico che potrebbero scaturire dagli inevitabili ritardi nell’erogazione delle
prestazioni”.
Il Direttore regionale Toma ha condiviso le ragioni delle sigle sindacali raccogliendo alcune richieste
da proporre presso la Direzione Generale utili a tamponare nei prossimi mesi le esigenze delle sedi
casertane, come ad esempio permettere ai colleghi in mobilità di cominciare già dal 17 agosto a
lavorare per la struttura di appartenenza (e non più per quella di provenienza fino al 31 dicembre
come era attualmente previsto). Ovviamente, si tratta di risorse che non riuscirebbero a colmare il
reale fabbisogno di personale.
Quindi, il tentativo di conciliazione proposto dal capo di Gabinetto della Prefettura con la revoca
dello stato di agitazione, è stato rifiutato dalle Rsu dei lavoratori e dalle organizzazioni sindacali, in
quanto nessun impegno immediato e concreto è stato rappresentato dai vertici dell’Istituto per
migliorare l’assurda situazione di sotto organico in cui versa Caserta. Pertanto, nei prossimi giorni,
in attesa di soluzioni ritenute soddisfacenti, proseguiranno le azioni di protesta.
(Funzione Pubblica CGIL Caserta, Dipartimento Organizzazione – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)