Caserta. Crisi ‘Softlab’: il ministro Urso incontra le maestranze: soddisfatto Gimmi Cangiano

'Se un uomo non ha il coraggio di difendere le proprie idee, o non valgono nulla le idee o non vale nulla l'uomo' (Ezra W.Pound)
«E’ stata una bella mattinata di politica quella di oggi in consiglio comunale dove tutti ci siamo spogliati delle appartenenze per vincere la battaglia dei lavoratori SoftLab.
Questa volta, infatti, abbiamo avuto la capacità di produrre un documento unico a sostegno di questi lavoratori e, soprattutto abbiamo avviato una cabina istituzionale per tenere assieme Stato centrale, regione e amministrazione comunale.
Ringrazio l’onorevole Stefano Graziano per la solita concretezza e determinazione con cui ha affrontato la questione e con cui si è impegnato per i lavoratori.
Complimenti al sindaco e al consiglio comunale tutto per aver dato una grande prova di buon senso evitando di cadere in strumentalizzazioni e logiche di appartenenza. Il lavoro è una cosa seria e va difeso con tutte le nostre forze».
Lo ha dichiarato la consigliera comunale del Partito Democratico di Maddaloni Italia Tagliafierro.
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Nel panorama dei lavoratori sfruttati e traditi, la Campania si è resa nuovamente protagonista di un triste episodio di abbandono e mancanza di tutela.
L’assenza della Regione Campania all’incontro del MIMIT del 9 Ottobre ha messo in luce un caso sconcertante, che vede i lavoratori della Softlab come vittime di promesse infrante e di una truffa istituzionale.
Questo nuovo caso si aggiunge tristemente a un precedente episodio, quello di Visibilia, evidenziando una tendenza preoccupante che richiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti.
Inizialmente, la Regione Campania si era distinta come promotrice della ricollocazione dei lavoratori provenienti dalla Jabil alla Softlab.
Questa mossa aveva suscitato speranze e attese tra i lavoratori e le loro famiglie, che finalmente vedevano una luce all’orizzonte dopo anni di instabilità lavorativa.
Tuttavia, quelle promesse si sono rivelate essere poco più di un miraggio.
Oggi, i lavoratori della Softlab si trovano in una situazione critica: sono senza stipendio e privi di prospettive a breve termine.
La Regione Campania, così come tutte le istituzioni coinvolte, sembra aver voltato le spalle a questi lavoratori, lasciandoli in balia del destino.
La fiducia che avevano riposto negli accordi presi nelle sedi istituzionali si è trasformata in amara delusione.
La storia dei lavoratori Softlab ricorda dolorosamente il caso Visibilia, un altro episodio di lavoratori sfruttati e traditi, in cui l’indifferenza delle istituzioni ha giocato un ruolo cruciale.
Questi lavoratori, così come quelli della Softlab, si sono visti costretti a lottare per i propri diritti, con l’unica strada apparentemente disponibile che sembra essere la presentazione di esposti alla procura della Repubblica e alla Guardia di Finanza.
Questi tristi episodi richiamano l’attenzione sulle gravi lacune nel sistema di tutela dei lavoratori.
È imperativo che le autorità competenti intervengano immediatamente per indagare su queste situazioni e portare alla luce eventuali comportamenti illeciti.
I lavoratori Softlab meritano giustizia e sostegno, così come lo meritavano i lavoratori di Visibilia.
È ora che le istituzioni dimostrino di essere dalla parte dei lavoratori, pronte a proteggere i loro diritti e a garantire loro un futuro dignitoso.
L’indifferenza non può più essere tollerata. Soltanto attraverso azioni immediate e decisive possiamo sperare di porre fine a questa serie di ingiustizie che stanno affliggendo i lavoratori della Campania e dell’intero Paese.
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Softalab, Marino (Ugl): “Incassa soldi pubblici ma continua a pagare in ritardo gli stipendi.
E’ paradossale la situazione che i lavoratori della Softlab stanno vivendo in questi mesi.
Nonostante l’azienda abbia incassato 12 milioni di euro da Invitalia, i lavoratori ricevono ancora stipendi con notevole ritardo.
Giovedì 27 luglio i lavoratori della Softlab hanno scioperato sotto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per chiedere la convocazione del tavolo di crisi.
E’ stato chiesto alle istituzioni un maggior interessamento in termini di monitoraggio sull’andamento della crisi aziendale. Non basta più garantire liquidità all’azienda così come fatto con il prestito di Invitalia.
C’è bisogno che l’azienda elabori e presenti alle parti sociali, in sede ministeriale, un piano industriale che possa garantire il futuro di tutti i lavoratori attualmente in forza alla Softlab”, dichiara Luigi Marino (nella foto), Vice Segretario Nazionale della Ugl Metalmeccanici.
“Ad oggi le sedi Campane hanno commesse che coprono meno di un terzo dell’organico.
Sono evidenti i problemi finanziari aziendali che si percepiscono anche attraverso le dichiarazioni dell’azienda che ha affermato che da questo mese non anticiperà nemmeno la CIGS che scadrà il prossimo dicembre.
Siamo molto preoccupati per le sorti della Softlab, per la mancata trasparenza del management aziendale che da anni fornisce numeri che non trovano riscontro con la realtà.
Il momento della verità è arrivato. Se non si cambia passo subito, il prossimo anno temiamo possa calare il sipario” conclude Marino.
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La manifestazione di lunedì con l’incontro finale in Prefettura è servita a ribadire ancora una volta l’importanza del coinvolgimento di tutte le Istituzioni territoriali, sottolineando il percorso accidentato a cui sono costretti i lavoratori ex Jabil.
E’ quanto ha comunicato il Segretario Provinciale della Ugl Metalmeccanici Mauro Naddei con una nota trasmessa martedì agli organi di stampa.
Da oltre tre anni, precisa il sindacalista, seguiamo con apprensione la vertenza Softlab, azienda in cui si è ben pensato di affidare 250 lavoratori provenienti da Jabil, continuando a far confluire maestranze e incentivi all’esodo, anche quando quelli già transitati cominciavano a palesare forti dubbi e sofferenze per il traballare dei progetti originari che stentavano a partire.
Così, assieme ad una Softlab Caserta, oggi c’è anche un sito Softlab a Maddaloni, che nelle intenzioni doveva essere un sito produttivo, per una serie infinita di progetti che non sono mai partiti e mai partiranno portando all’esasperazione lavoratori provenienti da una storia già difficile che insistono su un territorio costellato di grandi incertezze.
Denunciamo da mesi una situazione di stallo, che transita dai tavoli alla Regione a quelli al Ministero delle Imprese, senza che l’Azienda presenti mai un piano industriale credibile, che possa saturare l’intera platea aziendale di Maddaloni e Caserta, assunta per essere ricollocata, non ci stancheremo mai di dirlo, non per stare in cassa integrazione.
Non registriamo la volontà da parte di questa azienda di portare nella nostra provincia lavoro vero, tutto il progetto Softlab appare sempre più prepotentemente una mera speculazione.
Anche l’attesa del finanziamento di Invitalia non può essere la risoluzione dei problemi di questa azienda, che ormai deve a molti lavoratori anche quattro spettanze, per cui le RSU sono da mesi in stato di agitazione, con proclamazione di scioperi a singhiozzo, senza peraltro ottenere la piena soddisfazione delle quietanze.
La manifestazione di lunedì che ci ha portati dalla sede di Corso Trieste a Piazza Vanvitelli, ci ha dato occasione per esprimere al Prefetto le nostre preoccupazioni, e prospettare strade che possano essere utili per uscire dal baratro che con un ultimo anno di CIG appare sempre più vicino.
Occorre che le Istituzioni, a partire dalla Regione e dalla Struttura delle crisi di impresa, intervengano concretamente nella gestione di questa azienda per cambiarne il percorso, a cominciare dalla salvaguardia degli istituti contrattuali (stipendi, previdenza, ecc.).
L’ufficio del Prefetto ha rassicurato circa il suo appoggio inviando una nota al Ministero delle Imprese con le nostre istanze, da cui partiranno le discussioni per il prossimo tavolo fissato per il 13 febbraio alle ore 15.
Raggiunto nel pomeriggio il Segretario Territoriale Ferdinando Palumbo, anch’egli presente alla manifestazione, ha dichiarato: “Ho voluto comunicare con la mia presenza la preoccupazione di un’intera Organizzazione Sindacale che ritiene di vitale importanza la presenza degli insediamenti industriali nella provincia.
Abbiamo detto e ripetuto che non siamo interessati ai soli finanziamenti a pioggia, ma ai piani industriali. Intanto ribadiamo che per quanto ci riguarda non ci sono figli di un dio minore ed operai di Serie A, le vertenze sono tutte importanti perché i lavoratori e le loro famiglie sono importanti. Ho costruito il mio ventennale percorso sindacale tutelando i pochi addetti delle piccole e medie realtà che di volta in volta venivano a chiedere aiuto, ancora oggi, per loro come per tutti quanti gli altri, ci battiamo per restituire la meritata dignità”.
(UGL Caserta – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
“Nel nuovo incontro del Tavolo di crisi istituito dal MISE per il Gruppo Softlab SpA, l’UglM ha richiamato il Tavolo alle responsabilità che la Legge le attribuisce, imponendo che con cadenza semestrale venga pubblicato un resoconto sulla attività di gestione delle crisi, che dia conto dell’esito delle riunioni svolte e dei risultati raggiunti, delle attività di monitoraggio e delle proposte di risoluzione avanzate. Non è accettabile che si ricominci ogni volta da capo a discutere dei problemi come se nulla fosse accaduto”.
E’ quanto dichiara Luigi Marino della Segreteria Nazionale Ugl Metalmeccanici.
“Sono più di tre anni ormai che si chiede chiarezza sull’attuazione dei progetti Softlab Tech per le sedi di Caserta e Marcianise, ma i problemi rimangono irrisolti: mancata puntualità sugli stipendi (ritardo medio di almeno 20 giorni), mancati versamenti COMETA e disdetta unilaterale degli accordi di secondo livello. Prosecuzione della cassa integrazione generalizzata, mentre l’azienda non comunica periodicamente le percentuali e si parla di presunti miglioramenti che non risultano verificabili. Piani industriali per l’area Caserta-Marcianise costantemente disattesi. Dimissioni in massa, anche di personale direttivo (circa 30 dimissioni negli ultimi mesi).
Cessioni e affitto di rami d’azienda che richiedono approfondimenti. La sede di Maddaloni e l’iniziativa del Polo dell’elettronica che non decollano. Investimento in una subsidiary inglese col supporto di un finanziamento SIMEST, mentre qui occorrono fondi per pagare gli stipendi. L’intero progetto di riallocazione del personale Jabil (oggi fermo al palo lamentando presunte resistenze dei lavoratori, che invece sono spaventati dalle profonde incertezze del progetto stesso) presenta ad oggi risvolti disastrosi ed è a forte rischio peggioramento con l’annuncio di Jabil di altri 190 licenziamenti su 440 dipendenti, dopo l’uscita di 250 che non hanno trovato stabilità occupazionale.
L’Ugl – prosegue Marino – ha chiesto che la Struttura per le crisi di impresa, in ottemperanza al Decreto ministeriale sulla Struttura del 9 marzo 2021 e della Direttiva ministeriale per la gestione delle crisi del 14 ottobre 2021, provveda attraverso questo Tavolo, di concerto con la Regione Campania, a: 1. verificare le concrete possibilità di superamento dello stato di crisi, attraverso la valutazione di piani industriali e di riassesto ovvero promuovendone l’adozione; 2. formulare proposte operative e di intervento per il superamento della crisi aziendale al fine di contrastare il declino dell’apparato produttivo; 3. individuare possibili misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali, attraverso eventuali piani di formazione, riqualificazione e ricollocamento.
Di conseguenza sono state formulate le seguenti richieste puntuali di azioni concrete a verbale: data la situazione di estrema emergenza, convocare il tavolo con cadenza mensile, onde provvedere ad un monitoraggio commisurato alla gravità della situazione.
Chiedere a Softlab con cadenza mensile il prospetto dei lavoratori presenti in cassa suddiviso per sito produttivo e per area organizzativa, con proiezione sui 3 mesi successivi.
Chiedere a Softlab il piano industriale che identifichi le soluzioni per il superamento dello stato di crisi, con conseguente valutazione da parte delle Struttura per le crisi di impresa.
Ottenere una risposta definitiva circa la posizione di INVITALIA in merito alla richiesta di Softlab di adesione al Fondo Grandi Imprese in difficoltà (fondo GID). Chiedere formalmente a Softlab di identificare misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali. In mancanza di proposte da parte dell’Azienda chiediamo che la Struttura formuli nuove proposte ovvero dia seguito alle proposte già identificate a questo Tavolo, quali: o presentazione della domanda di adesione al Programma GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), stabilendo un rapporto formale con Regione Campania e ANPAL nell’ambito della linea ‘ricollocazione collettiva’, onde coprire un numero di risorse tale da interrompere la cassa. o ricorso allo strumento d’intervento già utilizzato dal MISE in altri casi (cosiddetto metodo Corneliani), utilizzando il Fondo di salvaguardia per le imprese che prevede, insieme all’individuazione di investitori privati, anche l’ingresso del fondo pubblico nel capitale della Società. o avvio del tavolo regionale dell’elettronica proposto dal MISE nell’ultima riunione del 5 luglio”.
“Chiediamo di avere risposta alle suddette richieste al prossimo tavolo da convocarsi tra un mese, – dichiara Mauro Naddei della Segreteria UglM Caserta -. Diversamente, in assenza di risposte, l’UglM Caserta ritiene di dover approfondire con i legali le eventuali azioni per la tutela dei dipendenti oggetto dello stato di crisi.
Approfondirà inoltre l’eventuale presentazione di un ricorso all’ITL per violazioni in merito al processo di autorizzazione della cassa integrazione e di variazione degli assetti societari messi in atto.
Auspichiamo che le altre OO.SS. si uniscano alle nostre richieste per la più forte tutela dei diritti dei lavoratori.
Prendere strade separate -conclude il Segretario Provinciale- non ha alcun senso e alimenta lo stato di confusione del quadro generale, già estremamente elevato”.
(Segreteria Nazionale UGL Metalmeccanici, Ufficio Stampa – Comunicato Stampa – Elaborato – Archiviato in #TeleradioNews © Diritti riservati all’autore)
Giornata di alta tensione nella sede SOFTLAB di corso Trieste, a Caserta, dove un nutrito gruppo di lavoratori, esasperati dal mancato pagamento degli stipendi, si è radunato sotto la suddetta sede per protestare ed esporre uno striscione come espressione dello stato di agitazione e della profonda preoccupazione.
Siamo rammaricati di non essere presenti oggi all’Assemblea dei lavoratori, Leggi tutto
Ancora una volta le lavoratrici e i lavoratori della Softlab hanno proclamato Leggi tutto